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film del 1985 diretto da Tinto Brass Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Miranda è un film del 1985 diretto da Tinto Brass.
Miranda | |
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Serena Grandi in un fotogramma del film | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1985 |
Durata | 99 min |
Genere | erotico |
Regia | Tinto Brass |
Soggetto | Carlo Goldoni (commedia), Carla Cipriani |
Sceneggiatura | Tinto Brass |
Produttore | Giovanni Bertolucci |
Produttore esecutivo | Massimo Ferrero |
Fotografia | Silvano Ippoliti |
Montaggio | Tinto Brass |
Musiche | Riz Ortolani |
Costumi | Stefania D'Amario |
Interpreti e personaggi | |
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Il film prende liberamente spunto dalla commedia di Carlo Goldoni, La locandiera, la cui protagonista si chiama per l'appunto Mirandolina.
Il film è ambientato nella bassa Pianura Padana all'inizio degli anni cinquanta. Una locandiera prosperosa e molto disponibile, di nome Miranda, attende da anni il ritorno del marito, Gino, disperso in guerra. In attesa di notizie del coniuge la donna si concede numerose avventure con una serie di personaggi che ruotano intorno alla locanda: l'autotrasportatore Berto, amante fisso e motivo di numerosi litigi; il ricco ex fascista Carlo, l'amante di passaggio, costretto al confino ma pronto a coprire la donna di costosi regali; il giovane e avvenente tecnico americano, Norman, che si occupa del metanodotto e delle bellezze locali. Tra i pretendenti, non dichiarato, c'è pure Toni, il garzone della locanda. Toni è sinceramente innamorato di Miranda, ma la donna, intuendone le intenzioni, non gli permette di avere occasione di manifestare i suoi sentimenti.
Miranda, giocando con i vari uomini, passa da un incontro sentimentale e sessuale a un altro, con grande disinvoltura e leggerezza. Nel frattempo si permette anche di dispensare consigli amorosi e dichiarazioni libertine alle amiche.
Buona parte del set avvenne nel paese di Pomponesco. Alcune scene, anziché nella pianura padana, sono state girate al porto di Ancona, mentre la sequenza del ballo è stata ambientata presso l'Hotel Regina sulla spiaggia di Senigallia. Tra gli aiuto registi spicca un giovane Domenico Saverni, futuro collaboratore a molte sceneggiature di cinepanettoni.
Il film è stato proiettato nelle sale italiane a partire dal 15 ottobre 1985.
La critica ha accolto in modo negativo il film di Tinto Brass. Stefano Reggiani in una sua recensione ha definito la pellicola "un film di culto corporale, una celebrazione del sesso femminile in senso stretto".[1] Secondo Matteo Contin, il film è sostanzialmente un imbroglio perché vorrebbe essere un sexy-affresco sull'Italia post-bellica, mentre invece si sviluppa come un soft-core condito da dialoghi che vorrebbero far apparire serioso e artistico il tutto. Ne esce un film "stanco, ricattatorio, senza un briciolo di idea che non sia quella di fare vedere la topa di Serena Grandi".[2]
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