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Un micròtomo (dal greco µικρός, mikròs, «piccolo», e τόµος, tòmos, propriam. «sezione, taglio, fetta», affine a τέµνω, tèmnō, «tagliare») è uno strumento per mezzo del quale vengono realizzate sezioni istologiche di campioni di tessuto animale o vegetale come pure di altri materiali anche non biologici, per esempio sezioni sottili di rocce e ghiacci, con appositi e diversi apparati.
Il sezionamento di un tessuto è una delle procedure più importanti per lo studio istologico. Perché un tessuto sia analizzabile tramite microscopio ottico, deve essere tagliato in fette molto sottili, in modo da permettere alla luce di attraversarlo. Con un microtomo, si riescono a realizzare sezioni di meno di 10 µm di spessore, in media 4.
Esistono due tipi di macchinario per questo scopo a seconda della preparazione del tessuto: microtomo e criostato.
Per preparare campioni destinati ad essere analizzati tramite microscopio elettronico a trasmissione (TEM), si utilizza l'ultramicrotomo, uno strumento concettualmente simile, in grado di eseguire sezioni anche più sottili (fino a poche decine di nm) in resina, previa gli usuali trattamenti di fissazione desidratazione diafanizzazione. Le sezioni vengono fatte flottare in acqua od altri liquidi, e raccolte su di una reticella metallica, eventualmente rivestita da una sottile pellicola di carbonio.
In utilizzo botanico esistono anche microtomi costruttivamente più semplici, detti microtomi a mano, dove il campione viene sezionato senza essere stato incluso in alcunché, ma eventualmente inserito tra due elementi di sughero o midollo di sambuco. Raramente, ove la natura del campione lo richiede si possono utilizzare i microtomi ed ultramicrotomi istologici.
In utilizzo geologico le sezioni sottili vengono esaminate al Microscopio polarizzatore. Esistono strumenti costruttivamente piuttosto differenti. Generalmente viene tagliata una sezione sensibilmente spessa, poi assottigliata tramite abrasione una volta incollata al vetrino portaoggetti.
In tutti questi strumenti generalmente il campione da sezionare viene fatto avanzare da un meccanismo micrometrico mentre la lama si muove a tagliare con le varie modalità elencate. Nei sistemi motorizzati in genere è la lama ad avanzare.
La lama può essere simile ad un rasoio a mano, intercambiabile (come un rasoio a lamette) per il taglio in paraffina, in vetro o minerale, anche in diamante per le sezioni ultrafini ed in resina, rotante, diamantata e laser, per usi petrografici e geo-paleontologici. A seconda dello spessore e quindi dell'uso, le sezioni si classificano in: spesse, normali, semifini, ultrafini. Recentemente, è stato commercializzato ed utilizzato[1] (2007) un microtomo laser, operante nel vicino infrarosso, per usi biologici. Lo strumento, un laser a femtosecondi guidato da un sistema di scansione, distrugge termicamente un piano di circa un micrometro, permettendo di ottenere sezioni da 5 a 100 µm. Permette anche sezioni non piane, secondo superfici desiderate.
Le sezioni ottenute in tutti i casi vengono variamente trattate per evidenziare le strutture microscopiche con opportune procedure di laboratorio (eliminazione del materiale di inclusione, colorazione, rimozione di particolari micro-strutture, esecuzione di reazioni chimiche volte a rivelare particolari composti, eccetera).
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