Il Campionato mondiale Supersport, spesso abbreviato con la sigla SSP, è una competizione motociclistica destinata a modelli di moto derivati dalla produzione di serie. Il calendario si affianca a quello del campionato mondiale Superbike; le due categorie si differenziano principalmente per la cilindrata.
Campionato mondiale Supersport | |
---|---|
Categoria | Motociclismo |
Nazione | Internazionale |
Prima edizione | 1997 |
Motori | Ducati Panigale V2 Honda CBR600RR Kawasaki ZX-6R MV Agusta F3 800 QJ Motor SRK 800 RR Suzuki GSX-R750 Triumph Street Triple RS 765 Yamaha YZF R6 |
Pneumatici | Pirelli |
Pilota campione (2024) | Adrián Huertas |
Squadra campione (2024) | Ducati |
Sito web ufficiale | www.worldsbk.com |
Stagione dell'anno corrente | |
Campionato mondiale Supersport 2024 |
Oltre al mondiale Supersport, viene annualmente organizzato un mondiale 300, un Europeo Velocità e numerosi trofei nazionali.
Regolamento
Fino al termine della stagione 2021 il Campionato è stato riservato a motori a 4 tempi con le seguenti specifiche tecniche:[1]
Classe | Cilindri | Cilindrata | Peso minimo | |
---|---|---|---|---|
da | a | |||
Supersport 600 | 2 | 600 | 750 | 161 kg |
3 | 500 | 675 | ||
4 | 400 | 600 | ||
Sempre secondo regolamento approvato dalla Federazione Internazionale Motociclismo, la distanza percorsa per ogni gara deve essere almeno di 85Km fino ad un massimo di 110 km e, per iscriversi, i piloti devono aver compiuto almeno il sedicesimo anno d'età.
Le moto ammesse a correre in questa categoria possono essere profondamente elaborate rispetto ai modelli di serie intervenendo su motore, cambio, sospensioni e freni. L'entità delle elaborazioni non arriva, comunque, agli estremi raggiunti nel mondiale Superbike.
Così come è avvenuto nel Campionato mondiale Superbike, anche nella supersport dal 2004 è stato introdotto il fornitore unico di pneumatici, la gara di appalto, anche per questa categoria, è stata vinta dalla Pirelli. In ogni caso le Supersport (così come le Superstock) non possono utilizzare le gomme slick. Gli pneumatici ammessi hanno mescola libera, ma battistrada intagliato sulla base del disegno di una gomma di serie.
Supersport Next Generation
A partire dalla stagione 2022 su richiesta delle case alla FIM, vengono prese in considerazione motociclette al di fuori della classificazione originale della classe. Tali motociclette vengono identificate come motociclette "Supersport Next Generation" e possono sforare i limiti di cubatura imposte dalla classe, con la FIM che si impegna ad attuare delle regole di bilanciamento, in particolar modo sui giri motore, per non favorire le moto di cilindrata superiore.[2][3]
Origini
La prima categoria di questo genere ad affacciarsi al mondo delle competizioni di velocità è stata la TT Formula 2, che prevedeva motori di media cilindrata derivati dalla serie e ciclistiche libere. Il primo campionato mondiale organizzato dalla FIM per queste moto si è tenuto nel 1977. La categoria non ha conosciuto il successo sperato nonostante l'impegno di alcune case a schierare moto ufficiali. La TT Formula 2 è stata quindi abbandonata alla fine del 1986.
A colmare l'evidente vuoto lasciato dalla cancellazione della TT2 è stata l'introduzione del campionato europeo Supersport a partire dal 1990, in concomitanza con l'avvio dell'Europeo Superbike (campionato tenutosi per 8 anni). L'interesse verso le moto di "media cilindrata" derivate dalla serie cresce e nel 1995 viene istituito anche il Thunderbike Trophy, una competizione di livello europeo riservata a motociclette da 600 cm³ con motori a quattro tempi con quattro cilindri concorrente all'Europeo Supersport. Tale campionato, organizzato dalla società spagnola Dorna Sports di Carmelo Ezpeleta e inserito nel contesto delle gare del motomondiale, ha però vita brevissima e infatti già alla fine del 1996 (alla sua seconda edizione) chiude i battenti a causa di un contenzioso creatosi tra la Federazione Motociclistica Internazionale e quella italiana, con quest'ultima che criticò aspramente la decisione di aprire all'utilizzo di moto derivate dalla serie nel motomondiale.[4]
La Supersport ha finalmente assunto lo status di campionato del mondo nel 1997 con la denominazione Supersport World Series, diventata due anni dopo "Supersport World Championship" con il riconoscimento ufficiale da parte della FIM.
Albo d'oro[5]
Albo d'oro piloti
SWS: Supersport World Series
Albo d'oro coppa Europa
Anno | Pilota | Punti | Motocicletta | Squadra | Note |
---|---|---|---|---|---|
2016 | Axel Bassani | 55 | Kawasaki ZX-6R | San Carlo Team Italia | |
2017 | Hannes Soomer | 28 | Honda CBR600RR | WILSport Racedays | |
2018 | Rob Hartog | 27 | Kawasaki ZX-6R | Hartog - Against Cancer | |
2019 | Kyle Smith | 17 | Pedercini Racing | ||
2020 | Kevin Manfredi | 39 | Yamaha YZF-R6 | Altogo Racing | WSC |
2021 | 36 | WSC | |||
2022 | Bahattin Sofuoğlu | 72 | MV Agusta F3 800 RR | MV Agusta Reparto Corse | WSC |
2023 | Tom Booth-Amos | 56 | Kawasaki ZX-6R | Motozoo ME AIR Racing | WSC |
2024 | Simone Corsi | 60 | Ducati Panigale V2 | Renzi Corse | WSC |
WSC: World Supersport Challenge
Albo d'oro costruttori
Anno | Costruttore | Punti | Motocicletta | Note |
---|---|---|---|---|
1997 | Ducati | 223 | Ducati 748 | SWS |
1998 | Suzuki | 207 | Suzuki GSX-R600 | SWS |
1999 | Yamaha | 235 | Yamaha YZF R6 | |
2000 | 225 | |||
2001 | 219 | |||
2002 | Suzuki | 229 | Suzuki GSX-R600 | |
2003 | Honda | 247 | Honda CBR 600RR | |
2004 | 204 | |||
2005 | 270 | |||
2006 | 277 | |||
2007 | 296 | |||
2008 | 315 | |||
2009 | 297 | |||
2010 | 320 | |||
2011 | Yamaha | 251 | Yamaha YZF R6 | |
2012 | Honda | 287 | Honda CBR 600RR | |
2013 | Kawasaki | 270 | Kawasaki ZX-6R | |
2014 | Honda | 251 | Honda CBR600RR | |
2015 | Kawasaki | 237 | Kawasaki ZX-6R | |
2016 | 264 | |||
2017 | Yamaha | 266 | Yamaha YZF-R6 | |
2018 | 300 | |||
2019 | 290 | |||
2020 | 365 | |||
2021 | 570 | |||
2022 | 571 | |||
2023 | Ducati | 540 | Ducati Panigale V2 | |
2024 | 556 |
SWS: Supersport World Series
Loghi
- Logo della SSP usato fino al 2011
- Logo della SSP usato dal 2012 al 2021
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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