Paolo Zanotto (Verona, 13 marzo 1953) è un avvocato e politico italiano.

Fatti in breve Sindaco di Verona, Durata mandato ...
Paolo Zanotto

Sindaco di Verona
Durata mandato12 giugno 2002 
29 maggio 2007
PredecessoreMichela Sironi
SuccessoreFlavio Tosi

Dati generali
Partito politicoPD (dal 2007)
In precedenza:
DL (2002-2007)
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Biografia

Figlio di Giorgio Zanotto, sindaco democristiano di Verona negli anni sessanta, e presidente della Banca Popolare di Verona. Già vicepresidente dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani, è stato commissario straordinario e presidente dell'Ente per il diritto allo Studio Universitario (ESU) dell'Università di Verona. È sposato con la docente di economia aziendale Diana Sinigalia.

Esponente della Margherita. Alle elezioni amministrative del 27-28 maggio del 2007 ha corso per la rielezione a sindaco, ma è stato battuto da Flavio Tosi, candidato del centrodestra, ottenendo il 33,9% dei consensi. In seguito confluisce nel Partito Democratico.

Sindaco di Verona

Nonostante l'appoggio di molti politici a sostegno del candidato di centrodestra, Pierluigi Bolla, tra cui l'allora presidente del Consiglio Berlusconi, il ballottaggio vide la vittoria di Paolo Zanotto, sostenuto dal centrosinistra, che il 9 giugno 2002 venne eletto e proclamato sindaco di Verona con il 54,2% dei voti.[1]

Zanotto invitò alcuni dei più celebri architetti per avere i loro contributi all'urbanistica cittadina, senza che i progetti venissero poi realizzati, come con l'inglese David Chipperfield per l'arsenale austriaco, con Richard Rogers per le torri del quartiere di Verona Sud e con Gabrielli per la variante per riqualificare l'entrata alla città dal casello stradale di Verona Sud.

Furono invece approvati il restauro e il rinnovo della Biblioteca civica e la chiusura al traffico del centro storico, con l'installazione di telecamere per garantire l'accesso limitato a parte delle vie in tale area.

Il piano regolatore venne approvato poco prima delle successive elezioni, che non videro riconfermato Zanotto per il secondo mandato.

Note

Collegamenti esterni

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