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Nota tipografica
annotazione contenente le informazioni relative all’editore o tipografo, luogo e data di stampa di un libro Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La nota tipografica contiene le indicazioni relative a luogo di pubblicazione, editore e data di pubblicazione di uno stampato (libro, opuscolo, rivista, manifesto, ecc.)[1]. In un libro, le note tipografiche possono trovarsi sul frontespizio, al suo verso o al colophon[2].

Nella citazione bibliografica le note tipografiche vanno riportate dopo l'autore e il titolo, in quest'ordine: luogo, editore, data[3][4].
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
I primi libri all’epoca dell'invenzione della stampa a caratteri mobili a metà del XV secolo[5] erano molto differenti da come si sono sviluppati in epoca contemporanea[6]: gli incunaboli infatti si differenziano poco dai manoscritti[7], sia per come venivano organizzati il testo e l’apparato iconografico[8], sia perché non presentano ancora un frontespizio ma recano le indicazioni di stampa quali il nome dell'editore o tipografo, il luogo e la data di pubblicazione alla fine del testo[9], in quello che è chiamato colophon (latino colǒphon, dal greco κολοφών che significa "sommità", "cima" oppure "finitura").


Con l’affermazione dei libri a stampa nel panorama culturale ed economico europeo anche i prodotti editoriali cominciano ad assumere l’aspetto contemporaneo[10]. Intorno al Cinquecento infatti i testi cominciano a essere preceduti da una pagina che ne identifica il contenuto[11], talvolta impreziosita da decorazioni xilografiche. Con il passare del tempo le informazioni relative alla stampa del volume si spostano così dal fondo dell’opera all’inizio, andando a costituire il moderno frontespizio.
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Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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