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Pantigliate

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Pantigliate[4] (Pantijaa o Pantejaa in dialetto milanese[5], AFI: [pãtiˈjɑː] o [pãteˈjɑː]) è un comune italiano di 5 843 abitanti[1] della città metropolitana di Milano in Lombardia.

Disambiguazione – Se stai cercando la frazione di Livraga in provincia di Lodi, vedi Pantigliate (Livraga).
Dati rapidi Pantigliate comune, Localizzazione ...
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Storia

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Le origini

Il territorio di Pantigliate presenta tracce di insediamenti di epoca romana e anche antecedenti di epoca celtica come testimoniano reperti e manufatti rinvenuti nei campi e nelle cascine circostanti. Il nome del paese compare per la prima volta in un documento del 17 maggio 859, dove si cita un certo Ambrosius de Panteliate come testimone in un atto rogato dal monastero milanese di Sant’Ambrogio.[6]

Lo stesso nome Pantigliate ha origine celto-romane: esso ha probabilmente a che fare con il nome personale latino Pantilius a cui si aggiunge il suffisso -ate, gallico, a indicare la proprietà del luogo. Probabilmente un legionario l'ex legionario romano o colono veterano Pantilio avrebbe quindi r (stessa radice avrebbe l'omonima località di Pantigliate, nel comune lodigiano di Livraga)[6]

Il Medioevo

Nel corso dell’XI secolo Pantigliate è documentata come locus Panteliate in vari atti notarili conservati presso l’Archivio di Stato di Milano. Nel 1036 un certo Ottone, prete dell’Ordine dei Decumani, acquistò terreni nel territorio, seguito da altre compravendite registrate nel 1044, 1051, 1236 e 1238, che menzionano vigne, campi e proprietà “in loco Panteliate”. Questi documenti testimoniano l’esistenza di una comunità rurale ormai consolidata, dedita alla bonifica e alla coltivazione delle terre circostanti.[6]

Nel corso del XIII secolo il borgo divenne proprietà di istituzioni religiose milanesi, tra cui il Capitolo di San Nazaro, e successivamente entrò a far parte dei domini del Ducato di Milano. Le vie di comunicazione che attraversavano il territorio — la Paullese e la Cerca — collegavano il villaggio ai centri di Milano, Lodi e Cremona, favorendone lo sviluppo agricolo e commerciale.

L’età moderna

Durante il periodo spagnolo e poi austriaco Pantigliate mantenne una forte vocazione agricola. Nel 1692, estinta la famiglia Trivulzio, il paese passò ai Del Pozzo, patrizi milanesi e feudatari del territorio. Il Catasto teresiano del 1751 registrava 504 abitanti, distribuiti in famiglie patriarcali, e un’economia basata sulla coltivazione di cereali e foraggi. L’amministrazione locale era affidata a un console e a un sindaco, eletti dall'assemblea dei capi di casa.

Alla morte della marchesa Anna Caterina Del Pozzo Crevenna (1783), il feudo si estinse e Pantigliate tornò sotto il diretto controllo dello Stato di Milano. Con la riorganizzazione amministrativa napoleonica, il comune venne unito a Briavacca e Cassignanica (1809) e successivamente a Peschiera Borromeo (1811). Nel 1816, con il Regno Lombardo-Veneto, Pantigliate fu ricostituita come comune autonomo.

L’età contemporanea

Nel XIX secolo il paese contava 689 abitanti (censimento 1861) e una superficie di 549 ettari. Il Dizionario Corografico dell'Italia sostiene che la Guardia nazionale del paese "consta di 82 militi attivi. Gli elettori amministrativi nel 1865 erano 34, i politici 13, iscritti nel Collegio di Melegnano". [7]

Durante il Ventennio fascista fu edificato il nuovo municipio (1937-1938) in stile razionalista. Dopo la Seconda guerra mondiale, Pantigliate conobbe un rapido sviluppo demografico e urbanistico: nel 1951 contava 1.180 abitanti, divenuti oltre 5.000 all’inizio del XXI secolo.

Negli anni Sessanta e Settanta l’espansione edilizia, la modernizzazione agricola e la costruzione della Strada Provinciale Paullese trasformarono il borgo in un centro residenziale della cintura metropolitana milanese. Oggi Pantigliate conserva un equilibrio tra urbanizzazione e tutela ambientale, grazie all’inclusione nel Parco Agricolo Sud Milano e alla valorizzazione del patrimonio storico con la riqualificazione di Villa Mora, sede del municipio e centro culturale del paese.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 3 luglio 1962.[8]

Stemma

«Semipartito troncato: nel primo d'argento, alla pantera di rosso, uscente dalla partizione; nel secondo bandato d'azzurro e d'argento di quattro pezzi; nel terzo di rosso, a due spade d'argento, poste in croce di Sant'Andrea, con le punte rivolte in alto. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma del Comune di Pantigliate si rifà a quello dell’antica famiglia Pantalìate, che la tradizione vuole originaria del luogo. Il blasone del casato è documentato in un codice miniato da Marco Cremosano del 1673, conservato presso l’Archivio di Stato di Milano.

La pantera rossa simboleggia la forza e l’antico lignaggio della famiglia Pantalìate, mentre le fasce bicolori azzurre e argento ricordano le acque limpide e abbondanti del territorio, che hanno reso fertile la pianura circostante. Le spade incrociate alludono a uno scontro armato avvenuto a Pantigliate nel 1294 tra le truppe milanesi e lodigiane.

Il gonfalone è un drappo di bianco.

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Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

Chiesa di Santa Margherita

La chiesa parrocchiale di Pantigliate, dedicata a Santa Margherita d’Antiochia, ha origini antichissime: già nel XIII secolo la “capella” di Pantigliate risulta filiale della pieve di Segrate. Il complesso attuale è frutto di una ricostruzione eseguita tra il 1924 e il 1929 su progetto dell’architetto Andrea Fermini, e fu aperto al culto il 20 ottobre 1929, per poi essere consacrata nel 1941 dall’arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster.

L’edificio si caratterizza per un impianto neoromanico, in laterizio a vista, con facciata tripartita comprendente al centro un portale maggiore lunettato sormontato da una bifora, e due ingressi laterali con oculi. L’interno è a tre navate separate da pilastri quadrati, con abside semicircolare sopraelevata e copertura in cassettoni lignei.

All’interno si conserva il quadro della Madonna della Provvidenza, dipinto alla fine del XIX secolo e posto sotto venerazione, che ha conferito al complesso anche lo status di santuario. Nel corso del tempo sono stati effettuati interventi di restauro: nel 1977 sono stati ridipinti gli affreschi originali (opera di Giacomo Coppini) dal pittore pantigliatese Giovanni Sirtori, e fra il 2015-2016 l’esterno è stato risanato e la facciata tinteggiata.

Villa Mora

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Villa Mora, nuovo municipio di Pantigliate

Situata in Piazza Comunale, Villa Mora è una residenza storica di origine cinquecentesca, oggi sede del Municipio di Pantigliate. L’edificio sorge su un impianto risalente al XVI secolo, quando la proprietà apparteneva ai Conti Capra. Un contratto d’affitto del 1540 la descrive come un complesso formato da edifici nobili e rustici, con camere, sale, orti e una “peschiera” alimentata dalla roggia Parazzola. Nei secoli successivi la villa passò ai Marchesi Clerici, mecenati e committenti di artisti come Giovan Battista Tiepolo, che ne valorizzarono la funzione di dimora di villeggiatura.

Nel XIX secolo la proprietà fu rilevata dai Roveda, poi dai Vittadini e infine da Enrico Mora, che nel 1886 diede alla villa l’attuale nome. La struttura, che presenta una pianta a ferro di cavallo con corpo centrale e due ali laterali, si affaccia sulla piazza principale e conserva elementi tipici dell’architettura lombarda rurale di fine Ottocento, con decorazioni sobrie, aperture regolari e un ampio giardino interno. Circondata da un ampio giardino storico, la villa è stata restaurata e valorizzata dopo l’acquisizione da parte del Comune nel 2003.

Monumento ai Caduti

Realizzato nel 1924 e collocato in Piazza Comunale a Pantigliate, il monumento è dedicato ai caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Opera attribuita allo scultore autodidatta Oreste Marchesini, presenta una colonna spezzata sormontata dalla “Sella d’Italia”, con al piede un’aquila e lo stemma comunale; intorno sono frammenti di elementi architettonici e massi erratici, che richiamano simbolicamente il sacrificio e la rovina della guerra. Il basamento è delimitato da blocchi in pietra e tubolari metallici, su cui campeggiano le iscrizioni “Pantigliate ai suoi caduti” e i nomi dei militari della comunità caduti nei conflitti.

  • Oratorio San Domenico Savio
  • Piazza Comunale
  • Parco Chico Mendez
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Società

Evoluzione demografica

504 nel 1751

Abitanti censiti[9]

Amministrazione

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Il vecchio Municipio
Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...


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Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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