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«NICCHOLO DI PIERO GIERINI DIPINTORE FIORENTINO PINSE QUI CON SUO COLORE»
(Firma del pittore negli affreschi della Cappella Migliorati nel convento di San Francesco a Prato.)
Prolifico seguace del revival della scuola giottesca di fine secolo, operò nella tradizione di Taddeo Gaddi e dell'Orcagna. La sua opera si colloca nel periodo in cui a Firenze l'arte manifestò una certa stanchezza e calo di inventiva delle innovazioni introdotte da Giotto, verso un gusto più arcaizzante ed una produzione più seriale.
Fu pittore molto attivo, soprattutto nella decorazione ad affresco secondo il gusto allora predominante. Fra le prime opere di Niccolò Gerini conosciute:
i Santi Ludovico e Orsola con san Girolamo, i Santi Marta e Stefano con san Zanobi e la predella con l'Ultima cena la Cattura di Cristo e la Deposizione (1401 circa) nella Pinacoteca museo della collegiata di Sant'Andrea a Empoli (con Lorenzo di Niccolò di Martino);
il Cristo in Pietà con i simboli della Passione; Il Redentore e santi; Le eseque di un confratello, 1404 –1408 circa (Firenze, Galleria dell'Accademia)
Appartengono ad un periodo decisamente maturo (1408 circa) gli affreschi con raffigurazioni di Santi sui pilastri di Orsanmichele, dove realizzò anche disegni per le vetrate sulle lunette delle trifore, dove propose un ciclo con Storie e miracoli della Vergine e dell'immagine miracolosa della Madonna di Orsanmichele (tra il 1395 e il 1405).