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museo di Celano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Museo Paludi, inaugurato nel 1999 come museo della preistoria[1], è un centro polifunzionale situato in località Paludi, lungo la strada Circonfucense nel comune di Celano, in Abruzzo.
Museo archeologico preistorico Paludi | |
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La sede del museo | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Celano |
Indirizzo | via Circonfucense, 135 |
Coordinate | 42°03′09.74″N 13°30′52.24″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Archeologico - preistorico |
Apertura | 1999 |
Visitatori | 66 (2020) |
Sito web | |
Dal dicembre 2014 il Ministero della cultura lo gestisce tramite il Polo museale dell'Abruzzo, divenuto nel dicembre 2019 Direzione regionale Musei.
La struttura museale è stata costruita dopo alcuni anni dalla scoperta dell'insediamento palafitticolo di Celano-Paludi, tornato alla luce a cominciare dal 1984 anno in cui nell'area ebbero inizio alcune operazioni di scavo che evidenziarono, in un primo momento una ricca presenza di materiale ligneo e ceramico e, successivamente, grazie agli studi e ad ulteriori azioni di scavo di tipo archeologico, riportarono alla luce un villaggio palafitticolo sorto sulle rive del Fucino, i cui approdi sarebbero risalenti ad un arco temporale che spazia tra i 3600 e i 3700 anni fa, mentre il suo ampliamento più importante risale al XII secolo a.C.[2]
Si tratta di reperti che spaziano dall'età del Bronzo all'epoca romana. Il progetto dell'edificio museale, in buona parte seminterrato, è degli architetti Ettore De Lellis e Pierluigi Natalucci. La particolarità della struttura è data dalla sua forma che richiama le tombe a tumulo di epoca protostorica, di cui il territorio della Marsica è ricco di testimonianze. Il museo, per alcuni anni dedicato esclusivamente ai reperti di epoca preistorica, ospita, oltre agli spazi espositivi per mostre temporanee e ad una sala conferenze, grandi laboratori di restauro e spazi antropologici in cui viene illustrata la storia della Marsica a cominciare dalle prime frequentazioni nelle grotte e nei villaggi palafitticoli. In alcuni depositi sono state conservate le opere d'arte provenienti dai comuni abruzzesi del cratere sismico che hanno subito danni a causa del terremoto dell'Aquila del 2009.
Il museo, tra i più grandi del centro Italia, copre una superficie di 5000 metri quadrati ed è contiguo ad una palude artificiale che in parte è utilizzata per ricostruire le scene di vita del villaggio palafitticolo. In uno dei laghetti artificiali ci sono diversi resti dei grandi pali di quercia e della necropoli che, solo in quell'area, ha restituito ben sei sepolture a tumulo. Una passerella permette di osservare dall'alto gli ambienti esterni al museo[3][4][5].
Internamente le sale sono così strutturate:
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