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stato principesco del subcontinente indiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lo Stato di Patiala fu uno stato principesco del subcontinente indiano, avente per capitale la città di Patiala.
Stato di Patiala | |
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Motto: Phularka Kirana Prabha | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | ਪਟਿਆਲਾ |
Nome ufficiale | State of Patiala |
Lingue parlate | indiano, inglese |
Capitale | Patiala |
Dipendente da | Regno Unito dal 1808 al 1948 |
Politica | |
Forma di governo | regno |
Nascita | 1627 con Mohan Singh |
Fine | 1948 con Yadavindra Singh |
Territorio e popolazione | |
Popolazione | 1.625.000 nel 1941 |
Economia | |
Valuta | rupia di Patiala |
Commerci con | India britannica |
Religione e società | |
Religioni preminenti | induismo |
Religione di Stato | induismo |
Religioni minoritarie | anglicanesimo, cattolicesimo |
Classi sociali | patrizi, clero, popolo |
Evoluzione storica | |
Succeduto da | India |
La famiglia regnante del Patiala si riteneva discendente da Bhatti fondatore di Jaisalmer, Jaisal. Il suo terzogenito Rai Hem, lasciò i domini della famiglia dopo che da una discussione coi fratelli si era ricavato un piccolo principato per sé attorno a Bhatinda e Bhatner. Uno dei suoi successori, Khiwa, conobbe periodi oscuri per il principato e venne costretto a spostarsi a Kot Ladwa, dove sposò una ragazza della casta di Jat Basehra, contro la tradizione del clan del Rajput. Uno dei suoi discendenti, Mehraj, venne nominato governatore del Patiala per conto degli imperatori moghul nel 1526, sovrintendendo anche ai territori di Jind e Nabha.[1]
Un discendente di questi, Mohan Singh, venne attaccato dai vicini Bhullars e Dhaliwals (Tappedars, capi di una Pargana) che mal tolleravano la presenza di Mohan nel territorio. Egli era infatti un seguace del Guru Hargobind Sahib. Il risultato fu una lotta armata ed i Bhullars coi Dhaliwals vennero sconfitti dagli uomini del Guru, che permisero pertanto a Mohan di stabilirsi nel villaggio di Meharaj nel 1627, dando così vita al primo nucleo del moderno Stato di Patiala.[2]
Da questo nuovo punto, Mohan combatté contro i moghul nella battaglia di Mehraj nel 1631 sempre nelle schiere del Guru Hargobind Sahib. Mohan ed il suo primogenito Rup Chand vennero poi uccisi in battaglia contro i Bhatti (una tribù che pretendeva i medesimi territori). Kala, il figlio minore di Mohan, gli succedette come reggente e fu tutore dei figli del fratello, Phul e Sandali.
Quando Kala morì, Phul costituì un villaggio a suo nome (Phul appunto), a cinque miglia da Meharaj (sotto la benedizione di Sikh Guru) nel 1663 e così facendo egli intensificò il proprio potere su uno dei primissimi stati sikh creati nella regione del Punjab. Uno dei suoi figli, Chota Ram Singh, venne battezzato e benedetto dal guru Gobind Singh. Suo figlio Ala Singh assunse il comando dello Stato nel 1714 quando Banda Bahadur venne coinvolto in una fiera battaglia contro i moghul. Uomo dotato di coraggio e ampie visioni, il generale Ala Singh, Gurbaksh Singh Kaleka, allargò il principato a 30 villaggi. Sotto i suoi successori, lo Stato venne allargato ed espanso sino a raggiungere i Shivaliks a nord, il Rajasthan a sud e l'alto corso dello Yamuna e del Sutlej.
Nel 1763 Ala Singh iniziò la fondazione del forte di Patiala conosciuto col nome di Qila Mubarak, attorno al quale iniziò a svilupparsi la città. Dopo la terza battaglia di Panipat nel 1761 nella quale i Maratha vennero sconfitti, i governanti di Patiala iniziarono a godere dello status regio. Ahmad Shah Abdali concesse infatti ad Ala Singh il titolo di maharaja di Patiala. Dopo la morte di questi, suo nipote Amar Singh gli succedette ed ottenne il permesso di battere moneta.
Dopo quarant'anni di incessanti lotte coi maratha e gli afghani, i confini del Patiala non erano ancora al sicuro e per questo il maharaja si risolse a siglare un trattato con gli inglesi contro Ranjit Singh nel 1808, divenendo un protettorato.
Durante l'epoca coloniale, il maharaja Bhupinder Singh (r. 1900-1938) fu tra coloro che maggiormente si impegnarono per elevare lo Stato di Patiala a livello culturale, facendolo eccellere per le prime istituzioni sportive indiane. Suo figlio il maharaja Yadavindra Singh sarà invece tra i primi principi indiani a firmare l'annessione all'India dopo la sua indipendenza dal Regno Unito nel 1947. In riconoscimento dei suoi servizi, venne nominato Rajpramukh del nuovo Stato di Patiala and East Punjab States Union (PEPSU), dalla sua fondazione nel 1948 sino alla sua unione con il Punjab nel 1956.
I regnanti di Patiala ebbero il titolo di 'Maharaja'.[3]
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