Nuovo Borgo Sant'Elia

quartiere di Cagliari Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Nuovo Borgo Sant'Elia è un quartiere di Cagliari di 4 749 abitanti.[1] Confina con La Palma a nord-est e il Quartiere del Sole a sud-ovest, separati dal viale Poetto, e con Borgo Sant'Elia tramite l'omonima via.

Fatti in breve Stato, Regione ...
Nuovo Borgo Sant'Elia
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Stato Italia
Regione Sardegna
Provincia Cagliari
Città Cagliari
Codice31
Codice postale09126
Superficie1,03 km²
Abitanti4 749 ab.[1] (2022)
Densità4 601,74 ab./km²
PatronoElia
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Mappa dei quartieri di {{{comuneMappa}}}

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Territorio

È delimitato a nord dal canale di San Bartolomeo[2] e a ovest si affaccia sul mare.[3] Un tempo era tagliato in due dal canale dei Pescatori[4] del quale oggi rimane soltanto il piccolo porto,[5] era poi ricco di paludi salmastre scomparse dopo la bonifica del suolo effettuata contestualmente all'urbanizzazione, all'inizio degli anni 1970.[6][7]

Storia

Riepilogo
Prospettiva
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Edilizia residenziale pubblica del quartiere

Sulla terra sottratta al mare che prese il posto del canale dei pescatori[4] venne edificato il complesso del Favero,[3] ispirato al brutalismo delle Unité d'Habitation di Le Corbusier. I lavori, finanziati dalla legge 18 aprile 1962, n. 167 assieme alle vele di Scampia e ai quartieri ZEN di Palermo e Romanina di Roma, iniziarono nel 1975 e si conclusero nel 1978 con la consegna dell'opera all'Istituto Autonomo Case Popolari, che assegnò un anno dopo i 1 256 alloggi.[8] Il quartiere vede poi la costruzione dell'Asse Mediano di Scorrimento ad isolarlo ulteriormente dalla città,[7] già scollegata al quartiere per via dell'assenza di una viabilità adeguata.[9]

Il Nuovo Borgo Sant'Elia si espande con la costruzione di tre nuovi complessi tra gli anni 1980 e gli anni 1990: Le Lame, Le Torri e Gli Anelli. La popolazione cresce di 6 000 abitanti ed è in questo periodo che ha origine la stigmatizzazione del quartiere diventando teatro di criminalità tra furti[10] e occupazione di terreni o edifici,[11] roghi di autovetture,[12] aggressioni[13] e traffico di droga.[14]

Negli anni 2010 viene avviata una riqualificazione del quartiere nel tentativo di porre un freno al degrado,[7][8] iniziata nel 2012 con la costruzione dell'arena grandi eventi. Nel quartiere sarebbe dovuto sorgere anche un museo di arte nuragica e contemporanea, il Betile,[7] voluto dall'ex presidente della Sardegna Renato Soru ma ostacolato dall'ex Sindaco di Cagliari Emilio Floris e dal vecchio presidente della Regione Autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci. Nel 2014 è stato ristrutturato il lungomare, inaugurato dal sindaco Massimo Zedda,[15] mentre dal 2022 un nuovo ponte pedonale collega lo stesso con il padiglione del Sale.[16] Tra le iniziative promosse dal comune vi sono i festival dedicati all'arte di strada (i quali dotato il quartiere di diversi murale ad opera di artisti come Ericailcane)[17] e i progetti di ecosostenibilità, come i plogging organizzati in collaborazione con Marevivo.[18]

A distanza di 40 anni il complesso del Favero si presenta in precarie condizioni igienico-sanitarie[19] tanto da indurre l'amministrazione comunale a valutarne la demolizione,[20] scatenando l'opposizione dei residenti.[21]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Facciata del mercato civico
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Il parco degli Anelli con il fortino di Sant'Ignazio sullo sfondo

Aree naturali

Società

Riepilogo
Prospettiva

Fa registrare il maggior numero di cittadini in avvicinamento all'età per il pensionamento di vecchiaia in rapporto a coloro che si affacciano nel mondo del lavoro con un ricambio di oltre il 10%, presentando di conseguenza un alto indice di dipendenza. Quest'ultimo è accentuato dall'età media piuttosto bassa dovuto all'alto tasso di fecondità totale,[11] rendendo parecchio basso l'indice di vecchiaia.[1]

I nuclei familiari sono i più numerosi della città, con una media di quasi 2 componenti e mezzo, è poi qui che si registra la più importante presenza di coniugati in rapporto ai celibi, questi ultimi spesso stigmatizzati dagli stessi residenti.[11] L'indice di mascolinità è basso, i cittadini giovani sono prevalentemente uomini mentre quelli anziani sono principalmente donne.

La fascia di età scolare universitaria — tra i 19 e i 25 anni — è stata la più rappresentata della città per un decennio,[1] nonostante si riscontri una forte dispersione scolastica,[11] nonché un'importante tasso di disoccupazione.[29]

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[30]

Negli ultimi due decenni risulta essere il quartiere che più si è spopolato con una flessione in negativo di quasi il 30%.

Etnie e minoranze straniere

Il quartiere fa registrare il minor numero di immigrati residenti della città, i pochi presenti sono kirghisi e indiani, prevalentemente di età avanzata.[1]

Infrastrutture e trasporti

Strade

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L'Asse Mediano di Scorrimento davanti allo stadio Sant'Elia

L'Asse Mediano di Scorrimento, ostacolo fisico che lo separa dalla città,[7][8] ne segna anche il confine nord del quartiere.[31] Allo stesso si ricongiungono le vie intitolate a Salvatore Ferrara[32] ed Emanuele Pessagno,[33] a doppia carreggiata e parte di un più ampio progetto di collegamento dello stadio. Le più importanti strade urbane del quartiere sono via Piero Schiavazzi[3] e via Samuele Utzeri, che circondano il complesso del Favero.[34]

Mobilità urbana

Il trasporto pubblico locale serve la zona tramite gli autobus del CTM, in servizio sulla linea 6 avente capolinea in via Piero Schiavazzi.[35]

Note

Voci correlate

Altri progetti

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