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Eschscholzia
genere di pianta della famiglia Papaveraceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Eschscholzia (Cham., 1820) è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Papaveraceae, originario della parte occidentale del Nord America[1].
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Il nome deriva dal botanico tedesco Johann Friedrich von Eschscholtz, il quale fu il primo, nel XIX secolo, ad introdurre in Europa come ornamentale una pianta appartenente a questo genere (Eschscholzia californica).
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Descrizione
Le piante incluse in questo genere sono tutte a portamento erbaceo ed a carattere sia perenne che annuale. La più nota è l'Eschscholzia californica, conosciuta sotto al nome comune di Escolzia o Papavero della California. È una pianta erbacea perenne coltivata come annuale, originaria dell'Arizona, California e Oregon. Ha fusti prostrati che si allargano a formare dei cespugli alti 40–50 cm, di colore verde glauco, con foglie eleganti, alterne, picciolate, frastagliate di colore verde cinerino, portanti fiori singoli, con 4 petali obovati liberi, di colore bianco, giallo o arancio, con varietà di colore tendente al rosso vivo. La fioritura è estiva. I semi, piccoli e numerosissimi, sono contenuti in un baccello lungo 4–5 cm.
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Tassonomia
All'interno del genere Eschscholzia sono attualmente incluse le seguenti 15 specie[1]:
- Eschscholzia androuxii Still
- Eschscholzia caespitosa Benth.
- Eschscholzia californica Cham.
- Eschscholzia elegans Greene
- Eschscholzia glyptosperma Greene
- Eschscholzia hypecoides Benth.
- Eschscholzia lemmonii Greene
- Eschscholzia lobbii Greene
- Eschscholzia minutiflora S.Watson
- Eschscholzia palmeri Rose
- Eschscholzia papastillii Still
- Eschscholzia parishii Greene
- Eschscholzia procera Greene
- Eschscholzia ramosa (Greene) Greene
- Eschscholzia rhombipetala Greene
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Usi
- Come pianta ornamentale nei giardini per decorare aiuole e bordure, in vaso sui terrazzi, e per la produzione industriale del fiore reciso in boccio utilizzati negli appartamenti[2].
- Gli indigeni del Nord America la utilizzavano come alimento e come pianta medicinale, sfruttando le proprietà delle sostanze contenute nella pianta come gli alcaloidi benzilisochinolinici e benzofenantridinici, tipo protopina, allocriptopina, sanguinarina, escholtzina, californidina, berberina, lauroscholtzina, criptopina, chelidonina e cheleritrina, i glucosidi flavonici, i fitosteroli, i carotenoidi, e le piccole quantità di morfina.
Proprietà medicinali
- La soluzione idroalcolica delle sommità in fiore viene utilizzata per le sue proprietà antispasmodiche e contro l'insonnia e gli stati d'ansia, dato che agisce sul sistema nervoso centrale, nonché le neuropatie infantili.
- Gli indiani d'America utilizzavano le foglie cotte o bollite perché attribuivano loro proprietà contro le coliche biliari e intestinali, il mal di denti.[3]
Coltivazione

Piante vigorose, gradiscono esposizioni soleggiate, temono il gelo e non sopravvivono alle temperature invernali; per tale motivo vengono coltivate come annuali. Richiedono terreno soffice, misto a sabbia, ma si adattano anche a terreni argillosi purché ben drenati; moderate concimazioni liquide per le piante coltivate in vaso, annaffiature frequenti ma non eccessive.
La moltiplicazione avviene con la semina a dimora in aprile e successivo diradamento.
Avversità
- Lumache - procurano gravi danni alle foglie.
- Afidi - l'attacco degli insetti, se in numero notevole, può causare gravi danni, compromettendo la fioritura.
- Ragnetto rosso - provoca seri danni alle parti epigee colpite.
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Note
Voci correlate
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