Palazzo H
Edificio storico di Roma, sede di rappresentanza del CONI Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Edificio storico di Roma, sede di rappresentanza del CONI Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Palazzo H è un edificio storico di Roma, nel complesso del Foro Italico. È la sede di rappresentanza del CONI.
Palazzo H | |
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Uno dei due ingressi del palazzo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | Largo Lauro de Bosis, 15 |
Coordinate | 41°55′57.78″N 12°27′33.04″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1928-1932 |
Realizzazione | |
Architetto | Enrico Del Debbio |
Il Palazzo H fu progettato dall'architetto Enrico Del Debbio nel 1927. La prima pietra fu posta da Benito Mussolini il 28 febbraio 1928 e fu inaugurato nel 1932 come sede dell'Accademia fascista maschile di educazione fisica (o Accademia della Farnesina). È la prima opera del Foro Italico (allora Foro Mussolini) a essere realizzata, su indicazione dell'Opera Nazionale Balilla, il cui piano fu progettato da Del Debbio nel periodo 1927-1933, e completato nel dopoguerra (1956/60). Nel marzo 1951 Giulio Onesti ne fece sede del CONI e il palazzo è divenuto poi sede di rappresentanza del Comitato olimpico nazionale italiano, che nel 2018 ha previsto dei lavori di restauro[1]. Dal 2019 è anche sede di Sport e Salute.
Composto da due corpi simmetrici di due piani, collegati da un grande pontile, così da formare una pianta a “H”. Dentro nicchie incorniciate da edicole di marmo a fastigio triangolare spezzato, vi sono 4 statue di atleti. A fianco vi è realizzata una palestra monumentale, con una pianta semi ovoidale, progettata per la ginnastica, con gallerie sopraelevate[2]
All'interno, nel salone d'onore, vi sono due enormi pitture murali, la più famosa delle quali è l’"Apoteosi del Fascismo" di Luigi Montanarini del 1928, che nel dopoguerra per decenni fu tenuta nascosta dietro un panno verde, e solo nel 1997 su disposizione della Soprintendenza è stata svelata[3]. L'altro affresco è una allegoria di Roma antica, opera di Angelo Canevari[4]. Vi sono anche quattro soggetti sportivi, dipinti da Romano Dazzi.
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