Percezione aptica

riconoscimento degli oggetti per mezzo del tatto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

La percezione aptica è il processo di riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto. Essa deriva dalla combinazione tra la percezione tattile dell'oggetto sulla superficie della pelle (la quale ne "legge" la conformazione e la natura più o meno liscia o scabra della superficie) e la propriocezione, ossia la percezione della posizione del proprio corpo rispetto all'oggetto stesso.

Disambiguazione – "aptica" rimanda qui. Se stai cercando l'interfaccia robotica, vedi Interfaccia aptica.

Le persone possono rapidamente e in modo accurato identificare un oggetto tramite il tatto[1]. Tale riconoscimento avviene tramite una procedura di esplorazione, ad esempio muovendo le dita sulla superficie dell'oggetto oppure tenendolo interamente in mano[2]. La percezione aptica deriva inoltre dalle forze sperimentate durante la tastazione degli oggetti[3].

James Gibson[4] definisce il sistema aptico come la "sensibilità dell'individuo verso il mondo adiacente al suo corpo". Lo stesso Gibson e altri enfatizzano poi lo stretto nesso tra percezione aptica e movimento stesso del corpo. La perdita del senso del tatto si rivela così un deficit importante, in quanto può limitare attività elementari come camminare o maneggiare oggetti comuni[5].

Note

Bibliografia

Voci correlate

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