Monte Secco

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Il Monte Secco (2267 m s.l.m.) è una montagna delle Prealpi Bergamasche posta in Val Seriana, in provincia di Bergamo. Da non confondere con l'omonimo Monte Secco che si trova in val Brembana.

Disambiguazione – Se stai cercando Monte Secco della val Bremabana, vedi Monte Secco Brembano.
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Monte Secco
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Il Monte Secco visto dalle Baite Zulino
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Comune Parre

Ardesio

Altezza2 267 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate45°55′57.24″N 9°52′49.72″E
Data prima ascensione1931
Autore/i prima ascensioneG.B. Cortinovis, E. Corio
Mappa di localizzazione
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Monte Secco
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Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneAlpi e Prealpi Bergamasche
SottosezionePrealpi Bergamasche
SupergruppoPrealpi Bergamasche Centrali
GruppoGruppo Arera-Menna
SottogruppoSottogruppo dell'Arera
CodiceII/C-29.II-B.5.a
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Fatti in breve Valanga di Ludrigno (Il Vendöl) disastro naturale, Tipo ...
Valanga di Ludrigno (Il Vendöl)
disastro naturale
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la contrada di Ludrigno
Tipovalanga a lastroni di fondo
Dataperiodicità irregolare
30 marzo 1626
30 marzo 1916
29 marzo 1984
LuogoLudrigno
Stato Italia
ComuneArdesio
Causaforte innevamento sul versante est del Monte Secco
Conseguenze
Morti8 (1916)
Sopravvissuti1 (1984)
Beni distruttiFabbricati civili, autoveicoli
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Descrizione

Situato lungo il crinale che funge da spartiacque tra la Valcanale e la valle Nossana, percorsa dall'omonimo torrente, e che attraverso la Cima del Fop e la Cima Valmora, culmina con il Pizzo Arera (2512 m.s.l.m.).

Scoscesa montagna calcarea, orograficamente imponente, soprattutto nel suo versante nord-est, da Rizzoli nella Valcanale che, con 1040 metri di dislivello dall'attacco, risulta la più alta parete delle Alpi bergamasche. Fu scalata per la prima volta da G.B. Cortinovis ed E. Corio nel luglio del 1931[1].

Presenta due cime, una a est, detta monte Secco di Clusone (2216 m.s.l.m.), sormontata da una croce[2][3] e, ad ovest, la cima principale (2267 m.s.l.m.).

Geomorfologia

Riepilogo
Prospettiva

I depositi nevosi sui versanti e le valanghe che da questi si originano sono alla base di due noti fenomeni geomorfologici osservabili sul monte.

Gias del Secco

Alla base della parete di nord-est, nella cosiddetta Val Las, tra i 1000 e i 1100 m di quota, si trova uno dei nevai più bassi di tutte le Alpi, conosciuto tra gli abitanti della zona (Ardesio – Valcanale), come il Gias del Secco[4].

Valanga di Ludrigno (Il Vendöl)

«[...] ma il più terribile, fu qello dell’anno 1626. il dì 30 di marzo. La valanca vi piombò sopra di notte e di siffatto volume, che schiacciò fenili colla morte di molto bestiame, ricoprì di neve, anzi seppellì le case tutte della villetta, sicché vi restarono racchiusi gli stessi abitanti, i quali portentosamente ne poterono esser tratti illesi varj giorni dopo.[...]»

Si tratta di una valanga con periodicità irregolare che si distacca dalle creste e pendii sommitali del versante est in seguito ad annate con forte innevamento. Nella sua discesa si incanala in un versante imbutiforme che termina sul fondovalle seriano, in località Ludrigno, dove si colloca la zona di espansione della valanga. Viene classificata come valanga a lastroni di fondo[5].

Gli eventi maggiori sono stati registrati a fine marzo, per cui viene considerata una valanga primaverile. Nell'ultimo secolo l'evento principale è del marzo 1916, che ha causato 8 morti; nel marzo 1984 ha raggiunto il fiume Serio trascinando un'autovettura. Altri eventi significativi si sono avuti nel marzo 2004, febbraio 2009, di cui esiste un filmato interessante[6], dicembre 2009, febbraio e marzo 2014. A protezione della frazione sono state poste delle opere di difesa passive[5].

Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Altri progetti

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