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film del 1990 diretto da Rob Reiner Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Misery non deve morire (Misery) è un film thriller del 1990, diretto da Rob Reiner, tratto dal romanzo Misery di Stephen King (1987).
Per l'interpretazione della psicopatica Annie Wilkes, Kathy Bates ha vinto sia l'Oscar, sia il Golden Globe, ed è stata inserita dall'American Film Institute, nel 2003, al 17º posto nella classifica dei 50 migliori "cattivi" del cinema statunitense.
Paul Sheldon è uno scrittore di successo, diventato famoso grazie ad una serie di romanzi la cui protagonista si chiama Misery Chastain. Egli ha deciso tuttavia di concludere la serie, facendo pubblicare Il figlio di Misery, nel cui finale la protagonista muore dopo aver dato alla luce il suo bambino. Comincia dunque a scrivere un romanzo non legato alla serie di Misery, di cui vuole liberarsi per dedicarsi alla stesura di altri romanzi che non abbiano per protagonista colei che lo ha reso uno scrittore di successo.
Come da abitudine, per finire il romanzo, si reca sempre nello stesso hotel, in una sperduta località del Colorado. Paul Sheldon compie sempre una specie di "rito scaramantico" quando termina il suo lavoro: si accende una sigaretta (non fuma più da anni e lo fa solo quando appunto conclude la stesura di un libro) e beve un bicchiere di Dom Pérignon. Finito il lavoro, lascia l'hotel e riparte per tornare a casa, ma una tormenta di neve lo coglie di sorpresa, facendogli perdere il controllo dell'automobile e causando un grave incidente nel quale per poco non perde la vita, dopo essersi schiantato contro un albero.
Una persona misteriosa, il cui volto inizialmente non viene mostrato, lo tira fuori dalla vettura incidentata, se lo carica sulle spalle e lo porta in casa sua: è una donna di nome Annie Wilkes. «Andrà tutto bene, vedrai! Mi occuperò io di te. Sono la tua ammiratrice numero uno», dice la donna allo scrittore, quando questi si risveglia dal coma.
Paul è immobilizzato a letto con fratture multiple alle gambe, la rotula del ginocchio sinistro rotta e la clavicola spostata (che Annie ripara con una manovra). All'inizio la donna, che dice di essere un'infermiera, sembra voler guarire lo scrittore: gli somministra antidolorifici, gli medica le ferite, gli dà da mangiare e gli rade persino la barba. Insomma lo accudisce in tutto e per tutto e gli rivela, com'è già stato detto, di essere un'appassionata lettrice dei suoi romanzi.
Paul, incoraggiato dall'interesse che la donna mostra per i suoi romanzi, le fa leggere il manoscritto del suo ultimo libro non ancora pubblicato, ma ad Annie non piace: in un improvviso scatto d'ira, sfoga tutto il suo dissenso per il nuovo romanzo a causa delle parolacce che lui ha inserito nei dialoghi, ritenuti da lei troppo volgari. La donna dice che, secondo lei, «non c'è nobiltà d'animo» nei dialoghi dei protagonisti del nuovo romanzo, e si infuria al punto tale da rovesciare sul letto su cui si trova Paul il brodo che questi stava bevendo, proprio grazie ad Annie che lo stava imboccando. Lo scrittore inizia così ad intuire che in quest'ultima ci sia qualcosa che non vada, data l'eccessiva reazione violenta solo per un libro che non rispecchiava i suoi gusti.
All'esterno le strade sono ancora innevate; Annie dichiara di aver parlato con l'ospedale e afferma che i medici le hanno detto che Paul può fare la convalescenza in casa e che non c'è bisogno di recarsi al policlinico. A quel punto lo scrittore, intuendo che la donna stia mentendo, le chiede se la linea telefonica sia stata riparata (in precedenza Annie si era rifiutata di telefonare alla figlia di Paul Sheldon per rassicurarla che suo padre stesse bene, sostenendo che la linea telefonica fosse guasta a causa della tormenta di neve dei giorni precedenti). Ella, colta in fallo, risponde prontamente che la telefonata all'ospedale l'ha effettuata dal telefono pubblico della città, specificando che la linea telefonica della sua abitazione è ancora guasta e che è stata ripristinata solo quella giù in città. A quel punto Paul non ha più bisogno di altre conferme: la donna sta facendo di tutto per tenerlo con sé e per evitare che lui possa mettersi in contatto con i suoi cari, che lo credono morto in seguito al ritrovamento della sua vettura incidentata.
Annie inizia a rivelare un interesse quasi morboso per lo scrittore: conosce a menadito la sua biografia e la sua abitudine di completare i romanzi in quel preciso hotel poco distante. Dichiara inoltre di averlo osservato scrivere dall'esterno (vedendo la luce accesa della sua camera d'albergo) e di averlo seguito quando era uscito dall'hotel, incappando nell'incidente.
Nei giorni successivi Annie decide di completare la lettura dell'ultimo romanzo della serie di Misery, già pubblicato da Paul, ma scopre la morte dell'amata protagonista. La donna irrompe di notte nella stanza dello scrittore, mentre questi sta dormendo, in preda ad una furia cieca, e sta per tirargli una sedia di legno addosso. Paul la prega di non farlo e lei, in un attimo di lucidità, scaraventa la sedia sulla parete della stanza, risparmiando lo scrittore. A quel punto Annie dichiara di essere innamorata di quest'ultimo e gli rivela di non aver mai avvertito né le autorità, né l'ospedale, né i suoi familiari: per cui nessuno, a parte lei, sa dove sia.
Il giorno dopo la donna annuncia a Paul di aver trovato la "soluzione al problema": gli consegna il manoscritto inedito ancora senza titolo (quello che non le era piaciuto a causa delle parolacce e dei dialoghi volgari) e gli ordina di bruciarlo, affinché lui non lo pubblichi. All'inizio lo scrittore le dice che non le costa niente arderlo, perché ne possiede altre copie, ma la donna risponde che lei sa bene che non è vero. Gli ricorda, infatti, che in un'intervista alla TV anni prima Paul aveva dichiarato che, per scaramanzia, non scriveva mai una copia in più di un romanzo inedito, prima che questo non venisse approvato dalla casa editrice. Lo scrittore, capendo che Annie conosce a menadito le sue abitudini, cerca di scendere a compromessi con la donna, promettendole di non pubblicare quel romanzo e scongiurandola di non farglielo bruciare. Ma Annie non gli crede e gli risponde che l'unico modo per liberarsi da quella "immondizia" è dargli fuoco. Impotente di fronte alle minacce della donna, che inizia a cospargere di liquido infiammabile il letto di Paul, lo scrittore non può far altro che accettare l'ordine della sua aguzzina e dà alle fiamme il suo manoscritto.
Dopo avergli fatto bruciare l'opera inedita, Annie fornisce a Paul una sedia a rotelle, uno scrittoio e una macchina da scrivere, e gli chiede di iniziare una nuova storia in cui si smentisca il finale del suo ultimo libro di Misery, in cui la protagonista della sua amatissima serie muore. Paul comincia quindi a lavorare al libro: fa "resuscitare" Misery e crea un nuovo intreccio, suscitando in Annie grande felicità.
L'uomo sfrutta le assenze della donna per tentare la fuga sulla sedie a rotelle, ma i suoi tentativi si rivelano fallimentari, dal momento che ogni porta dell'abitazione della donna è chiusa a chiave. Così Paul preleva da uno stanzino numerose capsule di antidolorifici, con l'obiettivo di somministrarli di nascosto alla sua carceriera, nella speranza di provocarle un'intossicazione da farmaci. A tal fine le propone una cena romantica (per brindare al ritorno di Misery, le dice) e la fa allontanare da tavola con una scusa: le chiede infatti di prendere una candela per rendere il tutto ancora più romantico. Mentre Annie cerca la fiaccola da portare in tavola, Paul mette la polverina contenuta nelle capsule di antidolorifici nel calice di vino di Annie. Al momento del brindisi, però, la donna per sbaglio rovescia il bicchiere, mandando in fumo l'intero piano di Sheldon.
Intanto lo sceriffo ha ritrovato l'auto di Paul sepolta nella neve e inizia a serpeggiare l'idea che lo scrittore sia stato divorato da qualche bestia, dal momento che il suo corpo non era presenta nella vettura al momento del ritrovamento e non è stato nemmeno rinvenuto nei dintorni.
In uno dei momenti di assenza di Annie da casa, Paul esce dalla sua stanza e trova un album dei ricordi della donna: grazie a diversi ritagli di giornale contenuti all'interno dell'album, Sheldon scopre che ella ha avuto un passato da serial killer. I ritagli di giornale, infatti, sono tutte notizie di cronaca sui presunti omicidi (e infanticidi) della donna. Paul scopre, così, che in passato non solo era stata accusata di aver ucciso suo marito, ma anche di aver ammazzato diversi neonati quando lavorava come infermiera in ospedale. Spaventato, prende un coltello da cucina e torna nella sua stanza, dove nasconde l'arma sotto al materasso, deciso ad assassinare la sua aguzzina.
In seguito a questa breve "fuga" dalla sua stanza, Paul si sveglia nel cuore della notte, giusto in tempo per vedere Annie che gli inietta un sedativo. Al risveglio, si accorge che la donna lo ha legato al letto e gli ha sottratto il coltello nascosto sotto al materasso. Annie gli dice di essere a conoscenza delle sue fughe fuori dalla sua camera da letto. Gli dice che all'inizio non aveva capito come avesse fatto ad uscire (visto che la porta della stanza di Paul era chiusa a chiave), fino al ritrovamento di una forcina per capelli sul pavimento, che effettivamente Sheldon aveva utilizzato per aprire la porta chiusa a chiave. Paul nega di aver tentato la fuga, ma un particolare lo tradisce: durante uno dei suoi tentativi di scappare, infatti, l'uomo aveva per sbaglio urtato con la sedia a rotelle un tavolino nel salone, facendo cadere un oggettino di ceramica (un pinguino) e prendendolo in tempo, prima che questo cadesse a terra e si rompesse. Nel rimetterlo a posto, però, Sheldon commette un grave errore: lo posiziona in maniera diversa, ovvero con il becco rivolto verso gli altri animaletti in ceramica. Così Annie gli dice che è inutile continuare a mentire, perché il suo pinguino di ceramica ha sempre il becco rivolto verso l'esterno. La donna decide quindi di fratturargli entrambe le caviglie con un martello, per impedirgli di scappare di nuovo.
Nel frattempo lo sceriffo della contea continua le indagini e segue una serie di indizi che lo conducono fino ad Annie, come l'acquisto da parte della donna di una macchina da scrivere e di diversi pacchi di fogli di carta. Dopo aver interrogato il bottegaio del paese, che gli conferma l'acquisto da parte di Annie Wilkes di diverso materiale per scrivere, lo sceriffo si reca a casa della donna.
Nel veder arrivare la macchina di un agente della polizia, Annie è costretta a sedare ancora una volta Paul, affinché questi non possa urlare aiuto. Dopo avergli iniettato il sedativo, lo nasconde in cantina. Lo sceriffo perquisisce la casa ma non trova nulla, così se ne va. Ma nel frattempo Paul rinviene e inizia a far rumore per farsi sentire: lo sbirro, che proprio in quel momento stava lasciando l'abitazione, accorre nuovamente in casa e si reca presso l'ingresso della cantina, da dove, cioè, sente arrivare i rumori. A quel punto Annie lo fredda con un colpo di fucile proprio di fronte a Paul Sheldon. La donna rivela a quest'ultimo la sua decisione, che è quella di compire un omicidio-suicidio: avrebbe prima ammazzato Paul e poi si sarebbe tolta la vita.
Per evitare la tragedia, lo scrittore convince Annie che bisogna prima finire il romanzo, per regalare al mondo la loro amatissima Misery. Le dice che solo loro due hanno il potere di donare a quest'ultima la vita eterna, attraverso la pubblicazione del romanzo in cui la protagonista ritornerà a vivere. A quelle parole Annie acconsente e va a preparare la cena. Paul ne approfitta per prelevare dalla cantina in cui è stato rinchiuso una piccola tanica di liquido infiammabile.
E così prosegue con la scrittura del libro di Misery mentre Annie, rapita dalla trama, diventa sempre più ossessionata dal voler scoprire il finale. La donna continua la sua lettura eccitata ed entusiasta, mentre Paul non le rivela il finale per tenerla sulle spine.
Come da tradizione, al termine di un romanzo, lo scrittore si concede una sola sigaretta e brinda con un bicchiere di Dom Pérignon, portati da Annie che conosce a menadito le sue abitudini. L'uomo le dice che questa volta serviranno due bicchieri, perché vuole che anche la donna brindi insieme a lui, fingendo di ricambiare il suo amore.
Annie, incredula e frastornata per aver appena capito che il suo amore è corrisposto, ritorna in cucina per prendere un altro calice. In questo frangente Paul cosparge di liquido infiammabile il suo manoscritto.
Lo scrittore dà fuoco a tutto il suo lavoro (soprattutto alle pagine dell'attesissimo finale, non ancora lette da Annie) e la donna impazzisce di disperazione. Si getta immediatamente a terra nel tentativo di salvare le pagine e di spegnere il fuoco, ma Paul le scaraventa in testa con tutta la sua forza la macchina da scrivere; infine, dopo una lotta all'ultimo sangue, lo scrittore riesce a far inciampare Annie che batte la testa e perde i sensi. Lo scontro sembra finito, ma mentre Paul tenta di fuggire, la donna si riprende e lo afferra per le caviglie. Lo scrittore, in un'ultima disperata mossa, afferra un suppellettile e lo sferra sulla testa di Annie, uccidendola.
Diciotto mesi dopo Paul è quasi del tutto guarito e il suo nuovo libro è un successo. Seduto ad un tavolo di un ristorante insieme alla sua fidatissima agente, le confessa di non aver ancora superato il trauma dovuto all'orribile vicenda che gli è accaduta, e la donna gli suggerisce di raccontare la sua terribile esperienza in un nuovo romanzo.
Nella scena finale l'uomo rivede il volto di Annie in quella di una cameriera che, riconosciuto il famoso scrittore, gli confessa di essere "la sua più grande ammiratrice".
Il produttore del film, Andrew Scheinman, aveva letto Misery, il romanzo di Stephen King durante un viaggio in aereo, e perciò in seguito, alla Castle Rock Entertainment, lo consigliò al suo socio regista, Rob Reiner, il quale alla fine, convinto dall'idea dell'amico, invitò lo scrittore William Goldman a scrivere la sceneggiatura del suo nuovo film.
Originariamente, nel romanzo di King, Annie Wilkes recide uno dei piedi di Paul Sheldon con un'ascia: Goldman ha adorato la scena e ha lottato perché fosse inclusa anche nel film, ma il regista Reiner ha insistito affinché fosse cambiata in modo che lei gli rompesse solo le caviglie, "per non rendere tutto troppo cruento". Però Goldman successivamente ha scritto che questa era stata la decisione giusta, poiché la rappresentazione visiva di un'amputazione avrebbe indotto il pubblico a odiare Annie invece che prenderla in simpatia per la sua follia.[1]
Invece, per quanto riguarda la scelta del cast, il ruolo di Paul Sheldon era stato inizialmente offerto per ben 2 volte a William Hurt, nonché ad altri grandi Premi Oscar come Kevin Kline, Michael Douglas, Harrison Ford, Dustin Hoffman, Robert De Niro, Al Pacino, Richard Dreyfuss, Gene Hackman e Robert Redford, ma tutti la rifiutarono fin da subito. Anche Warren Beatty era interessato al ruolo, desiderando tanto trasformarlo in un personaggio meno passivo rispetto alla sua descrizione nel romanzo[2], ma alla fine dovette abbandonare perché già in trattative per far parte di Dick Tracy, dello stesso anno.
Alla fine la parte fu offerta a James Caan, che finalmente accettò di interpretarla: poi egli ha commentato di essere stato attratto da come Paul Sheldon fosse un personaggio diverso da tutti gli altri e che "essere un personaggio totalmente reazionario è davvero molto più difficile che interpretare il classico noioso macho".[3]
Per quanto concerne il ruolo di Annie Wilkes, sia ad Anjelica Huston che a Bette Midler fu offerto, ma entrambe rifiutarono.[4] Però poi la Midler ha affermato di essersi profondamente pentita di questa decisione.[5] Secondo Reiner, fu William Goldman a capire che Kathy Bates, allora quasi ancora sconosciuta, avrebbe dovuto interpretare il ruolo della protagonista; egli ha poi dichiarato "Ancora lo ringrazio [Goldman]!".[6]
La colonna sonora del film è stata composta da Marc Shaiman; nella soundtrack vi sono anche 3 registrazioni di Liberace, il musicista preferito di Annie, così come il brano Shotgun di Junior Walker, che suona in radio prima dell'incidente d'auto di Paul.[9]
Nelson Entertainment ha pubblicato per la prima volta il film in formato VHS l'11 luglio 1991; successivamente New Line lo ha ripubblicato nel 1992, dopo che la Nelson era fallita. Il film è stato ancora ripubblicato di nuovo in VHS da PolyGram Filmed Entertainment e finalmente in DVD il 22 dicembre 1998.[10]
L'8 settembre del 2015, in onore del 25º anniversario del film, esso è stato ridistribuito in Blu-ray e DVD, dalla 20th Century Studios Home Entertainment. Attualmente, la Warner Bros. Home Entertainment (su licenza della 20th Century Fox) ristampa ogni anno il film per l'home video. Infine, un Blu-ray in 4K Ultra HD è stato rilasciato il 12 ottobre 2021, per la prima volta realmente in HD.[11]
Realizzando negli Stati Uniti un incasso di circa $ 61 276 872[12] a fronte di un budget di 20 milioni, il film si è posizionato nella classifica dei più alti incassi del 1990, secondo solo a Mamma, ho perso l'aereo.[13]
Il film, sin dalla sua anteprima mondiale, è stato un enorme successo per critica e pubblico. Sul sito web Rotten Tomatoes, il film riceve il 90% delle recensioni professionali positive, con un voto medio di 7,60/10, basato su 73 recensioni; il consenso della critica del sito recita: "Elevato dalle straordinarie esibizioni di James Caan e Kathy Bates, questo film teso e spaventoso è uno dei migliori adattamenti di Stephen King fino ad oggi".[14]
Su Metacritic, il film ha un punteggio medio ponderato di 75 su 100, basato su 23 critiche, indicando "recensioni generalmente favorevoli";[15] mentre il pubblico intervistato da CinemaScore ha assegnato al film un voto medio di "A−" su una scala da A+ a F.[16]
Per il Chicago Sun-Times, Roger Ebert ha assegnato al film una valutazione di 3 stelle su 4, affermando che "è una bella storia, naturale, e ci cattura sin dal primo minuto!";[17] anche Variety lo ha definito "un thriller gotico molto ovvio e commerciale, un adattamento funzionale del bestseller di Stephen King".[18]
Derek Day, del The Guardian, ha assegnato una valutazione positiva al film, scrivendone che "ci gioca abbastanza brutti scherzi, in modo tale che non trattiamo mai nulla abbastanza seriamente e la sceneggiatura di Goldman ha buone battute di spirito e situazioni per mantenere lo spettatore interessato maniacalmente ad ogni momento" e ha elogiato il cast, in particolare Kathy Bates, scrivendo che la sua "folle devozione in Misery è un'interpretazione davvero ispirata!".[19] Anche il New York Times ha elogiato il lavoro di Kathy Bates, definendolo "una performance davvero divertente nei panni della pazza Annie, come scritto in modo sgargiante nella sceneggiatura di Mr. Goldman così come nel romanzo di Mr. King".[20]
Lo stesso King ha affermato che Misery non deve morire è uno dei suoi adattamenti cinematografici preferiti, nella sua raccolta del 2009 intitolata Stephen King Goes to the Movies. Nel suo libro di memorie del 2000, intitolato On Writing: A Memoir of the Craft, lo scrittore fa riferimento all'adattamento cinematografico del libro, scrivendo a proposito:
«All'inizio degli anni '80, io e mia moglie andammo a Londra per un viaggio di lavoro/di piacere insieme. Mi sono addormentato sull'aereo e ho fatto un sogno su uno scrittore popolare (potrei essere stato io oppure no, ma di certo non era James Caan)... Ma il sogno non finiva bene, come potete capire!»
La scena "delle caviglie spezzate" nel film, in cui Annie rompe le caviglie di Paul con una mazza, è stata classificata al 12º posto nel programma di Bravo del 2004 intitolato The 100 Scariest Movie Moments.[21]
Infine, nel 2009, Chris Eggertsen del sito Bloody Disgusting ha inserito Misery non deve morire al quarto posto nella sua lista dei "10 film horror più claustrofobici".[22]
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