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scrittore spagnolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Paco Ignacio Taibo II (AFI: [ˈpako iɣˈnasjo ˈtajβo]), all'anagrafe Francisco Ignacio Taibo Mahojo (Gijón, 11 gennaio 1949) è uno scrittore, giornalista, saggista ed attivista politico spagnolo naturalizzato messicano.
Risiede in Messico dal 1958, quando la sua famiglia scappò dalla dittatura di Francisco Franco. È direttore delle raccolte Messico, storia di un popolo e Cronaca generale del Messico (1931-1986), del supplemento culturale della rivista Siempre! (1987-1988) e delle riviste Enigma e Bronca. Le sue opere comprendono romanzi gialli e storici e racconti ispirati alla cronaca, oltre ad una ricca produzione saggistica di argomento politico-sociale.
Taibo nasce a Gijón, nelle Asturie, nel 1949, figlio dello scrittore e giornalista Francisco Ignacio Taibo Lavilla González Nava Suárez Vich Manzón, meglio noto come Paco Ignacio Taibo I, deceduto il 14 novembre del 2008, che in vita dovette aggiungersi un "I" al proprio nome non appena lo stesso Taibo non cominciò anch'egli la propria carriera letteraria. La sua era una famiglia dagli ideali politici legati saldamente all'estrema sinistra, motivo per cui dovettero poi, essendo la Spagna dell'epoca stretta nella morsa del regime franchista, emigrare in Messico (un paese che, per tradizione, aveva accolto profughi e perdenti di molte rivoluzioni), nel 1958, quando Paco aveva a malapena 10 anni.
Il suo nonno paterno, Benito Taibo, apparteneva infatti al gruppo dirigente del Partito Socialista Operaio Spagnolo e partecipò all'insurrezione del 1934 ed alla susseguente guerra civile spagnola del 1936, combattendo naturalmente per il fronte repubblicano, così come il suo prozio paterno - cioè il fratello della sua nonna paterna - era direttore del giornale socialista El Avance (patirono entrambi le carceri franchiste per le loro attività e ideologie politiche); il nonno materno, invece, procurava armi di contrabbando agli anarco-sindacalisti durante la guerra civile, alla quale tentò anche di prendervi parte armando un peschereccio, fino a che non morì con tutto il suo equipaggio, affondato con la propria imbarcazione dietro i colpi nemici.
Stabilitisi dunque a Città del Messico, il padre vi trovò lavoro in qualità di giornalista televisivo, attività che svolse proficuamente fino al 1968, cioè quando di fronte alla repressione sanguinosa del Movimento Studentesco messicano da parte dell'allora governo di Gustavo Díaz Ordaz, sentendosi limitato dalle ingerenze del governo nelle proprie politiche lavorative (e non potendo perciò denunciare pubblicamente tali atti repressivi), decise di lasciare il lavoro alla televisione e di ritornare al suo vecchio amore, la stampa. Nel frattempo, il giovane Paco Ignacio si dedicò intensamente all'impegno politico nel movimento studentesco ed al giornalismo, professione da lui sempre amata e che non abbandonerà mai, così come non abbandonerà la sua amata Città del Messico, teatro di azione di molti dei suoi racconti. Nel 1971 sposa Paloma Saiz y Chela, con cui ha una figlia di nome Marina.
La carriera del Taibo scrittore può essere riassunta in alcune cifre: più di 50 titoli pubblicati – romanzi, libri di racconti, fumetti, reportages giornalistici, saggi storici – pubblicati in più di 20 paesi; numerosi premi letterari tra i quali:
È l'investigatore privato di Città del Messico, protagonista di molti libri dello scrittore. Figlio di un basco e di una irlandese (da qui il suo particolare doppio cognome, a cui tiene moltissimo), politicamente anarcoide, condivide l'ufficio con un idraulico, un tappezziere ed un ingegnere che si occupa di fogne. Ha un fratello impegnato politicamente a sinistra, una sorella reduce da un divorzio ed una fidanzata fantasma con la coda di cavallo. È brutto e - da una certa avventura in poi - orbo e claudicante. Le storie sono ambientate a Città del Messico e quando lo scrittore, agli inizi degli anni novanta, decise di "abbandonarla", i muri della città si riempirono di scritte come "Belascoarán, per favore ritorna!"
I libri che hanno per protagonista Héctor Belascoarán Shayne non sono solo gialli, ma descrivono molto bene la società messicana, la sua precarietà e la corruzione diffusa, ma anche la semplicità, l'umorismo e la voglia di vivere dei messicani.
Paco Ignacio Taibo II viene citato nella canzone Latinoamericana di Stefano "Cisco" Bellotti in cui Pino Cacucci recita la frase «Ay, pobre Mexico tan lejos de Diós y tan cerca de los gringos Americanos!».
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