Nuova Julfa
quartiere armeno di Esfahan Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nuova Julfa (in lingua persiana نو جلفا – Now Jolfā, in lingua armena Նոր Ջուղա – Nor Jugha) è il quartiere armeno di Esfahan, in Iran, ubicato lungo la riva sud del fiume Zaiandè.
Prende il nome dall'antica città di Julfa (Jugha), dei primi del XVII secolo, ed è ancora oggi una delle più antiche e grandi comunità armene nel mondo.
Storia
Riepilogo
Prospettiva

La Nuova Julfa venne fondata nel 1606, come quartiere armeno, con editto di Shah Abbas I della dinastia safavide. Più di 150.000 armeni si trasferirono dall'antica Culfa (nota anche come Jugha o Juła) in Naxçıvan. Fonti iraniane affermano che gli armeni vennero in Iran in fuga dalla persecuzione dell'Impero ottomano. Tuttavia, i documenti storici indicano che i residenti di Julfa vennero trattati bene da Shah Abbas nella speranza che il loro reinsediamento a Esfahan sarebbe stato vantaggioso per l'Iran a causa della loro conoscenza del commercio della seta.[1][2]
Nel 1947, il famoso storico Fernand Braudel scrisse che gli armeni avevano una rete commerciale che si estendeva da Amsterdam a Manila nelle Filippine. Molti studiosi in Armenia hanno svolto un lavoro pionieristico su questa rete negli anni '60, '70 e '80. Levon Khachikian e Sushanik Khachikian hanno curato e pubblicato diversi libri sulla Nuova Julfa. Nel corso dei secoli successivi, la Nuova Julfa divenne il fulcro di "una delle più grandi reti commerciali della prima era moderna,"[3] con avamposti fino a Canton, Surabaya e Manila ad est,[4] e Cadice, Londra e Amsterdam ad ovest, con pochi mercanti che viaggiavano negli oceani Atlantico o Pacifico verso Acapulco o Città del Messico.

Una grande maggioranza delle famiglie di commercianti armeni aveva sede a Nuova Julfa. A causa della loro dispersione, molte famiglie originarie della città vecchia di Culfa[2][1][5] crearono un insediamento principale in Bengala espandendo la rete di commerci di Nuova Julfa.[1] Tuttavia, alcuni studiosi sostengono che Surat, Bengala e Hughli erano nodi indipendenti e che il controllo centrale di Nuova Julfa non era così importante per il loro fiorente commercio nell'Oceano Indiano.[4] Molti armeni di Nuova Julfan si trasferirono poi a Manila, Hong Kong e anche in Australia. Le lore reti sono state studiate su fonti armene.[1][2] Senza dimenticare Singapore, dove gli armeni di Nuova Julfa divennero il pilastro della comunità. La maggior parte erano commercianti, ma forse più noti erano i fratelli Sarkies (Ter Woskanian) che fondarono l'iconico Raffles Hotel di Singapore nel 1887.
Nuova Julfa è ancora un'area popolata da armeni con una scuola e sedici chiese, tra cui la Cattedrale del Santo Salvatore. Gli armeni di Nuova Julfa osservano la legge iraniana per quanto riguarda l'abbigliamento, ma mantengono una distinta lingua, identità, cucina e cultura armena che è protetta dal governo iraniano.[6]
Secondo David Petrosyan dell'Istituto degli studi sul Centro Asia e Caucaso, Nuova Julfa aveva tra 10.000 e 12.000 abitanti armeni nel 1998.[7] Ad oggi, è ancora uno dei più grandi quartieri etnici armeni al mondo. Il quartiere è popolare tra i giovani di Esfahan e sta vivendo una crescita considerevole rispetto ad altri distretti della città.
Siti
Chiese


Chiese apostoliche armene
- Cattedrale del Salvatore (Surp Amenaprgich, nota come Vank) – 1655
- Chiesa di san Jacob (Surp Hakop) – 1607
- Chiesa di san Giorgio (Surp Gevork) – 1611
- Chiesa di Maria Santissima (Surp Asdvadzadzin) – 1613
- Chiesa di santo Stefano (Surp Stepanos) – 1614
- Chiesa di san Giovanni Battista (Surp Hovannes Mgrditch) – 1621
- Monastero di santa Caterina (Surp Katarine) – 1623
- Chiesa di Bethlehem (Surp Betłehem) – 1628
- Chiesa di san Nicola (Surp Nikołayos Hayrapet) – 1630
- Chiesa di san Gregorio (Surp Grigor Lusavoritch) – 1633
- Chiesa di san Sarkis (Surp Sarkis) – 1659
- Chiesa di san Menas (Surp Minas) – 1659
- Chiesa di san Nerse (Surp Nerses) – 1666
Chiese cattoliche
- Cattedrale di Nostra Signora del Rosario (domenicani) – 1681/1705
Musei
- Museo di Khachatur Kesaratsi, nel complesso della Cattedrale del Salvatore
Galleria d'immagini
- Ingresso della Cattedrale del Salvatore.
- Interno della Cattedrale.
- Chiesa di san Giorgio.
- Interno della chiesa di Bethlehem.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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