Petrella Liri
frazione del comune italiano di Cappadocia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Petrella Liri è una frazione di 116 abitanti[1] del comune italiano di Cappadocia (AQ), in Abruzzo.
Petrella Liri frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Comune | Cappadocia |
Territorio | |
Coordinate | 42°01′02.14″N 13°16′57.54″E |
Altitudine | 1 076 m s.l.m. |
Abitanti | 116[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67060 |
Prefisso | 0863 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | AQ |
Nome abitanti | petrellani |
Patrono | san Michele Arcangelo san Rocco |
Giorno festivo | 15 e 16 agosto |
Cartografia | |
Geografia fisica
«Scorrendo nella valle poco distante dall'altra riva, volto ad oriente, sta il villaggio di Petrella, noto nella vita di San Berardo, Vescovo dei Marsi, a causa del suo consanguineo Giovanni. Il popolo si riunisce per i riti sacri nella chiesa parrocchiale di Sant'Angelo. Nella stessa valle, ugualmente a undicimila passi che Petrella dista da Cappadocia.[2]»
Sorge nella valle di Nerfa ai piedi del monte Aurunzo (SIC), vicino alle sorgenti del fiume Liri, al confine dell'Abruzzo con il Lazio. Il paese è sovrastato da un'ampia pineta che fu piantata nei primi decenni del Novecento. Nel suo territorio si trovano le grotte di Beatrice Cenci. Dista circa un chilometro e mezzo dal capoluogo comunale[1].
Origini del nome
La caratteristica del paese è la simbiosi con le rocce su cui è costruito, da cui deriva probabilmente il toponimo. Come per le altre omonime località il nome deriverebbe da petraeus, ovvero "ciò che cresce sulla roccia"[3][4] oppure da "piccola pietra", ovvero "pretella" nel dialetto locale[5].
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Le più antiche testimonianze del territorio riguardano gli scavi presso la grotta Cola, dove sono stati rinvenuti resti umani e animali preistorici e antichi, e che secondo le ultime ricostruzioni potrebbe essere stata una grotta-santuario fino all'epoca degli Equi e dei Marsi, che abitavano la valle di Nerfa prima dell'occupazione romana[6].
I primi documenti storici che riportano Petrella sono alcuni carteggi ecclesiastici[7][8]. A parte un'incerta citazione della metà del X secolo[A 1], nel 1051 la chiesa di San Pietro, probabilmente riconducibile alla contemporanea area situata a sud del paese denominata Santo Pietro, venne acquistata dall'abate Umberto di Subiaco[A 2]; nella bolla del 1188 di Papa Clemente III sono invece elencate le chiese di Sant'Angelo e San Giovanni[A 3]. Inoltre, nell'opera seicentesca intitolata Vita di Berardo di Muzio Febonio è riportato un episodio accaduto intorno al 1100 che ha per protagonista un nobile, Giovanni da Petrella, contrapposto alla famiglia Colonna[9][A 4].
I suoi abitanti erano principalmente dediti all'agricoltura nella fertile valle del Liri o alla transumanza verso l'agro romano[8]. In seguito all'eversione feudale Petrella venne aggregata al governo di Tagliacozzo a dal 1811 al comune di Cappadocia[10] di cui ha ospitato la sede municipale fino al 1837.
Nel 1882, con Regio Decreto di Umberto I, al nome "Petrella" venne affiancato l'appellativo "Liri" per distinguerla da altre omonime località italiane[10][A 5].
Distrutta dal terremoto di Avezzano del 1915 e messa in crisi dalla partenza di molti ragazzi come alpini nella Grande Guerra, si spopolò poi rapidamente con l'emigrazione verso Roma nel secondo dopoguerra. Rimane abitata stabilmente da poche decine di persone e si ripopola, in particolare, durante il periodo estivo.
Monumenti e luoghi d'interesse


Architetture religiose
- Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, originariamente dedicata anche a san Giovanni; l'attuale edificio è stato costruito nel 1940 nella parte nuova del paese dopo che l'antica chiesa nella piazza Centrale fu distrutta dal terremoto del 1915[11][12].
- Chiesetta di San Rocco, risale presumibilmente alle pestilenze del XV secolo. L'edificio è stato rimaneggiato nel 1825 e ristrutturato nel 1936[13].
- Chiesa di San Giovanni, situata sul monte Valminiera, fu edificata nel 1825. È raggiungibile tramite un sentiero dove è collocata la Via Crucis.
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita dalla famiglia Troiani nel 1827[14].
Aree naturali
- Sorgenti del fiume Liri
- Qui nasce il fiume che attraversa la valle Roveto e tutta la valle del Liri, dove raccoglie le acque di numerosi altri fiumi e torrenti, quasi tutti alimentati da sorgenti carsiche. Percorre il territorio abruzzese, superato il quale nei pressi di Sant'Angelo in Theodice vicino a Cassino, nel punto in cui riceve le acque del fiume Gari, prende il nome di Garigliano andando poi a sfociare nel Mar Tirreno dal golfo di Gaeta[15][16].
- Grotta Cola
- Costituita da due cavità (Cola I e Cola II), presenta stalattiti e stalagmiti, capelli d'angelo, clessidre, colonne e concrezioni a cattedrale, colate calcitiche bianche e perfino nere, piccole vasche e laghetti[17]. Le due cavità, Cola I e Cola II, sono state scoperte nel 1877 dall'antropologo Giustiniano Nicolucci ed esaminate con più accuratezza nel 1965 dall'archeologo Antonio Mario Radmilli.
- Grotte di Beatrice Cenci
- Importante patrimonio speleologico. Nei pressi delle grotte è presente un sito archeologico di 300 mq che ha restituito reperti dell'età del bronzo[18] e un itinerario turistico e storico-naturalistico verso l'Ovido, la Grotta Cola e l'inghiottitoio dell'Otre che assorbe il fiume Imele nei pressi di Verrecchie. Sono erroneamente così definite per confusione con Petrella Salto in provincia di Rieti, dove si trova la rocca in cui Francesco Cenci segregò la figlia Beatrice alla fine del XVI secolo[19].
- Ovìdo
- Detto anche Pozzo dei Piccioni è situato nei pressi delle Grotte di Beatrice Cenci. La cavità è profonda circa 100 metri e vi si getta, con un balzo di circa 30 metri, il torrente Capacqua che sorge sulle montagne che sovrastano Cappadocia[20].
- Grotta La Dama
- Piccola cavità situata nella valle di Crocicchia, non distante dalle sorgenti del Liri. Studi e rinvenimenti hanno attestato l'utilizzo della caverna da parte dell'uomo dall'Età del bronzo[21].
Società
Tradizioni e folclore
Il 15 e 16 agosto si celebrano annualmente le feste religiose e civili in onore dei compatroni san Michele Arcangelo e san Rocco[4].
Cultura
- Centro visita Il Grifone
- Si trova nel centro storico. Consente di conoscere da vicino le caratteristiche del territorio, flora e fauna e i percorsi escursionistici[22].
Sport

- Arrampicata sportiva
- La falesia di Petrella Liri richiama appassionati di arrampicata libera, che scalano le pareti rocciose dell'area posta a sud del paese. Sono oltre 60 le vie d'arrampicata sportiva che la roccia offre[23].
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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