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istituto religioso della Chiesa Cattolica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria (in latino Congregatio Missionariorum Filiorum Immaculati Cordis B.M.V.) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale, detti comunemente Claretiani, pospongono al loro nome la sigla C.M.F. (Cordis Mariae Filius).[1]
Agli inizi del XIX secolo i governi liberali che ressero la Spagna (Juan Álvarez Mendizábal, Baldomero Espartero, Leopoldo O'Donnell) condussero una politica che portò alla secolarizzazione dei beni ecclesiastici e alla dispersione delle comunità religiose.[2]
Antonio María Claret y Clará (1807-1870), dopo una proficua esperienza come missionario alle Canarie, pensò di istituire una confraternita di sacerdoti diocesani con voti privati per la predicazione delle missioni popolari in Catalogna[3] e, assieme a cinque compagni (Esteban Sala, José Xifré, Jaime Clotet, Domingo Fábregas, Manuel Vilaró), il 16 luglio 1849 diede inizio alla congregazione nel seminario di Vich.[4]
Claret, eletto vescovo di Santiago di Cuba, dovette abbandonare la guida della compagnia a tre mesi dalla fondazione:[5] l'istituto si consolidò e diffuse sotto la direzione di José Xifré, che venne eletto superiore generale nel 1858 e resse i claretiani fino al 1899.[6]
La congregazione ricevette il pontificio decreto di lode il 29 ottobre 1860; le sue costituzioni vennero approvate ad experimentum il 22 dicembre 1865 e definitivamente l'11 febbraio 1870.[7]
Il 18 settembre 1868, allo scoppio della rivoluzione, i religiosi lasciarono la Spagna e Xifré si stabilì a Perpignano. Nel 1869, su invito del vescovo Lavigerie, i primi claretiani si recarono come missionari in Algeria; seguirono poi fondazioni in Cile e, nel 1880, a Cuba.[8]
Nel 1883 la Santa Sede affidò ai claretiani la missione in Guinea Equatoriale[9] e nel 1884 i religiosi assunsero la direzione del pontificio collegio spagnolo di Roma.[10]
Della congregazione esiste anche il ramo femminile delle Religiose di Maria Immacolata, anch'esso fondato dal Claret.[11]
Il fondatore, Antonio María Claret y Clará, fu beatificato il 25 febbraio 1934 da papa Pio XI e venne proclamato santo da papa Pio XII il 7 maggio 1950.[12]
I patroni della congregazione sono la Beata Vergine e San Michele Arcangelo: il suo motto è "Surrexerunt filii eius et beatissimam praedicaverunt".[13]
I claretiani si dedicano alla predicazione, alle missioni tra credenti e non credenti, all'istruzione e all'educazione della gioventù, all'apostolato della stampa.[1]
La congregazione è diffusa in Europa, nelle Americhe, in Africa e in Asia.[14]
La sede generalizia è presso la basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria nel quartiere Parioli di Roma.[1]
Accanto all'anno, è indicato il numero delle province in cui era organizzata la congregazione, seguito dal numero delle case, di quello complessivo dei membri e da quello dei sacerdoti.[15]
anno | province | case | membri | sacerdoti |
---|---|---|---|---|
1850 | - | 1 | 6 | 6 |
1875 | - | 14 | - | 92 |
1900 | 2 | 60 | 1.476 | 463 |
1925 | 10 | 151 | 1.927 | 991 |
1950 | 15 | 241 | 2.398 | 1.454 |
1960 | 22 | 296 | 3.455 | 1.705 |
1970 | 27 | 349 | 3.365 | 2.046 |
1977 | 27 | 400 | 2.884 | 1.947 |
Alla fine del 2021 la congregazione contava 536 case e 2.995 membri, di cui 2.248 sacerdoti.[1]
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