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museo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Museo archeologico di Teanum Sidicinum è un museo archeologico situato a Teano, in provincia di Caserta, in Campania.
Museo archeologico di Teanum Sidicinum | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Teano, CE |
Indirizzo | piazza Umberto I, 29 |
Coordinate | 41°15′06.52″N 14°04′05.7″E |
Caratteristiche | |
Tipo | archeologia |
Periodo storico collezioni | Dal Paleolitico medio al VII secolo d.C. |
Proprietà | MiBACT |
Gestione | Direzione Regionale Musei Campania |
Visitatori | 6 160 (2022) |
Sito web | |
Nel Museo sono esposti i reperti provenienti dagli scavi nel centro antico di Teano e nel territorio di Teanum Sidicinum, l'antica città nata intorno al 343 a.C., capitale dei Sidicini, popolazione italica che occupava la zona tra il Lazio meridionale e le terre dei Sanniti. Un'altra testimonianza di questo passato è il vicino Teatro.[1][2]
Il Museo è stato allestito nel complesso monumentale tardo gotico del “Loggione e Cavallerizza”, costruito nel XIV secolo con funzioni politiche e civili e appartenuto alla famiglia Marzano.[2]
Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Campania, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
L'esposizione si snoda su sette sale, in un percorso cronologico e tematico riguardante tre millenni di storia.[2]
Nella prima sala sono raccolte le prime testimonianze di vita nell'area, risalenti fino al Paleolitico medio[3], mentre sulle due navate dell’edificio medievale vengono mostrate le principali dinamiche di occupazione territoriale attuate dai popoli antichi: l’età dei villaggi (VIII-IV secolo a.C., nelle sale 2-3-4) e l’età della città (III secolo a.C. - VII secolo d.C., nelle sale 5-6-7).[4]
Tra i reperti conservati nel museo, abbiamo il mosaico con la più antica attestazione dell’iconografia dell’Epifania, 375 d.C.[1]; oggetti votivi deposti in santuari, provenienti soprattutto dall’area sacra in località Loreto; statuette, vasellame, ceramica miniaturistica, ex voto raffiguranti animali e prodotti della terra, derivanti dal santuario del villaggio in località Fondo Ruozzo - frequentato dal periodo arcaico, alle guerre annibaliche, all'età sillana - e corredi funerari provenienti da necropoli, sia di villaggi che di cittadine, e databili dalla fine del VI secolo a.C. all'età imperiale romana[1][2][4].
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