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La metropolia di Filippi, Neapoli e Taso (in greco: Ιερά Μητρόπολις Φιλίππων, Νεαπόλεως και Θάσου; Ierá Mitrópolis Filíppon, Neapóleos kai Thásou) è una diocesi del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, pastoralmente affidata alla Chiesa di Grecia.
Dal 6 ottobre 2017 il metropolita è Stefano, al secolo Aristotele Tolios, consacrato l'8 ottobre successivo nella chiesa di Agios Demetrios di Salonicco.[1]
La metropolia comprende i comuni di Kavala e Nestos nell'unità periferica di Kavala e l'isola di Taso.
Sede metropolitana è la città di Kavala, anticamente chiamata Neapoli e poi Cristopoli,[2] dove si trova la cattedrale di San Giovanni Battista.
La metropolia comprende 95 parrocchie affidate alle cure di 87 sacerdoti, di cui 74 sposati, e 4 diaconi.[3]
Nel territorio dell'odierna metropolia esistevano in epoca bizantina due sedi vescovili, l'arcidiocesi di Filippi e la diocesi di Cristopoli.[4]
Filippi, antica città della Grecia, ebbe il privilegio di ricevere l'annuncio del vangelo direttamente dalla predicazione di san Paolo,[4] durante il suo secondo viaggio missionario attorno all'anno 50 (Atti 16,12-40[5]). In seguito l'apostolo visitò la comunità altre due volte durante il suo terzo viaggio missionario (tra il 57 ed il 58; cfr. Atti 20,1-6[6]). Inoltre, la comunità di Filippi fu anche destinataria di una delle lettere dell'epistolario paolino, la lettera ai Filippesi. Secondo la tradizione, il primo vescovo fu Epafrodito, menzionato nella lettera ai Filippesi 4,10-20[7].
Inizialmente diocesi suffraganea di Tessalonica, in seguito fu elevata al rango di sede metropolitana con diverse suffraganee,[4] come attestano le Notitiae episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli.[8] Più tardi la metropolia entrò in crisi, anche per la diffusione di malattie che ridussero la popolazione nel territorio, tanto che all'epoca dell'imperatore Andronico II Paleologo (1282-1328) fu declassata dal 39º al 47º posto tra le metropolie patriarcali, fino ad essere soppressa ed accorpata alla metropolia di Drama nel 1371, i cui metropoliti alternarono il titolo di "metropoliti di Drama e Filippi" con quello di "Filippi e Drama".[4]
La diocesi di Cristopoli, suffraganea di Filippi, è attestata per la prima volta nella Notitia episcopatuum datata agli inizi del X secolo[9] e il suo primo vescovo noto è Doroteo, documentato nel 975[10]. In seguito, la diocesi divenne una arcidiocesi autocefala, cioè dipendente direttamente dal patriarca, e poi elevata al rango di metropolia, che attorno al XIV/XV secolo prese il nome di "metropolia di Kavala".[4][11] Una serie molto incompleta di vescovi e metropoliti di Cristopoli/Kavala è documentata fino al XVII secolo.[12] La decadenza della sede si fece sentire nel corso di questo secolo, per cui i patriarchi soppressero la metropolia che fu unita a quella di Drama nel dicembre 1617, e poi, nel 1721, alla metropolia di Xanthi e Periteorio.[4]
Nell'ottobre del 1924, con un tomos del patriarca Gregorio VII di Costantinopoli[13], fu restaurata la metropolia di Kavala, costituita dai comuni di Kavala e di Nestos sottratti alla metropolia di Xanthi e Periteorio. Il primo metropolita, Crisostomo Hatzistavrou, nel 1962 fu eletto arcivescovo di Atene, a capo della Chiesa di Grecia.[14]
Nel 1928 la sede di Kavala, e tutte le altre diocesi del patriarcato di Costantinopoli in territorio greco liberate dall'occupazione ottomana nel 1912, furono affidate, tramite un accordo tra le parti, alle cure della Chiesa di Grecia.[15]
Nel 1930 la metropolia assunse il nome di "metropolia di Filippi e Neapoli", e poi, nel 1953, quello attuale, per l'incorporazione dell'isola di Taso, già appartenuto alla metropolia di Maronia.[14][16]
La presente cronotassi segue quella pubblicata in: (EL) Μητρόπολη Φιλίππων, Νεαπόλεως και Θάσου, su users.sch.gr.
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