Museo della preistoria Luigi Donini
museo a San Lazzaro di Savena, in Italia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Museo della preistoria Luigi Donini è un museo situato a San Lazzaro di Savena, nella città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna. Il museo propone all'esterno della struttura museale l'itinerario didattico chiamato PreistoPark.
Museo della preistoria Luigi Donini | |
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L'ingresso del museo. | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | San Lazzaro di Savena |
Indirizzo | Via F.lli Canova, 49, - San Lazzaro di Savena, Via Fratelli Canova 49, 40068 San Lazzaro di Savena e Strada Comunale Fratelli Canova 49, 40068 San Lazzaro di Savena |
Coordinate | 44°28′10.81″N 11°24′01.91″E |
Caratteristiche | |
Tipo | paletnologia, geologia e Preistoria |
Visitatori | 16 003 (2022) |
Sito web | |
Il Museo della preistoria Luigi Donini era originariamente una struttura museale archeologica dedicata alla memoria del naturalista e speleologo sanlazzarese Luigi Donini. Fu istituito nel 1971[1] all'interno dell'Abbazia di Santa Cecilia della Croara, dell'XI secolo, sulle colline di San Lazzaro di Savena e all'interno del Parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa.
Nel 1985[1] il Comune di San Lazzaro subentrò nella gestione del museo, spostandone la collocazione nell'abitato cittadino. È in tale sede che venne dato un nuovo assetto alla custodia e all'allestimento dei reperti, incrementati grazie a nuove testimonianze del passato remoto. Il museo espose al pubblico le ossa fossilizzate di mammiferi ritrovati nel giacimento dell'ex cava a filo di gesso nella frazione Croara.
In seguito al continuo accrescimento delle collezioni ricavate dalla geologia costituente l'Appennino bolognese, la struttura venne sottoposta a lavori d'ampliamento e nel 2003 riaprì al pubblico sotto la denominazione di "Museo della preistoria", con nuovi diorami e una presentazione rinnovata dei reperti[1].
All'esterno del museo, dal 2008[2][3] è fruibile l'itinerario didattico PreistoPark.
L'allestimento mescola reperti originali con ricostruzioni scenografiche dettagliate in scala 1:1 di una panoramica antropologica degli uomini primitivi, la narrazione dell'habitat ricostruito di una grotta dei Gessi Bolognesi in cui vivevano le popolazioni[4], la presenza di una palafitta e l'istantanea delle grandi faune estinte della Glaciazione Würm (come il megacero e il bisonte delle steppe).
La realtà museale è articolata su due piani (l'estensione superficiale complessiva supera i 500 m²) e il percorso didattico e pedagogico si caratterizza per una dislocazione su sezioni espositive, le quali descrivono i principali fenomeni concatenati al territorio (nelle sue origini) a livello geologico, paleoecologico e antropologico. Le tematiche trattate vengono sottolineate dalla presenza di fossili (bivalvi, molluschi, gasteropodi e litodomi, a titolo d'esempio) e raccolte archeologiche (come le tracce della civiltà villanoviana), ricostruzioni di tipo dioramico e l'installazione di pannelli pittorici[5].
Le tre sale della mostra sono rispettivamente intitolate "Ambienti scomparsi", "Primi uomini" e "Civiltà del Ferro".[5]
Il PreistoPark è un itinerario didattico e un mini parco tematico dedicato ai grandi mammiferi estinti. Il PreistoPark presenta riproduzioni fedeli e a grandezza naturale del mammut, del leone delle caverne, dell'orso delle caverne e della iena delle caverne[6].
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