Metanfetamina

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Metanfetamina

La metanfetamina (N,α-dimetilfeniletilammina) è l'N -metil omologo dell'amfetamina, e come quest’ultima, è un simpaticomimetico con attività centrale. Ha un uso limitato come psicostimolante, ed è oggetto di abuso soprattutto in Paesi come gli Stati Uniti, l'Australia, e le Filippine. Condivide con l'amfetamina il meccanismo d'azione, basato sul rilascio delle catecolamine a livello sinaptico, in particolare la dopamina, neurotrasmettitore deputato a stimolare la sensazione di piacere e appagamento.

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Fatti in breve Nome IUPAC, Caratteristiche generali ...
Metanfetamina
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Nome IUPAC
(2S)-N-metil-1-fenil-propan-2-ammina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC10H15N
Massa molecolare (u)149,223
Numero CAS537-46-2
Numero EINECS208-668-7
PubChem1206
DrugBankDBDB01577
SMILES
CC(CC1=CC=CC=C1)NC
Proprietà chimico-fisiche
Costante di dissociazione acida (pKa) a 298,15 K9,9
Temperatura di fusione170-175 °C (443,15 - 448,15 K)
Temperatura di ebollizione300-305 °C (573,15 - 578,15 K)
Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)95 mg/Kg
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
Tossico
Frasi R25
Frasi S45
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Storia

La metanfetamina fu sintetizzata per la prima volta dal farmacista giapponese Nagai Nagayoshi nel 1893. Fu poi Akira Ogata a isolarla sotto forma di cristalli nel 1919.

Il primo uso della metanfetamina è stato per inalatori nasali per l'asma e come decongestionante nasale. Questi inalatori contenevano però la forma levogiro (L), molto più attiva a livello periferico della forma destrogiro (D) o della miscela racemica, usata come stimolante.

Lo stupefacente ha raggiunto notorietà poiché economico e facile da produrre: i materiali sono facilmente reperibili e spesso legali. In seguito ha preso piede anche in Europa, facendo la sua prima comparsa nelle discoteche londinesi. Lo Stato dov'era più consumato fino agli anni 1960 e 1970 fu la Thailandia, soprattutto fra i lavoratori[1].

Produzione

Riepilogo
Prospettiva

Amatoriale

A livello amatoriale, la metanfetamina è spesso sintetizzata a partire dalla pseudoefedrina o dall'efedrina attraverso diverse varianti di reazioni di riduzione. Uno dei metodi più diffusi è denominato "Shake 'n' Bake", una variante della riduzione di Birch che impiega sodio o litio (quest'ultimo spesso estratto dalle batterie) e ammoniaca, ottenuta quasi esclusivamente dal nitrato di ammonio presente in prodotti come il ghiaccio istantaneo. Questo metodo prevede l'utilizzo di una bottiglia (solitamente della "Gatorade" da 946ml) come ambiente di reazione, che viene scossa per mescolare i reagenti, da qui viene il termine "Shake". Tale metodo è veloce quanto pericoloso, porta spesso a incendi, o esplosioni derivate dall'accumulo di ammoniaca nella bottiglia, dato l'utilizzo di sostanze piroforiche (sodio/litio) e solventi estremamente infiammabili come l'etere (ricavato dal fluido di avviamento, che ne contiene in gran quantità oltre che eptano). Altre tecniche di riduzione dell'efedrina o pseudoefedrina prevedono l'uso di iodio combinato con fosforo rosso (ricavato dalle strisce rosse ai lati delle scatole dei fiammiferi)(il suo utilizzo è spesso la spiegazione del colore bruno/rosso del prodotto finale) o acido ipofosforoso, oppure acido iodidrico (che è comunque un intermedio di reazione se si utilizza iodio) con fosforo rosso. Queste tecniche permettono di ottenere specificamente l'isomero destrogiro (D) della metanfetamina. Tuttavia, l'accesso limitato a questi precursori ne riduce l'applicabilità su larga scala.

Industriale

In larga scala viene sintetizzata quasi esclusivamente, per amminazione riduttiva del fenilacetone con l'uso di metilammina, ottenendo così il racemo. Quest'ultimo è poi talvolta oggetto di una o più risoluzioni entantiomeriche per separare la forma D dalla L. Questo processo avviene con l'impiego di L-(+)-acido tartarico formando un diastereoisomero. A ogni risoluzione successiva si seleziona, grazie alle nuove proprietà chimico fisiche dei due diversi diastereoisomeri, la forma D, separandola dalla L: da racemo 50:50 D:L a 75:25 D:L a 86.5:12.5 D:L, ecc.

Altre sintesi meno usate includono la reazione di Leuckart tra fenilacetone e formilammide (o N-metilformammide), portando ad un intermedio (formilammide della metanfetamina) che in ambiente acquoso acido diventa metanfetamina. Si può anche partire dalla fenilacetaldeide facendo reagire con metilammina, ottenendo coì l'immina che viene poi ridotta con, un reattivo di Grignard, metilmagnesio ioduro in ambiente rigorosamente anidro.

Amminazione riduttiva

Per poter sintetizzare la metanfetamina dal fenilacetone, non basta il trattamento con metilammina, così infatti si ottiene l'immina che deve essere ridotta ad ammina. Tra i vari metodi di riduzione, come il trattamento con sodio boroidruro o meglio sodio cianoboroidruro (meglio in quanto, essendo un agente riducente più debole, la probabilità di ottenere sottoprodotti indesiderati è minore), troviamo l'uso di una amalgama mercurio-alluminio, metodologia che comporta un'elevata possibile intossicazione del consumatore finale ma anche del ambiente in cui gli scarti di reazione vengono smaltiti.

Uso come stupefacente

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Cristalli di D-metanfetamina

Quando si parla di "Ice" , "Shaboo", "Shabu" (termine in uso nelle Filippine), "Blue sky" (dalla serie TV Breaking Bad) o "Crystal meth" ci si riferisce alla forma più pura della metanfetamina, ovvero cristalli solitamente limpidi di D-metanfetamina cloridrato. Spesso viene fumata o iniettata, ma può essere anche assunta oralmente o inalata, con effetti di gran lunga superiori alle altre vie di assunzione. L'effetto molto lungo (6-12 ore) e la sua farmacodinamica (agente rilasciante di monoammine) sono le principali differenze di questo tipo di sostanza che la differenziano dalla cocaina.

Effetti a breve termine

La metanfetamina è un potente stimolante e riduce molto l'appetito, aumentando invece la capacità di rimanere svegli. La sensazione è più breve e intensa se viene iniettata o fumata, mentre è più lunga e meno intensa se inalata o ingerita. Ciò è dovuto al rilascio di notevoli quantità di dopamina nelle aree del cervello che regolano la sensazione di piacere.

Effetti a lungo termine

L'utilizzo a lungo termine di metanfetamina provoca innanzitutto dipendenza psicologica (diversamente da sedativi, oppioidi ed oppiacei o più genericamente depressori del SNC, come tutti gli stimolanti la dipendenza non è considerabile come fisiologica). Oltre a questo si può riscontrare in parte dei soggetti che utilizzano abitualmente questa sostanza la manifestazione di sintomi come comportamenti violenti, ansia, confusione, insonnia, paranoia e disturbi della personalità. Va ricordato come i cardini della riduzione del danno nell'uso/abuso di stimolanti restano: il sonno, l'idratazione abbondante ed il mantenimento di un introito calorico sufficiente (nonostante spesso non sarà presente alcun senso di appetito). Nel giro di alcuni mesi l'uso abituale di questa droga provoca la sottoregolazione dei recettori dopaminergici D2 e danni a carico delle cellule cerebrali, soprattutto quelle produttrici e rilascianti dopamina, che vengono danneggiate attraverso diversi meccanismi[2]. L'abuso di sostanze stupefacenti come la metanfetamina è spesso accompagnato a scarsa igiene e questo può portare a perdita dei denti e dei capelli, occhiaie e assottigliamento della pelle.

Uso in medicina

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

In America per i disturbi dell'attenzione o per la narcolessia si prescrive raramente il Desoxyn (5mg IR), o cloridrato di D-metanfetamina. In Italia non è disponibile alcun preparato a base di anfetaminici, con la parziale eccezione di prescrizioni specialistiche. Fino a pochi anni fa erano presenti nel mercato italiano alcuni preparati anfetaminici: Preludin (Fenmetrazina HCl), Tenuate Dospan (dietilpropione), Ponderal (fenfluramina), Plegine (fendimetrazina), e più indietro negli anni il Villescon (prolintano).

Diffusione

Delta del Mekong (Cambogia, Laos)

I flussi illeciti di compresse di metanfetamine, note come "yaba", dal Myanmar verso ovest verso l'Asia meridionale sono in aumento da diversi anni, sfruttando le aree di confine difficili da controllare tra Bangladesh, India e Myanmar[3].

Mondo

Il traffico dei precursori delle metanfetamine, successivamente trasformati in anfetamine per il mercato dell’America settentrionale, si è ampliato in America centrale e meridionale[4]. Grandi consumatori di metanfetamine sono i nordamericani: ne fa uso il 2,1% della popolazione compresa tra 15 e 64 anni.[5] Nel 2017 le acque reflue della città australiana Adelaide hanno rivelato tra 507 e 659 milligrammi di metanfetamina ogni 1 000 persone al giorno, mentre sia a Canberra sia a Toowoomba ne sono stati registrati livelli tra 271-331 milligrammi[6]. Il consumo sta invadendo pure l'Europa[7].

Filmografia

Documentari

  • 2003 - Crank: Made in America, HBO
  • 2005 - The Fifth Estate: Dark Crystal, CBC
  • 2005 - Crystal Fear, Crystal Clear, regia di Eva Wunderman
  • 2005 - Meth: A County in Crisis, A&E Network
  • 2005 - London's Most Dangerous Drug?, regia di Emma Gray e Alex Nott
  • 2006 - Frontline: The Meth Epidemic, PBS
  • 2006 - Crystal Darkness, regia di Logan Needham
  • 2006 - Rock Bottom, regia di Jay Corcoran
  • 2006 - A Question of Life or Meth, A&E Network
  • 2006 - National Geographic Explorer: World's Most Dangerous Drug (Stagione 21, Episodio 5), National Geographic
  • 2006 - The Ice Age, Australian Broadcasting Corporation
  • 2007 - Life or Meth, KTVB-TV
  • 2007 - American Drug War: The Last White Hope, regia di Kevin Booth
  • 2008 - American Meth, regia di Justin Hunt
  • 2008 - Law & Disorder, regia di Louis Theroux, BBC
  • 2009 - Montana Meth, HBO in collaborazione con Montana Meth Project[8]
  • 2009 - The City Addicted to Crystal Meth: regia di Louis Theroux, BBC
  • 2012 - Aftermeth, regia di Eva Wunderman
  • 2012 - Methamerica, regia di Christopher Halligan
  • 2013 - Learning to Breathe, regia di Rocky Romano
  • 2018 - Take Your Pills, regia di Alison Klayman

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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