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Ottativo nel greco antico
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La pagina mostra l' ottativo del greco antico, uno dei modi del sistema verbale del greco antico.
Desinenze verbali
L'ottativo, caratterizzato dal suffisso -οι + desinenza, sia nell'attivo che medio, mentre per i verbi atematici in -μι si ha il suffisso -ιη + desinenza nell'attivo, e nel medio il suffisso -ι lungo + desinenza.
- Diatesi attiva tematica
- Singolare
- I -οιμι
- II -οις
- III -οι
- Duale
- II -οιτον
- III -οιτην
- Plurale
- I -οιμεν
- II -οιτε
- III -οιεν
- Diatesi attiva atematica
- Singolare
- I -ίην
- II -ίης
- III -ίη
- Duale
- II -ῖτον
- III -ίτην
- Plurale
- I -ῖμεν
- II -ῖτε
- III -ῖεν
Per la coniugazione atematica dei verbi in -μι si usa il Tema verbale ad apofonia ridotta, esempio φήμι (tema verbale φη-φα si rende ad esempio la I singolare dell'ottativo φαίην)
- Diatesi media
- Singolare
- I -οίμην
- II -οῖο (doveva avere un sigma intervocalico, poi caduto con allungamento)
- III -οῖτο
- Duale
- II -οῖσθον
- III -οίσθην
- Plurale
- I -οίμεθα
- II -οῖσθε
- III -οῖντο
La diatesi media è uguale sia per i verbi tematici che atematici. Inutile dire che anche l'ottativo come il congiuntivo, nei tempi storici non presenta l'aumento. Nel caso dell'ottativo perfetto passivo, esso come il congiuntivo, si forma con il participio passivo declinato in singolare, duale e plurale, + l'aggiunta del verbo εἰμί nella coniugazione dell'ottativo.
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Coniugazione
Riepilogo
Prospettiva
Per le contrazioni tematiche, l'ottativo segue le normali regole degli esiti vocalici lunghi, esempio nei verbi in -αω, l'esito della contrazione + la desinenza - οι, è - ῳ + desinenza dell'ottativo; e ugualmente l'accento acuto, se si trova sulla vocale tematica, si allunga in circonflesso. L'esempio di τιμάω è quello di un verbo contratto.
L'ottativo nel presente
Il verbo "essere"
Presente dei verbi di seconda classe atematica
Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:
L'ottativo nel futuro
Ottativo aoristo
Aoristo asigmatico
Aoristo asigmatico o tematico
Aoristo fortissimo o radicale
Aoristo cappatico
Ottativo nel perfetto e futuro perfetto
Sia nelle forme attive che medie (e passive nel caso del futuro perfetto), l'ottativo possiede le tipiche desinenze dei tempi principali, come appunto il presente e il futuro. Tenendo presenti ciononostante i fenomeni morfologigi e fonetici dei tempi del perfetto e futuro perfetto, ossia il raddoppiamento, e l'incontro con il sigma tra radice e desinenza, in più, per il futuro perfetto.
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Uso dell'ottativo nella sintassi del greco
Riepilogo
Prospettiva
Ha espressione desiderativa, può esprimere la potenzialità accompagnato dalla particella ἄν, nelle proposizioni dipendenti di reggenti a tempo storico, compare frequentemente il cosiddetto "ottativo obliquo"[1], che sostituisce gli altri modi finiti della subordinata, indicativo e congiuntivo, e per questo la sua negazione può essere οὐ oppure μή. Gli ottativi aoristi, presenti e perfetti hanno valore aspettuale, il futuro invece è usato solo come obliquo, ha il valore temporale, ma nelle proposizioni subordinate enunciative dichiarative e interrogative indirette, l'ottativo obliquo può anche avere valore temporale, e ovviamente aspettuale. Durante l'ellenismo l'ottativo scomparve, venne ripristinato in età imperiale col fenomeno dell'atticismo. Vien usato come desiderativo l'ottativo al presente e al futuro, se è usato con tempo storico, ciò riguarda il significato di un'azione desiderata che si è compiuta. In Omero l'ottativo desiderativo rende anche un desidero irrealizzabile, e può essere preceduto da particelle, soprattutto in attico, come εἰ γάρ, ὡς, αλλά. L'ottativo "potenziale" esprime la possibilità che una determinata azione si verifichi.
- Ottativo desiderativo: esprime un augurio di realizzazione dell'azione, frequentemente è preceduto da εἰ, ὡς, είθε, εἰ γάρ, nella negazione si usa μή. Esempio - Είθε κληρονομήσαιμι τῆς γυναικός (Oh se io potessi ereditare mia moglie!)
- Ottativo potenziale: è accompagnato da ἄν ed esprime la potenzialità dell'azione compiuta nel presente, benché si possa realizzare con vari tempi del verbo; la negazione dell'ottativo potenziale è οὐκ. Esempio - Κομίζοις ἄν σεαυτόν ᾖ θέλεις (Potresti andartene dove desideri)
- Ottativo obliquo: si usa al posto del congiuntivo, nelle forme di imperfetto, piuccheperfetto, aoristo e presente storico; solitamente si mostra nelle proposizioni finali, volitive, temporali, interrogative indirette, nelle relative, nelle dichiarative introdotte da ὅτι e ὡς. Esempio - Ή μήτηρ διηρώτα τόν Κῦρον πότερον βούλοιτο μένειν ἥ ἀπιέναι (La madre domandò a Ciro se egli voleva rimanere o andare via)
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Note
Bibliografia
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