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fisico italiano (1914-1984) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Piero Caldirola (Como, 5 dicembre 1914 – Milano, 31 luglio 1984) è stato un fisico italiano.
Piero Caldirola studiò al Collegio Ghislieri di Pavia dove, tra gli altri, ebbe come professori i fisico-matematici Attilio Palatini e Rocco Serini.
Si laureò nel 1937 in Fisica, e nel 1938 si recò a Roma da Enrico Fermi (prima della partenza dall'Italia di quest'ultimo) ove incontrò Ugo Fano e il brasiliano Mario Schoenberg, dalle cui idee restò influenzato. Passò quindi a Padova da Gian Carlo Wick, ove studiò il metodo di Rabi per la misura dei momenti magnetici. Intanto si occupò di relatività e fisica delle particelle elementari.
Nel 1939 venne nominato assistente di Fisica sperimentale a Pavia, mediante un concorso nazionale da cui escono vincitori Caldirola, Oreste Piccioni ed Ettore Pancini. A Pavia iniziò la collaborazione con Luigi Giulotto, abile fisico sperimentale, sull'effetto Fermi e soprattutto sull'effetto Raman nei liquidi. Analizzandone la struttura fine, Caldirola e Giulotto nel 1940 si avvedono di quello che sarà poi chiamato Spostamento di Lamb[1].
Nel frattempo si legò in amicizia con Gleb Wataghin e con Antonio Carrelli, che per esempio apprezzò le sue applicazioni della teoria dei gruppi. Un articolo sulle forze non conservative in meccanica quantistica[2] venne apprezzato da Enrico Fermi.
Durante la guerra, conseguì nel 1941 la libera docenza in Fisica teorica, insieme a Bruno Ferretti e Nicolò Dallaporta.
Scienziato-umanista si appassionò all'arte moderna, e in particolare all'Astrattismo (in virtù della sua frequentazione col pittore e scultore Aldo Galli, esponente di quel "Gruppo di Como" che nel 1922 diede praticamente vita all'Astrattismo in Italia).
Morì il 31 luglio 1984 a Milano.
Piero Caldirola è stato uno dei creatori della scuola italiana di fisica teorica dello stato solido. Ha inoltre fondato il Gruppo di Ricerca per l'Elettronica Quantistica (Milano), il laboratorio di Fisica del plasma (Milano) del CNR e la International School of Plasma Physics[3] (Varenna). È stato fondatore del Forum Italiano Energia Nucleare e Presidente europeo del FORATOM (Forum Atomico Europeo). Agli inizi degli anni cinquanta Caldirola ha contribuito a rinnovare, al seguito di Giovanni Polvani e altri, la rivista italiana di fisica il Nuovo Cimento.
Nel settore della ricerca pura, si è occupato ad es.:
Sempre durante la guerra, trova inoltre l'equazione di stato di gas a pressioni fino a 500 000 atmosfere.
Caldirola prese parte a svariate vicende della fisica del dopoguerra. Dopo essersi occupato a lungo di fisica teorica, passò a campi più applicativi, quali: la propagazione di onde elettromagnetiche nei plasmi debolmente ionizzati, i momenti magnetici dei nuclei, la biofisica, la fisica sanitaria (i radioisotopi nella terapia dei tumori, i fenomeni di risonanza nei plasmi quali mezzo diagnostico, ecc.), la fusione termonucleare, e una teoria del processo di separazione isotopica per diffusione gassosa.
L'attività teorica maggiore la dedicò ai seguenti temi:
Nel settore dell'insegnamento e della ricerca ricoprì i seguenti incarichi:
Inoltre è stato:
Nel settore applicativo e industriale ricoprì le seguenti cariche:
Tra i numerosi premi ricevuti, sono da menzionare:
Gli sono stati dedicati:
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