Physeteroidea

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Physeteroidea

I Fiseteroidei (Physeteroidea Gray, 1868) sono una superfamiglia che comprende tre specie esistenti di cetacei: il capodoglio (Physeter macrocephalus), il cogia di de Blainville (Kogia breviceps) e il cogia di Owen (K. sima). In passato questi generi venivano talvolta riuniti in un'unica famiglia, i Fiseteridi (Physeteridae), con le due specie di Kogia collocate nella sottofamiglia dei Kogini (Kogiinae); tuttavia, la pratica recente è quella di assegnare il genere Kogia ad una famiglia a sé, i Kogidi (Kogiidae), lasciando i Fiseteridi come famiglia monotipica, sebbene siano noti ulteriori rappresentanti fossili di entrambe le famiglie.

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Descrizione

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Prospettiva
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Un capodoglio e un iperodonte.

Il capodoglio è il rappresentante più grande degli odontoceti: i maschi adulti possono raggiungere una lunghezza di 15-18 metri e un peso di 45-70 tonnellate. Le due specie di cogia, invece, sono molto più piccole: misurano 2,5-3,5 metri di lunghezza e pesano 350-500 chilogrammi.

I Fiseteroidei hanno corpo compatto e robusto, con pinne a forma di pagaia. La mandibola è sempre relativamente piccola e sottile rispetto alla mascella superiore. Le ossa nasali di questi cetacei sono marcatamente asimmetriche, con lo sfiatatoio situato sul lato sinistro della testa; nel capodoglio è vicino alla sommità della testa, mentre nei cogia è situato più in avanti. Tutte le specie hanno un gran numero di denti simili e relativamente semplici. Nei cogia, e talvolta anche nel capodoglio, i denti della mascella superiore non erompono dalla gengiva, e talvolta sono del tutto assenti.[1]

Gli occhi dei Fiseteroidei non sono in grado di ruotare nelle orbite e possiedono solo una camera anteriore vestigiale. Probabilmente, per questi animali, l'ecolocalizzazione è un senso molto più importante della vista.[1]

Un'altra caratteristica comune a queste specie è lo spermaceti, una sostanza bianca cerosa semiliquida che riempie la «cassa» o organo dello spermaceti all'interno della testa, che nel capodoglio svolge un ruolo fondamentale nella produzione e nella manipolazione direzionale dei click mirati utilizzati per l'ecolocalizzazione.[2] Tutte e tre le specie si immergono a grandi profondità alla ricerca del cibo, anche se si ritiene che il capodoglio si spinga più in profondità dei cogia. Tutte e tre le specie si nutrono di calamari, pesci e persino squali.

La gestazione dura dai 9 ai 15 mesi, a seconda della specie. L'unico piccolo rimane con la madre per almeno due anni, prima di essere svezzato. I Fiseteroidei raggiungono la piena maturità sessuale solo dopo diversi anni. Tutte le specie si riuniscono in pod o branchi, costituiti principalmente da femmine, piccoli e maschi adolescenti, ma tra i cogia le dimensioni dei pod sono generalmente più ridotte.[1]

Evoluzione

Riepilogo
Prospettiva

I più antichi fossili di Fiseteroidei conosciuti risalgono all'Oligocene superiore (circa 25 milioni di anni fa),[3][4] ma la loro linea evolutiva si era separata da quella che avrebbe portato agli altri odontoceti, cioè delfini e focene, già nell'Eocene superiore.

La documentazione fossile suggerisce che i Fiseteroidei erano più comuni nel Miocene, periodo nel quale vissero diverse forme basali (come Zygophyseter e Brygmophyseter); altri generi fossili assegnati ai Fiseteridi sono Ferecetotherium, Helvicetus, Idiorophus, Diaphorocetus, Aulophyseter, Orycterocetus, Scaldicetus e Placoziphius, mentre generi fossili classificati tra i Kogidi sono Kogiopsis, Scaphokogia e Praekogia.[4] I più antichi Kogidi conosciuti risalgono al Miocene superiore, circa 7 milioni di anni fa.[5]

La stretta parentela tra Fiseteridi e Kogidi è stata confermata anche da recenti studi molecolari utilizzando il citocromo b mitocondriale;[6][7] sulla base di queste analisi, i loro parenti più prossimi sono risultati essere da un lato gli Zifidi, dall'altro i misticeti e i Platanistidi. Lo stesso studio citato sostiene anche il raggruppamento di Fiseteridi e Kogidi in un'unica superfamiglia, i Fiseteroidei, come talvolta era già stato suggerito in precedenza. Bianucci e Landini (2006) hanno suggerito che Diaphorocetus, Zygophyseter, Naganocetus e Aulophyseter siano anteriori alla divisione dedotta tra Kogidi e Fiseteridi, quindi classificano tra i Fiseteridi solo quei generi successivi a tale divisione (secondo i dettami della cladistica).[8]

Classificazione

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Prospettiva
Lo stesso argomento in dettaglio: Physeter macrocephalus.
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Femmina di capodoglio con il piccolo.

I Fiseteroidei appartengono agli odontoceti, il sottordine che comprende i delfini e tutti gli altri cetacei muniti di denti. L'ipotesi che i Fiseteroidei potessero essere un sister group dei misticeti è stata confutata dai dati molecolari e morfologici, che hanno così confermato la monofilia del gruppo.[9] Attualmente tra i Fiseteridi viene collocata solo l'unica specie esistente del genere Physeter, mentre le due specie del genere imparentato Kogia, il cogia di De Blainville (K. breviceps) e il cogia di Owen (K. sima), vengono talvolta collocati in questa famiglia oppure sono collocati in una famiglia a sé, i Kogidi.[10]

Di seguito l'elenco dei taxa conosciuti, attuali ed estinti (†):

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Cranio di Livyatan melvillei.

Nomina dubia

  • Eucetus
  • Graphiodon
  • Homocetus
  • Hoplocetus
  • Orcopsis
  • Palaeodelphis
  • Paleophoca
  • Physetodon
  • Physodon
  • Physotherium
  • Priscophyseter
  • Prophyseter
  • Scaptodon
  • Ziphoides

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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