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scrittore statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nathanael West, pseudonimo di Nathan Weinstein[1] (New York, 17 ottobre 1903 – El Centro, 22 dicembre 1940[1]), è stato uno scrittore statunitense.
La sua notorietà, limitata e controversa al momento della sua morte, avvenuta in un incidente d'auto, è andata progressivamente crescendo negli anni successivi.[senza fonte]
Nato Nathan Weinstein, era il primo figlio di una famiglia aschenazita originaria di Kaunas, oggi in Lituania; crebbe in un sobborgo ebreo benestante nella Upper West Side[2].
Nathanael non aveva grandi ambizioni scolastiche e ebbe un percorso accademico piuttosto controverso, frequentando il Tafts College e la Brown University. Tuttavia, a discapito dello scarso impegno profuso, negli anni della Brown University lesse molto, preferendo al realismo americano contemporaneo i surrealisti francesi e i poeti britannici e irlandesi degli anni '90, in particolare Oscar Wilde. Gli interessi di West si concentravano su uno stile letterario insolito e contenuti insoliti. Si interessò al cristianesimo e al misticismo, sia nel senso che l'ha sperimentato personalmente che espresso attraverso la letteratura e l'arte[3].
Dopo un soggiorno a Parigi, fra il 1924 e il 1926, ritornò negli Stati Uniti dedicandosi a diverse attività (da vicedirettore di albergo a sceneggiatore a Hollywood). Nel 1931 pubblicò privatamente il primo dei suoi quattro libri: La vita in sogno di Balso Snell (The dream life of Balso Snell), sorta di fantasia surrealista incentrata sulle «avventure scatologiche» di Balso Snell, che si spinge nelle viscere del cavallo di Troia, compiendo a rovescio, e in negativo, il viaggio iniziatico della grande letteratura. Praticamente ignorato quando uscì, il libro presentava già i caratteri distintivi della futura produzione di West: una straordinaria capacità fantastica e uno stile che presenta molte analogie, per immediatezza e spregio delle regole logico-temporali, con quello dei fumetti.
Il libro successivo, Signorina Cuorinfranti (Miss Lonelyhearts, 1933), è una specie di «romanzo a fumetti», dove il protagonista, redattore di una rubrica di «posta del cuore», si scontra con una realtà disumana e immodificabile. La critica al "sogno americano", trasformatosi in incubo grottesco, è ancora più esplicita in Un milione tondo tondo (A cool million, 1934), racconto delle vicende tragicomiche d'un giovane provinciale che diviene eroe e martire di un ipotetico movimento fascista indigeno.
Nell'ultimo romanzo, Il giorno della locusta (The day of the locust, 1939), nato dall'esperienza hollywoodiana, West assume il crudele e fantasmagorico mondo del cinema a microcosmo dell'intera società statunitense, percorsa da continui fremiti di violenza e contagiata da un'insanabile avidità. È tra le prime, potenti analisi romanzesche della civiltà dei media.
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