Musée du Quai Branly - Jacques Chirac
museo di Parigi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il musée du Quai Branly - Jacques Chirac o musée des Arts premiers o arts et civilisations d'Afrique, d'Asie, d'Océanie et des Amériques (museo di Quai Branly, museo delle arti primitive o delle arti e civiltà d'Africa, Asia, Oceania e Americhe) è situato nell'omonimo lungosenna del VII arrondissement di Parigi, a breve distanza dalla torre Eiffel, nel luogo dove sorgeva il Ministero per il commercio estero.
Musée du Quai Branly - Jacques Chirac | |
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Ubicazione | |
Stato | Francia |
Località | VII arrondissement di Parigi |
Indirizzo | 37, Quai Branly |
Coordinate | 48°51′39″N 2°17′51″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte primitiva |
Intitolato a | quai Branly e Jacques Chirac |
Istituzione | 20 giugno 2006 |
Fondatori | Jacques Chirac |
Apertura | 23 giugno 2006 |
Direttore | Jérôme Bastianelli |
Visitatori | 615 795 (2021) |
Sito web | |
Il 21 giugno 2016 è stato intitolato al suo ideatore e fondatore Jacques Chirac[1].
La nascita del museo è dovuta alla volontà di Jacques Chirac, appassionato di arte primitiva e non occidentale, a cui aveva fatto anche consacrare una sezione del museo del Louvre al suo arrivo alla presidenza nel 1995. La genesi del Pavillon des sessions du Louvre risale al 2000 per volere del competente collezionista, specializzato in arti primitive, Jacques Kerchache, amico di vecchia data dell'allora sindaco di Parigi Chirac.
In seguito all'iniziativa presidenziale la nascita del museo è stata soggetta a numerose critiche:
Inaugurato il 20 giugno 2006 da Jacques Chirac, alla presenza di Kofi Annan, Rigoberta Menchú, Paul Okalik, Dominique de Villepin, Lionel Jospin e Jean-Pierre Raffarin, il museo ha aperto le porte al pubblico il 23 giugno 2006. La struttura ha lo statuto di stabilimento pubblico amministrativo e si trova sotto la tripla tutela del ministero francese della Cultura, del ministero dell'Educazione nazionale e del ministero delegato alla Ricerca.
La struttura occupa una superficie di 40.600 m² ripartita su quattro edifici ed espone 3.500 oggetti, selezionati da una collezione che ne raggruppa 300.000. L'immobile di cinque piani coperto da un muro vegetale di 800 m² è stato progettato dall'architetto Jean Nouvel come un ponte di 3.200 tonnellate (500.000 bulloni) sul quale si trovano 31 cellule multimediali o tecniche affacciate sul giardino di 18.000 m² concepito dall'architetto paesaggista Gilles Clément. Il giardino è composto di sentieri, collinette, camminamenti lastricati di ciottoli di torrente e piccoli bacini che invitano alla meditazione. Il museo è costato circa 233 milioni di euro.
I quattro edifici sono:
Luce e penombra predominano nell'ambiente interno e diventano fondamentali per esaltare la presenza delle opere esposte. Lo spazio principale d'esposizione è uno spazio continuo ed articolato su diversi livelli tramite mezzanini e gallerie, collegati da rampe. L'allestimento, fatto per ogni singola opera, è impostato come una macchina teatrale fortemente scenografica. Lungo il percorso, sono inseriti schermi e attrezzature tramite lo snodo di un elemento rivestito in cuoio.
L'elemento architettonico che predomina è la lunga recinzione in vetro che segue la curvatura della Senna. Il muro di vetro è alto 12 metri e lungo 200 metri. È frutto del lavoro della società Eiffel, specializzata nella produzione di speciali strutture metalliche, simili a quelle prodotte per il viadotto di Millau e per la ristrutturazione del Grand Palais. La scelta del vetro è stata pensata per far sparire quanto più possibile la struttura metallica dietro una parete in grado di consentire la massima trasparenza.
Il progettista, distaccandosi dai codici espressivi dell'occidente, ha provato a calarsi in una dimensione “diversa” in maniera da concepire un luogo attraente e misterioso, denso e carismatico, dove attraverso gli oggetti si possano rintracciare le coordinate del mondo.
Il museo riunisce pezzi dalle antiche collezioni di etnologia del musée de l'Homme (ospitato nel Palazzo Chaillot) e quelle del Musée national des arts d'Afrique et d'Océanie della Porte Dorée. Tendenzialmente per il museo di quai Branly sono stati selezionati oggetti rappresentativi delle arti delle varie civiltà, mentre nei musei d'origine l'esposizione (in corso di lavori di riallestimento) focalizzerà sugli aspetti più culturali e quotidiani.
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