Natale di sangue

evento storico (24-31 dicembre 1920) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Natale di sangue

Con Natale di sangue ci si riferisce agli scontri che ebbero luogo a Fiume intorno al Natale 1920. Esse opposero le truppe del Regio Esercito alle forze militari della autoproclamata Reggenza italiana del Carnaro guidata da Gabriele D'Annunzio e segnarono la fine dell'impresa di Fiume.

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Fatti in breve Natale di sangue parte dell'Impresa di Fiume, Data ...
Natale di sangue
parte dell'Impresa di Fiume
Thumb
Data24-29 dicembre 1920
LuogoFiume
EsitoRitiro dei ribelli dannunziani
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
8.000 regolari2.500 legionari
Perdite
25 soldati morti
139 soldati feriti
2 civili morti (Fiume)
7 civili feriti (Fiume)
22 legionari morti (Fiume)
4 legionari morti (Veglia)
46 legionari feriti
5 civili morti (Fiume)
15 civili feriti (Fiume)
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«Il delitto è consumato. Le truppe regie hanno dato a Fiume il Natale funebre. Nella notte trasportiamo sulle barelle i nostri feriti e i nostri morti. Resistiamo disperatamente, uno contro dieci, uno contro venti. Nessuno passerà, se non sopra i nostri corpi. Abbiamo fatto saltare tutti i ponti dell’Eneo. Combatteremo tutta la notte. E domani alla prima luce del giorno speriamo di guardare in faccia gli assassini della città martire.»

L'antefatto

Con il ritorno al governo in Italia di Giovanni Giolitti, avvenuto nel giugno 1920, l'atteggiamento ufficiale del Regno nei confronti della Reggenza Italiana del Carnaro costituitasi a Fiume nel 1920 si indurì. Il 12 novembre, Italia e Jugoslavia firmarono il Trattato di Rapallo che rendeva Fiume uno Stato indipendente, stabilendo la libera elezione di un'Assemblea costituente fiumana della città stato.

Il fatto

Riepilogo
Prospettiva

D'Annunzio rifiutò il Trattato di Rapallo fin dal primo momento e rispose con le armi, inviando i suoi legionari a occupare le isole di Arbe e Veglia, che il trattato destinava alla Jugoslavia. Quando il trattato fu ufficialmente approvato dal parlamento, il generale Enrico Caviglia schierò le sue truppe intorno alla città ed inviò un ultimatum a d'Annunzio: i ribelli dovevano ritirarsi dalla città e dalle isole ed accettare il trattato. Il poeta rifiutò ogni trattativa, anche quando Caviglia concesse altre 48 ore di tempo per consegnarsi alle autorità e evacuare i civili. Le truppe legionarie si arroccarono intorno alla città, creando una rete di trincee e barricate. Nel pomeriggio della vigilia di Natale, le truppe regolari sferrarono l'attacco.

Gli scontri iniziati il 24 dicembre furono battezzati da d'Annunzio come il Natale di sangue. Dopo la tregua di Natale, la battaglia ricominciò il 26 dicembre. Di fronte alla resistenza dei legionari, che si opponevano con mitragliatrici e granate, anche la Marina ebbe l'ordine di bombardare le posizioni ribelli: le navi da battaglia Andrea Doria e Duilio aprirono il fuoco sui legionari, bombardando anche il palazzo del Governo, sede del comando dannunziano. Il bombardamento proseguì fino al 29 dicembre e provocò morti e feriti anche tra la popolazione civile.

Il 28 dicembre d'Annunzio riunì il Consiglio della Reggenza e decise di intavolare le trattative con gli esponenti dell'esercito regolare. Rassegnò le proprie dimissioni con una lettera consegnata a Giovanni Host-Venturi e al sindaco Riccardo Gigante.

Il 31 dicembre 1920, d'Annunzio firmò la resa che portò alla costituzione dello "Stato libero di Fiume". Della delegazione di ufficiali incaricati di trattare la resa del “Vate” faceva parte anche Pietro Micheletti, reduce della prima guerra mondiale.[1] Nel gennaio 1921 i legionari cominciarono a lasciare la città su vagoni ferroviari predisposti dall'esercito. D'Annunzio partì il 18 gennaio, trasferendosi a Venezia.

Alla fine si contarono diverse vittime, fra cui ventidue legionari, diciassette soldati italiani[2] e cinque civili. I legionari uccisi nella sola città di Fiume, furono: P. Mentrasti, F. Zorzetti, G. Wacassovich, C. Piccin, A. Censi, L. Annibale, G. Cattaneo, G. Crosara, G. Filippi e O. Pontoni. Gli altri caddero a Veglia ed altre località. Numerosi furono i feriti. Tra i feriti di Fiume, furono Giuseppe Rotondo, A. Melchiorri, M. Sanguinetti, Mario Balzarini, S. Castellana, G. Schinigoi e P. Pierella. Le truppe italiane entrarono a Fiume nel gennaio successivo.

Riepilogo
Prospettiva

Le reazioni suscitate nel Paese portarono ad elezioni anticipate dopo soli cinque mesi, che si tennero nel maggio 1921, con le quali Giolitti non fu più presidente del consiglio.

L'elezione dell'Assemblea costituente a Fiume diede agli autonomisti il 65% dei voti; quindi l'8 ottobre 1921 fu composto un governo presieduto da Riccardo Zanella, che tuttavia non fu in grado di porre fine alla contesa.

Un tentativo di presa del potere da parte di nazionalisti italiani venne represso dall'intervento del competente questore reale italiano e una breve occupazione da parte di fascisti locali, nel marzo del 1922, finì con una terza occupazione militare italiana.

Sette mesi dopo a Roma Mussolini diventava capo del governo. L'Italia si avviava verso il regime fascista: il 3 novembre gli squadristi occuparono la città senza scontrarsi con i militari italiani.

Un periodo di tensione diplomatica si chiuse con il Trattato di Roma (27 gennaio 1924), che assegnò Fiume all'Italia e Sussak alla Jugoslavia, stabilendo il confine sul fiume Eneo.

La formale annessione italiana, avvenuta il 16 marzo 1924, inaugurò 20 anni di governo italiano della provincia del Carnaro, seguiti da venti mesi di occupazione militare tedesca.

I morti fiumani

Militari

Ulteriori informazioni Grado, Nome ...
GradoNomeUnitàLuogo di morte
CapitanoMario CireseComandante 50° cp Alpini EdoloFiume (vicino al silurificio)
TenenteItalo ConciLegione "Fiumana"Fiume
SottotenenteMario AssoBattaglione UfficialiFiume
SottotenenteCarlo Arturo CavigliaReggimento GenioFiume
Sergente maggioreGiovanni CrosaraI Squadrone Automitragliatrici BlindateFiume
SergenteG. Giovanni CattaneoVIII Battaglione Bersaglieri CiclistiFiume
SergenteArturo Del Baldo54° AutodrappelloFiume
SergenteNicola Delli CarriI Squadrone Automitragliatrici BlindateFiume
SergenteAntonio GottardoBattaglione GranatieriFiume
SergenteAldo PomariciCompagnia Arditi "d'Annunzio"Fiume
SergenteSanto SpaccapeliCompagnia Arditi "d'Annunzio"Fiume
SergenteGaetano TroiaI Squadrone Automitragliatrici BlindateFiume
CaporaleLorenzo MacchiCompagnia Arditi "d'Annunzio"Fiume
SoldatoLuigi AnnibaliVIII Battaglione Bersaglieri CiclistiFiume
SoldatoLanfranco BaleaniVIII Reparto d'AssaltoFiume
SoldatoGiuseppe BragaV Squadrone "Piemonte Reale"Fiume
SoldatoGiovanni ColomboVIII Battaglione Bersaglieri CiclistiFiume
SoldatoMario De MeiVIII Reparto d'AssaltoFiume
SoldatoFederico FrancucciI Squadrone Automitragliatrici BlindateFiume
SoldatoPrimo GroppiVIII Reparto d'AssaltoFiume
SoldatoArturo PileggiLegione "Bianca - San Michele"Fiume
MarinaioDesiderato RolfiniRegio Caccia Torpediniere "Espero"Fiume
SoldatoBenvenuto SpessaCompagnia Arditi "d'Annunzio"Fiume
SoldatoFerruccio MentrastiVeglia
SoldatoCesare ZorzettiVeglia
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Civili

Ulteriori informazioni Nome, Età ...
NomeEtàIndirizzoLuogo di morte
Alpalice Almadi12 anniViale Santa Entrada, 6Fiume
Antonio BernetichVia San Nicolò, 290Fiume
Antonia Copetti36 anniViale Santa Entrada, 90Fiume
Vittorio MaurovichVia San Nicolò-Zamet, 311Fiume
Antonio Kucich39 anniPlasse Scurigne, 20Fiume
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Note

Bibliografia

Voci correlate

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