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politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nino Randazzo (Leni, 22 luglio 1932 – Melbourne, 10 luglio 2019[1]) è stato un politico italiano naturalizzato australiano.
Nino Randazzo | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 28 aprile 2006 – 14 marzo 2013 |
Legislatura | XV, XVI |
Gruppo parlamentare | L'Ulivo, PD |
Coalizione | L'Unione, PD-IdV |
Circoscrizione | Estero |
Collegio | ESTERO D (Africa, Asia, Oceania e Antartide) |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico |
Professione | Giornalista |
Nato nelle isole Eolie ed emigrato in Australia nel 1952. Nella gioventù è stato membro, a Melbourne, dell'anticomunista Partito Democratico del Lavoro (Democratic Labor Party, DLP) e fu candidato dalla sua formazione politica all'elezione parlamentare del 1964. In seguito fu editore del quotidiano in lingua italiana di Melbourne Il Globo.
Randazzo è stato eletto al Senato della Repubblica Italiana nelle elezioni politiche del 2006 nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide della circoscrizione Estero tra le file della coalizione di centro-sinistra L'Unione. Nel 2008 è stato rieletto con il Partito Democratico.
Ha dichiarato al Financial Times che Silvio Berlusconi gli offrì una sicura rielezione e un posto da viceministro degli Esteri in cambio di un voto contro Romano Prodi nel corso del dibattito sulla finanziaria,[2] tutto ciò dopo che era stato verificato dal suo conto corrente di essere il Senatore "più povero" in Parlamento,[3] tuttavia Randazzo respinse l'offerta.[4] Per questa vicenda Silvio Berlusconi è stato indagato per corruzione.[5]
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