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Il micromanagement, nella disciplina del management, è uno stile manageriale dove i manager osservano da vicino e/o controllano il lavoro del proprio subordinato o impiegato.
Il micromanagement assume generalmente una connotazione negativa,[1][2]
Le caratteristiche principali con cui identificare il micromanagement sono:[3]
Il dizionario online Merriam-Webster definisce il micromanagement come un "management con eccessivo controllo o attenzione ai dettagli"[4]. Dictionary.com lo definisce come "management o controllo con eccessiva attenzione a dettagli minori".[5]
La nozione di micromanagement può essere estesa a qualsiasi contesto sociale in cui esiste un approccio di bullismo o mobbing a livello di controllo o di influenza nei confronti dei membri di un gruppo. Spesso, questa eccessiva ossessione per il più piccolo dei dettagli comporta un fallimento delle capacità di management nell'evidenziare i problemi di maggiore importanza.
Piuttosto che fornire istruzioni generali su mansioni più piccole e poi dedicare tempo alla supervisione di questioni più importanti, il micromanager controlla e valuta ogni passo di un processo aziendale ed evita di delegare le decisioni.[6] Un micromanager non vorrebbe che un suo subordinato prendesse decisioni senza consultarlo, anche se queste rientrano nel livello di autorità del subordinato.
Il micromanagement comporta spesso la richiesta di relazioni inutili ed eccessivamente dettagliate ("report mania"). Un micromanager tende a richiedere riscontri costanti e dettagliati sulle prestazioni e a concentrarsi eccessivamente sulle banalità procedurali (spesso con dettagli maggiori rispetto a quelli che possono effettivamente elaborare), piuttosto che sulle prestazioni complessive, sulla qualità e sui risultati. Questa concentrazione sui dettagli di "basso livello" spesso ritarda le decisioni, offusca gli scopi e gli obiettivi generali, limita il flusso di informazioni tra i dipendenti e guida i vari aspetti di un progetto in direzioni diverse e spesso opposte. Molti micromanager considerano tali inefficienze come meno importanti rispetto al loro mantenimento del controllo o all'apparenza del controllo.
È comune per i micromanager, specialmente quelli che mostrano tendenze narcisistiche e/o che lo fanno deliberatamente e per ragioni strategiche, delegare il lavoro a subordinati per poi controllarne eccessivamente le prestazioni; ciò consente loro sia di prendersi il merito per risultati positivi che di spostare la colpa per i risultati negativi sui suoi subordinati.[7] In questo modo delegano la responsabilità per il fallimento, ma non l'autorità di prendere azioni alternative che avrebbero portato al successo o, almeno, alla mitigazione di quel fallimento.
I casi più estremi di micromanagement costituiscono una patologia di gestione strettamente correlata al bullismo sul posto di lavoro e al comportamento narcisistico. Il micromanagement somiglia alla dipendenza in quanto - sebbene la maggior parte dei micromanager a livello comportamentale siano dipendenti dal controllo sugli altri (sia come stile di vita che come mezzo per mantenere tale stile di vita) - molti di loro non riescono a riconoscere la loro dipendenza, neanche quando questa è riconosciuta da chiunque stia loro intorno.[1] Alcuni casi gravi di micromanagement sono correlati ad altri disturbi mentali, quali il disturbo ossessivo-compulsivo della personalità.
Anche se il micromanagement è spesso facilmente riconosciuto dai sottoposti, i micromanager stessi raramente si considerano come tali. In una forma di negazione simile a quella che si riscontra nei casi di dipendenza, spesso ribattono le accuse offrendo un'interpretazione alternativa del loro stile di gestione definendolo, ad esempio, "strutturato", "organizzato" o "perfezionistico".
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