Museo della cattedrale (Ferrara)
museo d'arte sacra nella ex Chiesa di San Romano a Ferrara Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
museo d'arte sacra nella ex Chiesa di San Romano a Ferrara Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Museo della cattedrale di Ferrara è ubicato nella ex chiesa di San Romano in via San Romano, a pochi passi dalla cattedrale di San Giorgio. Raccoglie alcuni capolavori provenienti dalla cattedrale stessa.
Museo della Cattedrale Ferrara | |
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Chiesa di san Romano sede del Museo della Cattedrale | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Ferrara |
Indirizzo | via San Romano |
Coordinate | 44°50′05.75″N 11°37′12.9″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Miniature, dipinti, formelle del Mesi, arazzi e sculture |
Visitatori | 16 998 (2022) |
Il museo venne istituito nel 1929 grazie alla collaborazione stretta tra l'autorità religiosa, nella persona dell'arcivescovo Ruggero Bovelli, e dell'autorità civile, il podestà Renzo Ravenna. Un contributo determinante si ebbe anche da Giuseppe Agnelli, allora direttore della Biblioteca Ariostea e figura importante nell'ambiente culturale ferrarese [1]. La sua inaugurazione anticipò di pochi anni le manifestazioni per l'ottavo centenario del duomo e fu strettamente legata alla fondazione dell'ente Opera del Duomo.
Il museo è stato trasferito nel 2000 nella nuova sede della ex-chiesa di San Romano (della quale oltre che all'aula della chiesa resta un pregevole chiostro attorno al quale sono disposte alcune sale del museo e la biglietteria). Nel convento di San Romano già dal X secolo erano ospitati i monaci benedettini dell'abbazia di Fruttuaria, prima di passare ai canonici regolari di Sant'Agostino. Nel timpano del portale della chiesa è raffigurato san Romano in veste di cavaliere. L'opera è stata attribuita allo scultore Nicholaus, lo stesso del San Giorgio del timpano del portale maggiore del Duomo, e datata al 1143[2].
La prima sala è situata al primo piano, sopra la biglietteria, ed espone codici miniati tre-quattrocenteschi (un innario, un salterio e ventidue corali atlantici rinascimentali, miniati da Guglielmo Giraldi, caposcuola locale, da Jacopo Filippo Argenta, Martino da Modena, Giovanni Vendramin e don Sigismondo da Fiesso), materiali lapidei vari, tra i quali i resti di un ambone proveniente da Voghenza dell'VIII secolo e un ritratto di Giovanni Bessarione a bassorilievo, realizzato dopo la sua presenza in città durante il Concilio di Ferrara (1438). Qui si trova anche una ricostruzione di come avrebbe dovuto apparire il campanile, con la cella superiore a base circolare mai realizzata.
Alla seconda sala, situata nell'ex sagrestia della chiesa di San Romano e coperta da volte a crociera dipinte, si accede dal chiostro: conserva la Madonna della Melagrana (Madonna Silvestri) di Jacopo della Quercia (1403 - 1408)[3], una Madonna col Bambino del Cavalier d'Arpino e un frammento a mosaico raffigurante la testa della Vergine di un anonimo maestro veneto-bizantino del XII secolo.
La terza e ultima sala è l'aula della chiesetta e conserva i maggiori capolavori:
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