Remove ads
edificio religioso di Collecchio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La pieve di San Prospero è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche e neoromaniche situato in via Galaverna 36 a Collecchio, in provincia e diocesi di Parma; appartiene al gruppo delle pievi parmensi e fa parte della zona pastorale di Collecchio.
Pieve di San Prospero | |
---|---|
Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Collecchio |
Indirizzo | via Galaverna 36 |
Coordinate | 44°44′58.14″N 10°13′01.48″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | san Prospero |
Diocesi | Parma |
Stile architettonico | romanico e neoromanico |
Inizio costruzione | fine dell'XI secolo |
Completamento | 1935 |
L'originario luogo di culto fu edificato in stile romanico nell'XI secolo lungo la Via Francigena, sui resti di un antico tempio pagano;[1] a testimonianza della probabile epoca di costruzione del primitivo edificio, sviluppato su un impianto a navata unica con tre absidi, resta la frammentaria datazione 1089 incisa su una pietra ancora presente nell'odierna chiesa.[2] Secondo alcune fonti fu edificato contestualmente anche l'ospedale di Santa Maria, destinato ai pellegrini diretti a Roma; la struttura, gestita successivamente dai frati cappuccini, sorgeva in prossimità del luogo di culto, sul luogo in cui oggi si innalzano i locali parrocchiali.[1]
I primi documenti ancora esistenti che citino la chiesa collecchiese risalgono tuttavia soltanto al 1230; in tale periodo dalla pieve dipendevano altre otto chiese del circondario.[2]
Agli inizi del XIII secolo il tempio fu notevolmente modificato, con la costruzione delle tre navate, del nuovo presbiterio e dell'alta torre-tiburio sovrastante.[2]
Nel XV secolo le capriate lignee di copertura delle navate furono sostituite con le volte a crociera ancora oggi esistenti.[1]
Nel XVI secolo furono aggiunte sei cappelle laterali, tre per fianco.[2]
Nel XVIII secolo fu innalzata una nuova facciata.[2]
A partire dal 1912 fu avviata una serie di lavori finalizzata a ripristinare l'aspetto romanico lombardo-emiliano della chiesa; per questo furono inizialmente demolite le sei cappelle cinquecentesche; nel 1922 fu innalzata l'alta torre campanaria, ad alcuni metri di distanza dalla facciata, che fu demolita e ricostruita in stile neoromanico nel 1935.[2]
La pieve si sviluppa in posizione collinare su un impianto basilicale a tre navate, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[1]
La neoromanica facciata a salienti, interamente rivestita a strisce alternate di mattoni e pietre, è scandita verticalmente da quattro lesene e preceduta dal protiro, raggiungibile attraverso una scalinata; il portale centrale d'accesso ad arco a tutto sesto, risalente al XIII secolo, è delimitato da una cornice polilobata in pietra, ornata con capitelli incisi con motivi raffiguranti foglie e simboli degli evangelisti;[1] di pregio risultano anche le ante in bronzo dell'antico portone, caratterizzate dai bassorilievi raffiguranti la Morte e resurrezione di Cristo.[3] Superiormente si apre un ampio rosone, mentre a coronamento corre una decorazione ad archetti in pietra.
Sulla destra della facciata, staccato dalla chiesa, si eleva l'alto campanile, eretto su modello di quello del duomo di Parma;[2] rivestito come la chiesa in pietra e laterizio a strisce, è decorato da lesene e fasce marcapiano ad archetti; salendo da terra, al centro dei vari livelli sovrapposti sono collocate su ogni lato una monofora, una bifora, un orologio e infine una trifora in corrispondenza della cella campanaria.
Il retro della chiesa costituisce la parte più antica del complesso; l'abside centrale a pianta rettangolare, realizzata interamente in laterizio e scandita da una serie di lesene che si concludono superiormente con archetti in rilievo, risale al XIII secolo, mentre le due absidi laterali, rivestite a strisce alternate di mattoni e pietre e decorate superiormente con due fasce di archetti intrecciati, appartengono all'edificio originario dell'XI secolo. L'alta torre-tiburio di impianto rettangolare, innalzata nel XIII secolo, è rivestita interamente in laterizio; vi si aprono simmetricamente piccole monofore sovrastate da archi ogivali. I fianchi con contrafforti risalgono in parte alla ristrutturazione novecentesca, quando furono demolite le cappelle edificate nel XVI secolo.[1]
All'interno, il cui impianto basilicale risale al XIII secolo, le tre navate absidate sono suddivise da ampie arcate a tutto sesto, rette da massicci pilastri polistili e robuste colonne, realizzati nell'XI secolo a strisce alternate di mattoni e pietre; i capitelli sono decorati in stile romanico con raffigurazioni zoomorfe e fantastiche. I quattrocenteschi soffitti a volte a crociera sono interamente intonacati, mentre le navate laterali sono rivestite in mattoni e pietre disposti a strisce orizzontali.[1]
A fianco dell'ingresso è collocata la pregevole vasca battesimale, risalente al XIII secolo; a forma di tronco di cono rovesciato, è realizzata in calcare e decorata con altorilievi raffiguranti colonnine con capitelli lotiformi a sostegno di archetti intrecciati.[1]
Sopra ad essa, è appesa una lastra in marmo bianco, scolpita in bassorilievo con la rappresentazione del Battesimo di Cristo; in stile bizantino,[2] la lapide apparteneva originariamente a una recinzione presbiteriale del XII o XIII secolo, demolita in epoca ignota.[1]
L'organo oggi presente nella pieve fu realizzato fra il 1998 e il 2000 da Giovanni Ferrari, su progetto di Silvano Barani.[2]
Costituito da 1130 canne, di cui 25 in peltro, 977 in tigrato e 128 in legno, con 18 registri reali, lo strumento è a trasmissione meccanica, con due tastiere di 56 tasti e pedaliera di 30 tasti.[2]
Di seguito, la sua disposizione fonica:[4]
|
|
|
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.