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filologo, critico letterario, accademico, italianista e dantista francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Paul Renucci (Erbajolo, 8 marzo 1915 – Beaulieu-sur-Mer, 9 novembre 1977) è stato un filologo, critico letterario e italianista francese, noto soprattutto come studioso di Dante.
Paul Renucci era figlio dell'italianista Toussaint Renucci. Nato in Corsica, frequentò le scuole dell'obbligo a Clermont-Ferrand e a Marsiglia, poi il Lycée Louis-le-Grand a Parigi. Studiò all'università di Pavia e alla Sorbona. Dopo la laurea[1], insegnò nel liceo di Tolosa; conseguita successivamente l'agrégation, insegnò nella facoltà di Lettere dell'Strasburgo; nel 1958 succedette a Henri Bédarida nella cattedra d'italiano dell'Università di Parigi-Sorbona[2].
Si occupò di Torquato Tasso[3], di Federico Della Valle[4], di teatro italiano (in particolare curò per la Bibliothèque de la Pléiade i volumi dedicati a Goldoni[5] e Pirandello[6]). Ma l'impegno maggiore fu dedicato a Dante Alighieri[7], in particolare alla ricostruzione della cultura classica di Dante e alla sua visione della storia antica[8], e all'Umanesimo medievale europeo secondo i modelli degli Les Annales, in cui ripropose fra l'altro la teoria delle origini franco-medievali dell'Umanesimo italiano[9]. Renucci aveva redatto peraltro la storia della cultura in Italia dall'alto Medioevo all'inizio del XVIII secolo nella Storia d'Italia Einaudi[10].
Morì a causa di un infarto del miocardio all'età di 61 anni a Beaulieu-sur-Mer mentre stava ritornando in Francia dall'Italia[1].
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