Palazzo dei Priori (Fermo)
edificio di Fermo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Palazzo dei Priori è un importante edificio storico della città di Fermo, nelle Marche meridionali.
Palazzo dei Priori | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Fermo |
Indirizzo | Piazza del Popolo |
Coordinate | 43°09′42.5″N 13°43′06.14″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | XVII secolo, su edifici precedenti |
Stile | Manierista |
Realizzazione | |
Proprietario | Comune di Fermo |
Committente | Priori di Fermo |
Collegato attraverso una loggetta aerea, il cosiddetto Passetto, al Palazzo degli Studi in fondo a Piazza del Popolo. Attualmente è sede di rappresentanza del Comune, della Pinacoteca e della parte più antica della Biblioteca.
La costruzione è il risultato ottenuto dall'unione di due edifici, un cas con torre del XIII secolo, che occupava la parte nord dell'attuale palazzo, appartenuto a Rinaldo di Giorgio e la chiesa di San Martino, che occupava la parte sud.
Quest'ultima antichissima chiesa dava anche il nome alla piazza fin dal Medioevo e la prima notizia certa risale all'anno 1154 quando risultava appartenente al monastero di San Savino, eretto sul colle Vissiano, andato poi demolito.
La storia delle modernizzazioni del palazzo avvenute nel corso dei secoli. Nel 1296 il comune di Fermo decide di costruirvi il palazzo del Capitano del Popolo. Dal 1396, un secolo dopo, il palazzo ospiterà il Collegio dei Priori che esercitava già potere esecutivo dal 1297, ed ivi il Collegio resterà per quattrocento anni, fino a quando, dopo la rivoluzione francese, cadranno tutte le vecchie istituzioni.
L'attuale aspetto del Palazzo prospiciente la piazza, rialzato di circa tre metri sul livello stradale rispetto agli edifici originali, è dovuto al progetto risalente alla prima metà del Seicento, che gli ha dato la particolare apertura a ventaglio. L'unica loggia centrale ospita la statua in bronzo di Papa Sisto V, realizzata in occasione dell'elezione del papa marchigiano e della fondazione dello Studio di Fermo ed eseguita da Accursio Baldi tra 1588 e 1590.[1]
Il palazzo era anche dotato di una torre campanaria, oggi demolita, andata distrutta nel XV secolo.
L'edificio si articola su tre piani ed ospita dal 1986 la Pinacoteca Civica, nonché le sale di rappresentanza quali il Gabinetto del Sindaco, sala rossa, sala degli stemmi, sala dei costumi, sala dell'Aquila, con tempere di Pio Panfili la e sala dei ritratti, adibita a sala congressi e concerti.
Il piano terra dell'edificio ospita oggi la Biglietteria dei Musei Civici. Il primo piano accoglie il visitatore nelle sale di rappresentanza. Al secondo piano la pinacoteca civica e la sala del mappamondo, costruita al posto della Sala della Commedia nel 1688 per volere dal Cardinale Decio Azzolino il Giovane che vi impiantò la biblioteca in omaggio alla regina Cristina di Svezia, allora sua ospite.
Fu utilizzata fino alla fine del Settecento per allestimenti teatrali e chiamata la Sala delle commedie. Attualmente ospita le effigi di nove cardinali fermani tra cui Decio Azzolino il Giovane, e quelle di ventuno uomini illustri donate dall'arcivescovo di Fermo Domenico Pinelli e facenti parte un tempo della raccolta di Leone XI.
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