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casa editrice italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Officina Edizioni è una casa editrice italiana fondata nel 1964 a Roma. La casa editrice si occupa principalmente di architettura, arte, teatro e linguistica.
All’inizio del 1963 Paolo Portoghesi aveva contattato Quinti alle edizioni dell’Ateneo per proporgli un suo libro su Francesco Borromini: Quinti intuisce che il testo di Portoghesi gli fornisce l’occasione per avviare una casa editrice dedicata all’architettura. Così nasce Officina Edizioni e la sua prima collana “Officina di architettura”. Quinti aveva preso in prestito il nome della sua nuova casa editrice da una precedente iniziativa: quella della rivista “Officina” fondata a Bologna nel 1955 da Roberto Roversi, Francesco Leonetti e Pier Paolo Pasolini[1] . I primi libri di Officina Edizioni compaiono nel 1964 su iniziativa di Aldo Quinti che aveva già maturato una lunga esperienza alla direzione delle Edizioni dell’Ateneo di Roma[2]. Insieme all’ architettura, che sarà sempre il motivo portante, la casa editrice si dedica alla sociologia, etnologia, cinema.
Fra gli studiosi che hanno collaborato e pubblicato sono Manfredo Tafuri, Paolo Portoghesi, Carlo Aymonino, Maurizio Calvesi, Emilio Garroni, Franco Borsi, Filiberto Menna, Paolo Zermani e poi gli stranieri che hanno realizzato libri in coedizioni francesi e inglesi quali Christian Norberg-Schulz, Richard Hoggart e tanti altri.
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