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onorificenza dell'Impero austriaco, poi dell'Impero austro-ungarico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Ordine della Corona ferrea è un ordine cavalleresco istituito il 5 giugno 1805 a Milano e concesso dal Regno d'Italia del 1805 e successivamente sovrano. Gli austriaci ne costituirono uno dallo stesso nome per il Regno Lombardo-Veneto.
Ordine della Corona Ferrea | |
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Decorazione dell'Ordine della Corona Ferrea | |
Primo Impero francese, Regno d'Italia | |
Tipologia | Ordine cavalleresco statale |
Motto | DIO ME LA DIEDE |
Status | attivo |
Capo | il Gran Cancelliere |
Istituzione | Milano, 5 giugno 1805 |
Ultimo capo | Raffaello Arrigoni Cecchetti di Brugnolo |
Gradi | Gran Dignitario Commendatore Cavaliere |
Precedenza | |
Ordine più alto | Ordre de la Reunion |
Ordine più basso | - |
Nastro dell'ordine (italiano)[1] | |
L'Ordine italiano della Corona di Ferro fu istituito il 5 giugno 1805 da Napoleone I Bonaparte nella qualità di Re d'Italia (1805-1814), era stato incoronato il precedente 26 maggio 1805.
Prende il nome dall'antica Corona ferrea, la corona con cui erano stati tradizionalmente incoronati i Re d'Italia e che era diventata l'emblema del Regno d'Italia. Tuttavia nelle insegne la corona figura nella foggia raggiata solare disegnata dall'Appiani su idea di Napoleone medesimo.
L'insegna è costituita da una medaglia con l'aquila napoleonica sovrastante la corona, nella versione raggiata di cui s'è detto, sulla quale è inciso il motto Dio me la diede che riprende la famosa frase pronunciata da Napoleone stesso alla sua incoronazione a Milano. Il nastro dell'Ordine della Corona ferrea in versione italiana è «orange avec lisière verte» «(articolo completo dal decreto 1805: LXIII. La Décoration de l'ordre consistera en l'emblème de la Couronne Lombarde, autour de laquelle sera écrit "Dieu me l'a donnée, gare à qui la touchera." Cette décoration sera suspendue à un ruban couleur orange avec lisière verte»). Come spesso accade nella colorazione dei tessuti, questo colore aranciato è passato da una realizzazione all'altra dal color champagne, all'oro, all'arancione. Il colore corrisponde di fatto simbolicamente all'oro imperiale. L'ordine fu inizialmente diviso in tre classi: 20 dignitari (gran croce), 30 commendatori e 50 cavalieri. A seguito della sconfitta di Napoleone I Bonaparte nel 1814 e del ritiro del viceré Eugenio di Beauharnais, un comitato di reggenza trasferì in parte il Regno d'Italia, per transizione, all'imperatore Francesco I d'Austria, che divenne il Regno-Lombardo Veneto. Napoleone, ritiratosi all'Elba, per contestare in via di fatto la transazione, esercitò la sua prerogativa regia sul regno nominando, nella persona del marchese Achille Fontanelli, un nuovo Gran Cancelliere dell'Ordine della Corona di Ferro, al quale trasferì la fons honorum, per mantenerne la tradizione e perpetuare le pretese sovrane, nella persona del Gran Cancelliere e suoi successori eletti dal Gran Magistero [senza fonte].
Ordine imperiale della Corona ferrea | |
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Kaiserliche Orden der Eisernen Krone | |
Collare dell'Ordine | |
Impero austriaco, Impero austro-ungarico | |
Tipologia | Ordine cavalleresco statale |
Motto | AVITA ET AUCTA |
Status | cessato |
Istituzione | Milano, 1º gennaio 1816 (restaurato) |
Primo capo | Francesco I d'Austria |
Cessazione | Vienna, 1918 |
Ultimo capo | Carlo I d'Austria |
Gradi | Cavaliere di I Classe Cavaliere di II Classe Cavaliere di III Classe |
Precedenza | |
Ordine più alto | Ordine imperiale di Leopoldo |
Ordine più basso | Ordine imperiale di Francesco Giuseppe |
Nastro dell'ordine | |
Nel corso del 1815, circa un anno dopo l'ingresso in Milano delle truppe del Bellegarde, venne istituito un nuovo Ordine della Corona Ferrea per l'Impero austriaco, a decorrere dal 1º gennaio 1816, dall'imperatore Francesco II, re del neonato Regno Lombardo-Veneto, retto dalla monarchia asburgica.
La data non fu casuale, dal momento che coincise con l'entrata in vigore degli statuti del nuovo regno, con la nomina del regio governo per la Lombardia presieduto dal Saurau e l'entrata in vigore dei codici civile e penale austriaci, il tutto alla presenza del nuovo imperatore d'Austria, Francesco II con moglie al seguito, entrati in Milano il 31 dicembre 1815.
L'Ordine (noto in tedesco come Kaiserliche Orden der Eisernen-Krone) venne da allora concesso nei suoi tre gradi ai nobili: i borghesi potevano, comunque, richiedere all'amministrazione imperiale un diploma che confermasse i loro quarti di nobiltà (ne restano ampie tracce in tutti gli archivi delle città del Lombardo-Veneto).
Anche dopo la perdita del Regno Lombardo-Veneto da parte dell'Austria nel 1859, gli imperatori continuarono a conferire tale onorificenza sino al crollo dell'Impero austro-ungarico, i cui conferimenti cessarono nel 1918.
Secondo la tradizione, la lamina di ferro inserita lungo la superficie interna della Corona ferrea sarebbe stata ottenuta da uno dei chiodi utilizzati durante la crocifissione di Gesù; tale chiodo sarebbe stato portato in Italia da Elena, madre dell'imperatore Costantino, che in Gerusalemme avrebbe scoperto la reliquia della Santa Croce. Secondo una variante tradizionale, il ferro di questo chiodo sarebbe stato fuso assieme a quello del rostro dell'aratro con cui Romolo tracciò il solco durante il rito fondativo di Roma.
Probabilmente la corona, comunque di fattura tardo romana, forgiata per Costantino I Imperatore, fu poi il diadema regale che Teodolinda donò al Duomo di Monza, dove si trova tuttora. Essa venne utilizzata per l'incoronazione di Carlo Magno come reggente al trono di Lombardia nel 774, e poi per l'incoronazione dei Re d'Italia.
Durante la sua continua espansione del potere Napoleone Bonaparte conquistò l'Italia, e il 26 maggio 1805 si volle incoronare Re d'Italia. La Rivoluzione francese, con gli ideali di uguaglianza e fraternità, aveva anche abolito tutti gli ordini cavallereschi che erano stati tipici dell'ancien régime e tutte quelle onorificenze concesse per merito dai re di Francia. Fu proprio con l'intento di ricompensare i valorosi soldati battutisi in Italia e nello specifico nella Repubblica Italiana (e prima ancora Cisalpina), nonché illustri personalità, che Napoleone istituì l'Ordine della Corona ferrea, assieme a quello ben più famoso della Legion d'onore che tutt'oggi viene conferito dal governo francese.
Il legame sacramentale che unisce quindi la corona a chi la utilizza è non solo un gesto regale, ma anche un simbolo di consacrazione regia per merito divino. Essa conferiva un potere particolare proprio perché le prime consacrazioni con questa corona erano avvenute diversi secoli prima e con approvazione pontificia, il che legittimava una vera e propria presa di possesso dei territori lombardi con il suo utilizzo. Sarà questo uno dei motivi che spingeranno appunto Napoleone a utilizzare questa corona come suo simbolo in Italia, e così faranno anche gli imperatori d'Austria sino a giungere ai re d'Italia che la utilizzeranno come corona nazionale. Questa rientrerà però in Italia solo a partire dal 1866, dopo che l'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria l'aveva fatta trasferire a Vienna nel 1859, all'avanzata dei piemontesi nel milanese. Il ritorno del serto, quindi, coincise anche con la presa totale di sovranità dei Savoia sull'Italia (con l'eccezione del Lazio e di Roma, conquistati solo nel 1870); nel 1866, infatti, anche il Veneto passò ai domini sabaudi.
La stessa Corona ferrea divenne nuovamente oggetto simbolico di un altro ordine cavalleresco, l'Ordine della Corona d'Italia, istituito da re Vittorio Emanuele II. Questo Ordine venne di fatto creato per essere il successore dell'antico Ordine della Corona ferrea, che pure continuò a essere conferito dagli imperatori austriaci, come detto, sino al 1918, in quanto anche loro pretendevano di vantare una sovranità sui possedimenti italiani [senza fonte].
I colori del nastro dell'Ordine cambiarono da quello italiano del 1805 (verde e oro) a quello austriaco (blu e oro), così anche le insegne furono differenti.
Nell'Ordine italiano la decorazione consiste in un'aquila imperiale, sovrastante una corona sei punte smaltata di grigio-azzurro o in blu, con il ritratto di Napoleone di profilo in oro; alla base della corona, il motto "DIO ME LA DIEDE".
Disponeva delle seguenti classi di benemerenza:
Medaglie | ||
Nastri | ||
Cavaliere | Commendatore | Cavaliere di Gran Croce |
L'Ordine austriaco mantenne in un primo momento le fattezze del precedente ordine, sostituendo semplicemente il ritratto del Bonaparte con un'aquila bicipite d'oro. Successivamente, però, l'imperatore Francesco I decise di cambiare radicalmente le fattezze della medaglia dell'Ordine, sostituendola con la seconda versione. Essa consisteva in un'aquila bicefala d'oro coronata con la corona imperiale austriaca inserita in una corona d'alloro smaltata di verde, stante sopra la Corona ferrea anch'essa d'oro e smalti. In cuore all'aquila, si trovava uno scudo smaltato di blu, timbrato con l'iniziale "F" per Francesco I.
Disponeva delle seguenti classi di benemerenza:
Medaglie | ||
Nastri | ||
Cavaliere di III classe | Cavaliere di II classe | Cavaliere di I classe |
Napoleone I, istitutore dell'Ordine italiano ne fu Gran Maestro.
Gli imperatori d'Austria furono i Gran Maestri per l'Ordine austriaco sino al 1918, malgrado dal 1859 (con la perdita del Regno Lombardo-Veneto), il legame con la santa corona venne meno simbolicamente e territorialmente.
L'Ordine napoleonico era fortemente laico, nonostante il legame con la Corona Ferrea, mentre quello austriaco fu cattolico e come tale dispose di un prelato generale che svolgesse le funzioni più importanti dell'Ordine. Volendo mantenere Milano quale sede simbolica dell'Ordine (così come voluto da Napoleone stesso), dal 1818 gli arcivescovi di Milano ottennero all'atto di nomina anche la prelatura generale di quest'Ordine cavalleresco oltre alla placca di cavaliere di gran croce.
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