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politico e militare statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Oliver Wolcott (Windsor, 20 novembre 1726 – Farmington, 1º dicembre 1797) è stato un politico e militare statunitense, fu governatore del Connecticut e uno dei firmatari della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America. È considerato uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti d'America.
Oliver Wolcott | |
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Ritratto di Oliver Wolcott dipinto da Ralph Earl | |
19º Governatore del Connecticut | |
Durata mandato | 4 gennaio 1796 – 30 novembre 1797 |
Vice | Jonathan Trumbull Jr. |
Predecessore | Samuel Huntington |
Successore | Jonathan Trumbull Jr. |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Federalista |
Titolo di studio | Laurea in Legge |
Università | Yale College |
Firma |
Nacque a Windsor nel Connecticut nel 1726, figlio di Roger Wolcott ex governatore britannico della colonia del Connecticut. Studiò presso lo Yale College dove si laureò in legge nel 1747[1], più tardi studiò anche medicina ma non esercitò mai la professione medica[2]. Iniziò la carriera militare quando ricevette dal governatore di New York il grado di capitano, radunò così una compagnia di volontari con la quale combatté contro i francesi lungo la frontiera nord-orientale (Guerra di Re Giorgio) sino alla Pace di Aquisgrana (1748) e nella successiva Guerra franco-indiana (Guerra dei sette anni)[1]. Al termine della guerra venne nominato sceriffo della contea di Litchfield e ricoprì tale carica sino al 1771[1]. Fu membro del Consiglio di Stato dal 1774 al 1786 ed esercitò l'incarico di giudice della contea per diversi anni[1].
Il 21 gennaio 1775 si sposò con Lorraine Collins, figlia di un ufficiale britannico e discendente di un'antica famiglia del New England, dalla quale ebbe cinque figli[3]. Il suo primogenito morì in giovane età[3] mentre il suo secondo figlio Oliver Wolcott Jr. intraprese anch'egli la carriera politica, fu segretario al tesoro e governatore del Connecticut[4].
Morì il 1º dicembre 1797 a Farmington, venne sepolto nel cimitero di Litchfield[5].
Partecipò alla Guerra d'indipendenza americana col grado di generale di brigata, poi maggior generale[6], della milizia del Connecticut, comandò le sue truppe in importanti campagne militari quali la difesa della città di New York nel 1776 e la battaglia di Saratoga del 1777[1]. Nel 1775 il Congresso continentale lo nominò membro del neonato comitato degli affari indiani con la qualifica di commissario per il dipartimento settentrionale[7], in questa veste negoziò la pace con le tribù delle Sei Nazioni irochesi[8] sancita dal trattato di Fort Stanwix[4].
L'anno successivo divenne membro del secondo congresso continentale[9] e il 4 luglio 1776, assieme a Roger Sherman, Samuel Huntington e William Williams firmò la Dichiarazione di indipendenza in rappresentanza della colonia del Connecticut[10]. Restò in carica sino al 1778 e poi nuovamente dal 1780 al 1783[11].
Nel 1786 divenne vicegovernatore del Connecticut e ricoprì l'incarico per dieci anni, alla scomparsa di Samuel Huntington assunse la carica di governatore che ricoprì sino alla sua morte avvenuta un anno più tardi[12].
La sua casa di Litchfield è stata dichiarata National Historic Landmark nel 1971[13].
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