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fenomeno meteorologico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
In meteorologia un nubifragio è una precipitazione piovosa particolarmente intensa, durante la quale il tasso di pioggia caduta (rain rate) è uguale o superiore a 30 mm per ora.[1] Nonostante solitamente abbia una breve durata, data la sua intensità, questo fenomeno è in grado di creare condizioni di allagamento e inondazioni, specie in zone predisposte. Si tratta di fenomeni associati tipicamente a temporali particolarmente violenti e duraturi, spesso con forte vento, in genere legati a linee temporalesche o a veri e propri violenti cicloni extratropicali.
Vengono spesso definiti dai mass media italiani con il neologismo bombe d'acqua, libera traduzione del termine inglese cloudburst (esplosione di nuvola).[2][3] Secondo alcune fonti, questo neologismo (non utilizzato in meteorologia) fu coniato inizialmente dal quotidiano La Nazione nel settembre 2003, in occasione del nubifragio che colpì la provincia di Massa e Carrara in quel periodo[4], e poi ripreso da altre testate e agenzie giornalistiche[4]. Il termine però non fu molto diffuso nel linguaggio comune fino al 2013, quando cominciò a essere impiegato per definire ben 14 fenomeni precipitativi intensi, accaduti nel territorio italiano durante quell'anno[4], che addirittura in quello successivo (fino almeno a ottobre), salirono a 30[4].
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