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politica cambogiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Norodom Monineath[1] (in khmer: នរោត្ដម មុនិនាថ សីហនុ, nata Paule Monique Izzi; Saigon, 18 giugno 1936) è stata regina consorte di Cambogia dal 1952 al 1955 e dal 1993 al 2004, come moglie di Norodom Sihanouk.
Norodom Monineath | |
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La regina madre nel 2021 | |
Regina consorte della Cambogia | |
In carica | |
Predecessore | Sisowath Kossamak (II) |
Successore | Sisowath Kossamak (I) |
Nome completo | francese: Paule Monique italiano: Paola Monica |
Trattamento | Sua Maestà |
Onorificenze | si veda sezione |
Altri titoli | Grande Madre della Nazione Khmer in Libertà, Dignità e Felicità (dal 2004) |
Nascita | Saigon, Cocincina, Indocina francese, 18 giugno 1936 |
Casa reale | Norodom per matrimonio |
Padre | Jean-François Izzi |
Madre | Pomme Peang |
Consorte | Norodom Sihanouk |
Figli | Norodom Sihamoni Norodom Narindrapong |
Religione | Buddhismo theravada |
È regina madre dal 2004 e il suo titolo ufficiale è Samdech Preah Mahaksatrey Norodom Monineath Sihanouk (in khmer: សម្តេចព្រះមហាក្សត្រី នរោត្តម មុនិនាថ សីហនុ), anche se a volte viene chiamata Preah Voreakreach Meada Cheat Khmer (in khmer: ព្រះវររាជមាតាជាតិខ្មែរ, letteralmente "madre della nazione degli Khmer").
È nota popolarmente come regina Monique e il suo compleanno è festa nazionale in Cambogia.[2][3]
Paule Monique Izzi è nata nel 1936 quale figlia minore[4] di una famiglia borghese a Saigon, dove il padre Jean-François, banchiere[2] francese[5] di origini corse e italiane ucciso durante la guerra, dirigeva il Crédit Foncier.[6] La madre, Pomme Peang, era originaria di Phnom Penh.[6]
Studiò nelle scuole più prestigiose della capitale cambogiana,[2] prima alla Norodom Primary School, poi al Liceo Sisowath e al Lycée René Descartes.[6] Parla fluentemente in francese, inglese e khmer.[6]
Nel 1951[2][7] incontrò per la prima volta Norodom Sihanouk, quando le consegnò il primo premio di un concorso di bellezza.[6] Iniziarono a convivere nel 1952.[6]
Sposò il re con una cerimonia privata all'età di 15 anni, il 12 aprile 1952, e ufficialmente il 5 marzo 1955,[2] entrambe le volte al Palazzo Khemerin.[4] Divenne la sua sesta moglie e, conosciuta all'inizio come "principessa Monique", assunse il nome attuale nel 1968, dopo il divorzio di Sihanouk dalla sua quinta moglie.[5]
Dopo il colpo di Stato del 1970, Monineath raggiunse il marito a Pechino, per poi spostarsi in Corea del Nord dove Kim Il-sung fece edificare per loro un palazzo dotato di 60 stanze e un cinema.[2]
Il disprezzo verso Lon Nol, fautore del golpe, spinse i due coniugi ad approvare le azioni dei khmer rossi e, col sostegno della Cina, a viaggiare sull'Ho Chi Minh Train per manifestare il loro consenso verso le sollevazioni comuniste.[2] Incontrarono così anche Khieu Samphan.[2]
Nel 1975 ebbe fine la guerra civile con la vittoria dei khmer rossi e, al contrario di ogni loro aspettativa, il regime fece in modo che dall'anno seguente[6] i due vivessero in isolamento nel palazzo reale.[2] Pol Pot propose la loro condanna a morte, mai avvenuta grazie all'intervento di Mao Zedong e Kim Il-sung.[2]
Nel gennaio 1979,[4] raggiunto il culmine dell'invasione del Paese da parte del Vietnam, la prigionia della coppia terminò quando vennero evacuati dalla Cambogia dai cinesi su permesso di Pol Pot.[8] Fino al termine dell'occupazione vietnamita, nel 1989, i due ex sovrani vissero in condizioni migliori tra Pechino e Pyongyang.[2]
Norodom Monineath prese parte ai negoziati tra il marito e Hun Sen, nel 1987 e nel 1988, per poi tornare in Cambogia nel 1991,[6] anno in cui la guerra giunse ufficialmente alla fine. Nel 1992 il marito le conferì, in segno di gratitudine, il titolo di "Samdech Preah Cheayea".[2]
Nel 1993 la monarchia fu restaurata[2] e fu elevata al titolo di "Samdech Preah Mohesey Norodom Monineath".[2] Nel 1996 divenne "Samdech Preah Reach Akka Mohesey Norodom Monineath"[2] e, prima dell'abdicazione, il re suggerì una modifica della Costituzione, alla fine mai apportata, in modo da consentire alla moglie di diventare reggente.[6]
Il 14 ottobre 2004 il suo primogenito salì al trono, una settimana dopo l'abdicazione del marito gravemente malato.[2] Ne è vedova dal 2012. Il 20 ottobre 2004 l'Assemblea nazionale l'ha nominata "Grande Madre della Nazione Khmer in Libertà, Dignità e Felicità".[4]
La regina Monique è la nona persona ad aver ricevuto la Friendship Medal of China, consegnatale da Xi Jinping per meriti di cooperazione tra la Cina e la Cambogia.[6] È attiva in azioni benefiche e sostiene il Kantha Bopha Hospital e il Sihanouk Hospital Center of Hope.[6]
È anche coinvolta nelle attività dell'ente Samdech Euv Team, che opera nella costruzione di edifici abitativi, sanitari e scolastici.[7]
Norodom Monineath e Norodom Sihanouk ebbero due figli:
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
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Jean-François Izzi | |||||||||||||
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Norodom Monineath | |||||||||||||
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Peang | |||||||||||||
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Pomme Peang | |||||||||||||
Un cavaliere cinese-cambogiano | ... | ||||||||||||
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Ouk | |||||||||||||
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