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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Montagna in Valtellina (Muntàgna in dialetto valtellinese) è un comune italiano di 2 959 abitanti[1] della provincia di Sondrio in Lombardia.
Montagna in Valtellina comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Sondrio |
Amministrazione | |
Sindaco | Roberto Menegola (lista civica Menegola per Montagna) dal 9-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 46°11′N 9°54′E |
Altitudine | 567 m s.l.m. |
Superficie | 44,97 km² |
Abitanti | 2 959[1] (31-10-2023) |
Densità | 65,8 ab./km² |
Comuni confinanti | Piateda, Poggiridenti, Ponte in Valtellina, Sondrio, Spriana, Torre di Santa Maria, Tresivio, Chiuro, Lanzada, Faedo Valtellino, Caspoggio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23020 |
Prefisso | 0342 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 014044 |
Cod. catastale | F393 |
Targa | SO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 041 GG[3] |
Patrono | san Giorgio |
Giorno festivo | 23 aprile |
Cartografia | |
Posizione del comune di Montagna in Valtellina nella provincia di Sondrio | |
Sito istituzionale | |
Il paese si trova nella media Valtellina. Il punto più elevato del territorio comunale è la vetta del Pizzo Scalino (3323 m). Il torrente Davaglione è un tipico torrente di montagna che nasce presso le alte praterie alpine sovrastanti l'alpeggio di Mara, e dopo aver attraversato il paese, sfocia nel fiume Adda, sul fondovalle valtellinese. Nei pressi del cimitero il Davaglione forma la cascata della Pisaloccacon un salto di circa 20 m. Nel bacino di alimentazione del torrente Davaglione si rinvengono interessanti fenomeni "le piramidi di Terra" dovuti ad erosione accelerata in depositi morenici, tra cui la più caratteristica, che ha dato luogo a storie e leggende, è il "Capel del Diaul". Il pendio soleggiato del territorio, dalle contrade alte al piano, è stato in tempi antichi dissodato; con grande fatica e tenacia sono stati realizzati i tipici terrazzi nei quali si coltiva ancora oggi la vite che produce i rinomati vini DOC e DOCG, esportati anche all'estero, Rosso di Valtellina e Grumello.
Il territorio di Montagna era popolato già nell'Olocene (VII-VI secolo a.C.) dai primi uomini che si recavano in quota alla ricerca di animali da preda. Nel I secolo a.C. inizia la conquista romana delle vallate alpine con conseguente romanizzazione del territorio in cui persistono radicate tradizioni retiche, come l'uso dell'alfabeto nord-etrusco, che nell'arco alpino era diffuso sul finire del IV secolo. Lo attestano l'iscrizione rinvenuta a S. Maria Perlungo nel 1909, scolpita nella pietra con caratteri dell'alfabeto nord-etrusco. Il prezioso reperto viene oggi datato all'inizio della romanizzazione, ossia all'inizio del I secolo a.C.
Montagna ha una storia antica e ciò lo si può dedurre, più che dalla scarsa storiografia, dal territorio. I reperti archeologici rinvenuti, i toponimi (Castaldo e Studegarda sono termini di probabile origine longobarda), i castelli, i resti di antichi nuclei nobili e rurali testimoniano che il territorio di Montagna fu abitato fin dai tempi più remoti, visse le lotte medioevali fra Guelfi e Ghibellini, fu residenza di nobili e ricche famiglie che avevano lasciato tracce di vita cortese nelle sale affrescate delle quattrocentesche e cinquecentesche dimore.
Montagna è ricordata per la prima volta come "vico de Muntania" nel 971 in un atto di vendita. Fece parte, dal punto di vista ecclesiale, della pieve di Tresivio e comprendeva nel proprio territorio anche Spriana, Marveggia, Pendolasco (l'attuale Poggiridenti) e Busteggia. Il 21 gennaio 1429 avvenne il distacco di Montagna dalla Pieve di Tresivio e la costituzione della parrocchia autonoma con sede nella chiesa di San Giorgio.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica in data 19 giugno 1998.
«D'azzurro, al castello d'argento, aperto, murato e finestrato di 4, poste 2, 2, una sull'altra di nero, esso castello torricellato di due, il fastigio merlato di tre, le torri di due, accompagnato in capo dalla vite pampinosa di verde, accollata al suo calocchio di legno al naturale, curva sotto il peso di un grappolo di porpora, il tutto fondato sulla campagna di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco.
La chiesa parrocchiale, volta a nord, è dedicata a san Giorgio e presenta una facciata a capanna, risalente al XV secolo. Sempre in centro del paese sono presenti altre due chiese: la chiesa della Madonna del Carmine (XV secolo) con uno splendido presbiterio completamente affrescato dal noto pittore comasco Sigismondo de Magistris e la chiesa della Beata Vergine Addolorata (XVIII secolo) detta popolarmente "dei morti".
Sono presenti i resti di due castelli medioevali: il castello Grumello (oggi di proprietà del F.A.I.) e il castello di Mancapane (900 m s.l.m.)
Abitanti censiti[4]
A Montagna occasione di ritrovo sono le seguenti feste: 1) Sagra di Sant'Antonio; 2) Montagna vive le tradizioni; 3) Feste della Madonnina; 4) Festa di Ca' Farina 5) Festa di Santa Maria. 6) Santo patrono San Giorgio. 8) Festa di Mara.
Il territorio di Montagna in Valtellina è diviso in varie "contrade" poste sulle pendici del versante retico, di cui: Centro (detto anche Piazza) - Madonnina (Ca' Leuscc) - Pace - Ca' Bonini - Campagna - Ca' Credaro e Ca' Paini a ovest del Torrente Davaglione e: Prada - Ca' Castaldo - Ca' Vervio - Ca' Farina - Caparoni - Ca' Magini e Ca' Maiolo a est del torrente, nonché l'insediamento in pianura sviluppatosi in tempi recenti e denominato Montagna Piano - una zona che, fino a non molti anni fa era destinata all'agricoltura e sfruttata, oltre che per la fienagione, anche per la transumanza nel periodo autunnale e primaverile.
Da giugno 2024 il Sindaco è Roberto Menegola sostenuto dalla lista civica Menegola per Montagna.
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