Nole
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Nole (Nòli nella parlata locale piemontese) è un comune italiano di 6 691 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte.
Nole comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Città metropolitana | Torino |
Amministrazione | |
Sindaco | Luca Francesco Bertino (lista civica Idee in comune) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) |
Territorio | |
Coordinate | 45°14′38.19″N 7°34′22.77″E |
Altitudine | 372 m s.l.m. |
Superficie | 11,35 km² |
Abitanti | 6 691[1] (31-3-2024) |
Densità | 589,52 ab./km² |
Frazioni | Grange, Vauda |
Comuni confinanti | Cirié, Corio, Fiano, Grosso, Robassomero, Rocca Canavese, San Carlo Canavese, Villanova Canavese |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 10076 |
Prefisso | 011 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 001166 |
Cod. catastale | F925 |
Targa | TO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 948 GG[3] |
Nome abitanti | nolesi |
Patrono | san Vincenzo Martire |
Giorno festivo | 22 gennaio |
Cartografia | |
Localizzazione del comune di Nole nella città metropolitana di Torino. | |
Sito istituzionale | |
Nole è situato nel basso Canavese, ai piedi delle Valli di Lanzo, a nord-ovest di Torino, da cui dista circa 25 km.
Il territorio comunale, prevalentemente pianeggiante, è attraversato dal torrente Stura di Lanzo, il quale separa il capoluogo dalla frazione Grange posta a sud-ovest. A nord-est oltre il torrente Banna, sull'omonima altura, è situata la frazione Vauda.
Nole è citato per la prima volta in un documento del 1209 nell'accezione "Novolis". Altri testi antichi vi fanno riferimento con i toponimi "Novulae", "Nollis", "Nolle".[4] Il toponimo, secondo qualche studioso, trae origine dall’aggettivo “Novulae”, a sua volta residuo del sintagma “Terrae Novulae”, con allusione all’introduzione della coltivazione nelle terre che in precedenza erano coperte da foreste. Questa ipotesi è avvalorata dall’attestazione “Nuvola” che risale al XII secolo.[5]
Una tradizione locale vuole che il nome "Nole" sia derivato proprio dal verbo latino nolle ("non voler sottostare"), a simboleggiare la perenne protesta attuata dagli abitanti nei confronti di Ciriè, per quanto riguarda, soprattutto, il pagamento di dazi e gabelle. Secondo gli storici, invece, il nome parrebbe derivare da Novulae o Navulae ("radure in mezzo ai boschi").[4]
La sua origine risulta incerta, ma degli scavi archeologici confermerebbero che esisteva già in epoca romana. Dopo la sconfitta dell’Impero romano fu assoggettata dai longobardi e in seguito dai Merovingi. Nel XII secolo, l’imperatore Federico Barbarossa donò il feudo al marchese di Monferrato.[5]
Nole esisteva già prima dell'anno 1000; infatti all'interno della chiesa parrocchiale di San Vincenzo, nel corso di lavori di restauro e rifacimento del pavimento effettuati nel 1984, sono stati ritrovati i resti di una chiesa romanica risalente all'anno 1100. La prima testimonianza di comunità autonoma si ritrova però solo dal XIV secolo. Sino ad allora il borgo dipendeva dalla castellania di Ciriè. Il primo documento scritto che cita la chiesa risale al 1312, quando essa risulta una prevostura della pieve di Liramo, centro abitato ora scomparso, situato tra Ciriè e Nole (la tradizione vuole che la distruzione di Liramo sia stata la salvezza di Nole).
Nel 1336, Margherita di Savoia, vedova del Marchese Giovanni I del Monferrato, reggente la Castellania di Ciriè, permise agli abitanti del locus Novolarum di costruire intorno alla chiesa un recetum, cioè un recinto di mura con fossati, ponti levatoi e saracinesche, a difesa di uomini e beni dai continui saccheggi. Di queste opere di difesa si conservano un tratto delle mura e i resti della torre-porta verso Villanova, inglobati in una tipica costruzione, mentre le vie del centro storico evidenziano chiaramente l'impostazione urbanistica dell'antico borgo fortificato.
Nei secoli successivi vi furono numerose liti con il comune di Ciriè, in particolare per la definizione dei confini, e per l'uso delle acque irrigue.
La comunità nolese sin dal 1420 si era procurata la gestione autonoma del forno locale, senza dover dipendere dai nobili del luogo, e nel 1441 ottenne dal Duca Ludovico di Savoia, la licenza per un proprio canale, in seguito condiviso con Villanova.
Nel XVI secolo il paese subì, come tanti paesi del Canavese, gravi danni per le ripetute guerre che si combatterono.
Nel 1561 il Duca di Savoia confermò definitivamente (dopo l'esborso di "buone somme" da parte dei Nolesi) i privilegi e le franchigie che la popolazione si era nel tempo conquistati. Probabilmente nel mese di settembre 1578, attraverso il suo territorio, transitò la Santa Sindone, trasportata da Chambery a Torino.
Tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII, una grave pestilenza decimò gli abitanti di molti paesi del Canavese; Nole non fu esente da questo flagello, e perse molti dei suoi cittadini residenti.
Il 30 luglio 1705 il paese subì un pesante saccheggio ad opera delle truppe francesi dirette a Torino per l'assedio della città. A farne le spese fu, in particolare, la chiesa parrocchiale di San Vincenzo Martire.
Verso la metà del XIX secolo cominciarono ad insediarsi le prime manifatture, tra cui, la Fabbrica Paradiso (conceria), la Fornace Perotti, lo Stabilimento Bender & Martiny (lavorazione dell'amianto e della gomma elastica).
L'industrializzazione si intensificò nei primi decenni del Novecento con la fondazione e lo sviluppo di varie aziende, tra cui la celebre tessitura Magnoni & Tedeschi. Risale a questi anni la fondazione della "Società degli operai di Nole" trasformatasi poi in "Società Operaia di Mutuo Soccorso", esistente tutt'oggi.
La crescente richiesta di mano d'opera favorì l'immigrazione dalle vicine vallate alpine, e dal Nord Italia, determinando il graduale incremento della popolazione residente, passata dai 2 872 abitanti di inizio secolo, ai 3505 del secondo dopoguerra.
Già nel corso del XIX secolo fino alla metà del XX°, Nole fu conosciuta anche per un'importante e fiorente attività artigianale: la fabbricazione dei foet ("fruste") cioè i manici di frusta. Tra l'altro la maschera del carnevale Nolese è il Foatè ("frustaio"). Il primo artigiano del settore, divenuto poi industriale, fu Vincenzo Fiorito, nell'anno 1859. La sua industria fu attiva sino al 1939.
La prima e la seconda guerra mondiale, costarono la vita a numerosi giovani Nolesi. In quegli anni pesante fu anche l'emigrazione alla ricerca di lavoro, in particolare verso l'Argentina e gli Stati Uniti d'America.
Dopo la seconda guerra mondiale, Nole assistette al più rapido incremento demografico della sua storia. In particolare negli anni a cavallo tra il 1950 e il 1975, il numero di case e, di conseguenza la popolazione residente, raddoppiarono.
Il 15 novembre 2006 alle ore 22 e 10 circa la torre campanaria del paese è crollata danneggiando gravemente la chiesa parrocchiale di San Vincenzo Martire. Dopo oltre 4 anni di lavori di restauro e recupero, il 22 gennaio 2011 la Parrocchiale è stata solennemente riaperta al culto. La Procura della Repubblica ha attribuito il crollo alla ditta esecutrice, e ai direttori dei lavori. La nuova torre campanaria è stata inaugurata il 25 settembre 2021.
Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 1º agosto 2019.[6]
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Prima della sua concessione ufficiale, lo stemma del comune di Nole era rappresentato di rosso, alla croce d'argento entro uno scudo a cartoccio, sormontato dalla corona comitale e circondato da due rami di palma.
Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente è raddoppiata.
Abitanti censiti[8]
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
15 aprile 1987 | 26 luglio 1990 | Marisa Baima Mondino | Democrazia Cristiana | Sindaco | [9] |
26 luglio 1990 | 24 aprile 1995 | Marisa Baima Mondino | lista civica | Sindaco | [9] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Marisa Baima Mondino | tendenti partito popolare italiano | Sindaco | [9] |
14 giugno 1999 | 17 marzo 2003 | Giulio Antona | centro | Sindaco | [9] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Roberto Viano | lista civica | Sindaco | [9] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Roberto Viano | lista civica | Sindaco | [9] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Luca Francesco Bertino | lista civica Idee in comune | Sindaco | [9] |
27 maggio 2019 | in carica | Luca Francesco Bertino | lista civica Idee in comune | Sindaco | [9] |
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