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mafioso italiano (1972) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Pietro Criaco (Africo, 9 dicembre 1972) è un mafioso italiano, affiliato alla 'ndrina dei Cordì della 'ndrangheta e fratello dello scrittore Gioacchino Criaco.
Dal 1997 è latitante per 11 anni fino al suo arresto il 28 dicembre 2008 ad Africo (RC).
Provò a far parte della 'ndrangheta quando suo padre Domenico Criaco fu ucciso nel 1993, ma dopo essere rifiutato da Giuseppe Morabito si rivolse a Cosimo Cordì che lo accettò.
Quando quest'ultimo fu ucciso nell'ottobre 1997 la faida con i Cataldo porta avanti un contrattacco verso Salvatore Cordì, insieme al figlio di Cosimo[1].
Secondo alcuni pentiti, dopo aver commesso un omicidio avrebbe avuto la caratteristica di lavarsi le mani nel loro sangue[2].
Dal 1997 viene inserito nell'elenco dei 30 latitanti più ricercati d'Italia. Nel 2000 si conclude il processo Primavera, scaturita dall'omonima operazione delle forze dell'ordine dove viene condannato a 19 anni di carcere per associazione mafiosa, omicidio ed estorsione[3].
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