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critico letterario e accademico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Michele Rak (Napoli, 30 ottobre 1940) è un critico letterario, italianista e saggista italiano.
Michele Rak è un teorico delle dinamiche delle culture e della funzione dei linguaggi d'arte nel mutamento sociale. È un critico letterario, uno storico delle idee, uno degli studiosi europei del patrimonio culturale. Ha pubblicato studi sulla cultura della Modernità e sui suoi linguaggi d'arte: le feste, la tradizione letteraria, la pittura votiva, la fiaba, il teatro.
È tra gli iniziatori della ricerca in alcuni settori delle scienze umanistiche:
Già Professore Ordinario dell'Università di Siena, ha insegnato Sociologia della letteratura presso l'Università di Napoli (1965-1985), Letteratura italiana presso l'Università di Palermo (1985-1989). Ha tenuto la cattedra di Storia della critica e della storiografia letteraria dal 1989 presso l'Università di Siena e di Sociologia dell'arte e della letteratura (Facoltà di Lettere di Arezzo).
Nel campo del patrimonio culturale italiano organizza seminari e realizza audiovisivi sulla comunicazione dei Beni culturali. Esperto di divulgazione, ha progettato la fase iniziale dell'home video (1988-1989) e coordinato il progetto sulla comunicazione radiotelevisiva RAI-Treccani.
Nel settore dell'analisi di mercato e della progettazione editoriale lavora sui trend, sul marketing, e sugli scenari del mercato del libro e degli audiovisivi. Ha realizzato il Virtual Museum of Photography per l'Unione Europea.[1]
Ha studiato gli insiemi testuali della devozione (gli ex voto), della comunicazione politica nella città moderna (le feste), i generi (dalla storia della filosofia al romanzo rosa), la genesi del racconto fiabesco nella cultura europea della prima modernità, le dinamiche dei rapporti tra canone e cultura subalterna nel genere della fiaba barocca, i processi storici di affermazione della lingua letteraria napoletana nella cultura europea dal barocco al contemporaneo, il ruolo dei linguaggi d'arte nella rappresentazione sociale e nella sollecitazione del mutamento, il rapporto tra istituzioni culturali e linguaggio politico a Napoli nel Seicento.
Nel 2000 ha fondato l'Osservatorio permanente europeo della lettura e la Scuola di dottorato di ricerca in Scienze del testo (Sezione Letteratura, cultura visuale e comunicazione).[2] Ha fondato nel 1997 e diretto fino al 2010 la scuola di Dottorato di ricerca in Scienze del testo. Il 9 febbraio 2012 è stato nominato dal Parlamento Europeo uno dei 13 esperti per il marchio del patrimonio culturale europeo (European panel for the "European Heritage Label").
Dal 1970 ha composto romanzi fantastici su enigmi corporali e passionali. Nel 2007 ha terminato l'art-thriller intitolato La Venere perduta (Salani Editore 2010), fondato sul patrimonio culturale europeo e i suoi traffici, violenze, mercati e desideri. Il romanzo di memoria Il garofano turco (Tullio Pironti) è del 2017.
È zio di Alessandro Rak.
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