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arcivescovo cattolico tanzaniano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Novatus Rugambwa (Bukoba, 8 ottobre 1957) è un arcivescovo cattolico tanzaniano e diplomatico della Santa Sede.
Novatus Rugambwa arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Titolo | Tagaria (titolo personale di arcivescovo) |
Incarichi attuali |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 8 ottobre 1957 a Bukoba |
Ordinato diacono | 5 gennaio 1986 dal vescovo Nestorius Timanywa |
Ordinato presbitero | 6 luglio 1986 dal vescovo Nestorius Timanywa |
Nominato arcivescovo | 6 febbraio 2010 da papa Benedetto XVI |
Consacrato arcivescovo | 18 marzo 2010 dal cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B. |
Novatus Rugambwa è nato l'8 ottobre 1957 a Bukoba, in Tanzania. È figlio di Benedetto Rugambwa e di sua moglie Leocadia. È stato battezzato nella sua città natale il 3 novembre successivo.[1]
Dal 1964 al 1968 ha frequentato la scuola elementare cattolica Nyakatare a Bukoba e, dopo aver scelto di seguire la sua vocazione sacerdotale, dal 1968 al 1971 è stato alunno del seminario di Rutabo. Dopo essersi laureato, dal 1972 al 1975 ha frequentato la scuola secondaria al seminario minore di Santa Maria a Rubya. Si è poi trasferito all'Itaga Minor Seminary a Tabora, dove ha studiato dal 1976 al 1977. Nel 1978, è stato obbligato a svolgere il servizio militare, come tutti i diplomati delle scuole superiori della Tanzania.[1]
Dal 1979 al 1981 Rugambwa ha studiato filosofia al seminario maggiore regionale Ntungamo a Bukoba (Tanzania).[1] Successivamente, si è trasferito a Roma, presso la Pontificia università urbaniana, dove nel 1984 ha ottenuto una laurea specialistica in teologia cattolica. Ha poi insegnato dal 1984 al 1986 nel seminario minore di Santa Maria a Rubya.[1]
Il 5 gennaio 1986 è stato ordinato diacono, nella cattedrale Mater Misericordiae di Bukoba, dal vescovo Nestorius Timanywa, che il 6 luglio seguente lo ha ordinato anche presbitero.[1]
Successivamente, ha lavorato come assistente nella parrocchia di Nshamba. Dal 1987 al 1991 ha frequentato la Pontificia Accademia Ecclesiastica a Roma, dove si è laureato con una tesi sul tema della riforma della Curia romana a partire dal Concilio Vaticano II. Con una tesi che porta il titolo di "Ecclesia semper reformanda" gli è stato assegnato un dottorato presso la Pontificia università urbaniana.[2]
Il 1º luglio 1991 è entrato ufficialmente nel servizio diplomatico della Santa Sede. In primo luogo, è stato nominato vicesegretario della nunziatura apostolica a Panama.[3] Nel 1992 è stato promosso segretario nella nunziatura medesima. Papa Giovanni Paolo II lo ha insignito, il 24 luglio 1992, del titolo onorifico di Cappellano di Sua Santità.[4] Dal 1994 al 1997 mons. Rugambwa è stato assunto come segretario nelle nunziature apostoliche nella Repubblica del Congo e in Gabon. Si è trasferito alla nunziatura apostolica in Pakistan nel 1997.[1]
Nel 2000 Rugambwa è stato inviato in Oceania, dove ha svolto incarichi nella nunziature nelle Isole Cook, nelle Figi, negli Stati Federati di Micronesia, nelle Kiribati, nelle Isole Marshall, a Nauru, in Nuova Zelanda, a Palau, nelle Samoa, nelle Tonga e a Vanuatu. Il 5 giugno 2001 papa Giovanni Paolo II gli ha conferito il titolo di prelato d'onore di Sua Santità. Rugambwa nel 2004, ha svolto incarichi nelle nunziature in Indonesia e Timor Est.[1]
Il 28 giugno 2007 papa Benedetto XVI lo ha nominato sottosegretario del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti.[5][6]
Il 6 febbraio 2010 papa Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo titolare, titolo personale, di Tagaria e nunzio apostolico in São Tomé e Príncipe e, il 20 febbraio, anche nunzio apostolico in Angola. Il 18 marzo 2010 ha ricevuto l'ordinazione episcopale, con gli arcivescovi Eugene Martin Nugent e Piero Pioppo, nella basilica di San Pietro in Vaticano, dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato, co-consacranti Pier Giorgio Micchiardi, vescovo di Acqui, e Nestorius Timanywa, vescovo di Bukoba.[7]
Durante la missione in Angola, paese che dopo aver vissuto lunghi anni di guerra civile è ancora alle prese con grandi difficoltà,[8][9] mons. Rugambwa è stato particolarmente attento alle condizioni dei villaggi e delle popolazioni periferiche.[10] Nel 2014 ha criticato la mancanza di volontà politica di consentire l'estensione del segnale della radio cattolica,[11] diffuso nella sola capitale, a tutte le 18 province della nazione.[12]
Il 5 marzo 2015 papa Francesco lo ha nominato nunzio apostolico in Honduras. In questa nazione ha mostrato una particolare attenzione verso i migranti[13][14] e i carcerati.[15] Nel maggio del 2019 il prelato ha presieduto la messa di apertura della XXXVII Assemblea Ordinaria del Celam tenutasi a Tegucigalpa;[16] nello stesso mese il governo onduregno lo ha insignito della Gran Croce con Stella d'Argento dell’Ordine di Francisco Morazán per la sua azione di sostegno al popolo e per essere stato attento testimone della realtà nazionale.[17]
Il 29 marzo 2019 lo stesso papa lo ha nominato nunzio apostolico in Nuova Zelanda e delegato apostolico nell'Oceano Pacifico e, nei mesi successivi, anche nunzio apostolico nelle Figi, a Palau, nelle Isole Marshall, nelle Kiribati, a Nauru, nelle Tonga, nelle Samoa, nelle Isole Cook e negli Stati Federati di Micronesia.[18][19][20]
Nel marzo 2024, dopo aver avuto un ictus il 27 ottobre precedente ed essere stato ricoverato al Wellington Regional Hospital, ha lasciato la Nuova Zelanda per continuare le cure a Roma;[21][22][23] il 27 luglio 2024, infatti, gli è succeduto, alla nunziatura in Nuova Zelanda, mons. Gábor Pintér, arcivescovo titolare di Velebusdo, fino ad allora nunzio apostolico in Honduras.[24]
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
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