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La metropolia di Alessandropoli[1] (in greco: Ιερά Μητρόπολις Αλεξανδρουπόλεως; Ierá Mitrópolīs Alexandroupoleos) è una diocesi del patriarcato ecumenico di Costantinopoli, pastoralmente affidata alla Chiesa di Grecia, con sede a Alessandropoli, nella Macedonia orientale e Tracia, dove si trova la cattedrale di San Nicola.
Dal 9 ottobre 2004 il metropolita è Antimo Koukouridis.[2]
La metropolia si trova nell'estrema parte orientale della Grecia, al confine con la Turchia, e comprende la parte meridionale dell'unità periferica di Evros e l'isola di Samotracia.
Sede del metropolita è la città di Alessandropoli, dove si trova la cattedrale di San Nicola.[3]
Sul territorio della metropolia insistono tre monasteri ortodossi: il monastero femminile della Dormizione (Panaghia Evros) a Makri, e due monasteri maschili di San Giovanni il Teologo a Aetochóri e di Sant'Atanasio sull'isola di Samotracia.[4]
Dal punto di vista canonico, la metropolia fa parte del patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Tuttavia, trovandosi in territorio greco, la gestione pastorale è affidata alle cure dell'arcivescovo di Atene e della Chiesa di Grecia.
La metropolia sorge nel 1922 in seguito alla definizione dei confini tra la Grecia e la parte europea della Turchia lungo il fiume Evros. Questò determinò la divisione della metropolia di Eno tra i due stati. Il 17 novembre 1922 il Santo Sinodo del patriarcato di Costantinopoli eresse nei territori greci della metropolia di Eno una nuova metropolia, con sede a Alessandropoli. Lo stesso giorno fu eletto il primo metropolita, Gervasio Sarasites, a cui spettò il compito di organizzare la nuova diocesi e di erigere nuove parrocchie, che dettero ospitalità ai numerosi greci che fuggivano dalla Turchia verso la Grecia.
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