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Il nardo (Nardostachys jatamansi (D.Don) DC.) è una pianta della famiglia Caprifoliaceae che cresce sulla catena montuosa dell'Himalaya.[2] È l'unica specie nota del genere Nardostachys DC.[2].
Nardo | |
---|---|
Nardostachys jatamansi | |
Stato di conservazione | |
Critico[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Dipsacales |
Famiglia | Caprifoliaceae |
Specie | N. jatamansi |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Dipsacales |
Famiglia | Valerianaceae |
Genere | Nardostachys |
Specie | N. jatamansi |
Nomenclatura binomiale | |
Nardostachys jatamansi (D.Don) DC., 1830 | |
Sinonimi | |
Nardostachys grandiflora |
La pianta è utilizzata per la produzione di profumi.
Insieme con l'aramaico e l'accadico lardu con lo stesso significato ebraico, probabilmente deriva dall'indo iraniano narda, in latino nadah, nalah, che significa "canna". Il latino nalad, dal greco nardos, forse deriva dal sanscrito. Tuttavia, secondo Manfred Mayrhofer la parola semitica probabilmente deriva dall'indiano naladam o nartik col significato di "guaina"[3].
La pianta è alta circa 1 metro ed ha i fiori di color rosa a forma di campana.[senza fonte]
La specie è diffusa sulle alture himalayane di Bhutan, Nepal, Cina, India e Myanmar, ad altitudini comprese tra 3.000 e 5.000 m s.l.m.[1]
La Lista rossa IUCN classifica Nardostachys jatamansi come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered).[1]
Il rizoma del nardo, che si trova sottoterra, può essere schiacciato e distillato in un olio essenziale ambrato intensamente aromatico e molto denso, detto olio di nardo, usato come profumo e come fumogeno profumante tra le 11 erbe per l'incenso nel Tempio di Gerusalemme.
Altri usi, consigliati in erboristeria, qualche volta hanno provocato inconvenienti leggeri, come arrossamenti e bruciore[4].
Il fiore del nardo che simboleggia San Giuseppe, è riportato nello stemma papale di Papa Francesco a destra, nel canton sinistro della punta[5]. Inoltre si narra, nella tradizione dei Vangeli, l’acquisto, da parte di Maria di Betania, dell’olio di Nardo per i piedi di Gesù. L'olio, tra le cose più preziose che si potessero trovare, le costò ben trecento denari (vale a dire lo stipendio di un intero anno di un salariato). Il nardo, profumo sacro, era considerato il simbolo dell’amore divino (si pensava fosse dotato di considerevoli poteri mistici).
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