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film del 1945 diretto da Giacomo Gentilomo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
O sole mio è un film italiano del 1946, diretto da Giacomo Gentilomo.
O sole mio | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1946 |
Durata | 92 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1:37.1 |
Genere | drammatico |
Regia | Giacomo Gentilomo |
Soggetto | Mario Amendola e Vincenzo Rovi |
Sceneggiatura | Ákos Tolnay e Mario Sequi |
Produttore | Luciano Doria |
Casa di produzione | Rinascimento Film |
Distribuzione in italiano | Rinascimento Film |
Fotografia | Tonino Delli Colli e Anchise Brizzi |
Montaggio | Guido Bertoli |
Musiche | Ezio Carabella |
Scenografia | Alberto Boccianti |
Interpreti e personaggi | |
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È considerato da alcuni critici uno dei primi film appartenenti al genere del neorealismo[1], a causa della ricchezza di scene girate in esterni e della presenza di alcuni attori non professionisti.
È anche il primo film dedicato alle Quattro giornate di Napoli, cui il successivo film di Nanni Loy deve molto, soprattutto per quanto riguarda le numerose immagini che Gentilomo girò dal vero e che sono state saccheggiate nei decenni successivi[2].
Segnò il debutto cinematografico di Vittorio Caprioli.
Un baritono, che è anche un ufficiale italo-americano, si fa paracadutare dietro le linee per raccogliere informazioni sui movimenti dell'esercito tedesco e favorire lo sbarco alleato. A Napoli entra in contatto coi nuclei locali di resistenza e con i semplici cittadini, che alla fine si ritroveranno uniti sulle barricate contro i tedeschi.
Incasso accertato nelle sale a tutto il 31 dicembre 1952: 90.000.000 di lire dell'epoca.
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