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La meditazione buddista è un tipo di meditazione usata nella pratica del buddismo che include ogni metodo che abbia come ultimo fine l'illuminazione. La parola più simile per esprimere questo concetto, nella tradizione buddista, è bhavana o sviluppo mentale. Tradizionalmente si divide in śamatha e vipassana.
«La meditazione deve essere messa in atto di giorno e di notte, mentre lavoriamo e nelle nostre relazioni umane. La meditazione di cui abbiamo bisogno deve portare alla vera estinzione della sofferenza.»
I metodi principali della meditazione buddista sono divisi in śamatha (meditazione della tranquillità) e vipassana (meditazione dell'intuito o di profonda visione). Il termine meditazione di visione profonda viene talvolta utilizzato per l'intera meditazione buddista.[1]
Le meditazioni samatha includono l'anapanasati (coscienza del respiro) e i quattro brahma-viharas dei quali mettā bhāvanā è il più praticato; attraverso essa il praticante ottiene i quattro dhyāna. Le meditazioni vipassana comprendono la contemplazione dell'impermanenza, la pratica dei sei elementi (la contemplazione del corpo e del respiro, della mente e delle sensazioni) e la contemplazione della condizionalità.
Le meditazioni samatha solitamente precedono e preparano per quelle vipassana, a volte possono essere alternate. Normalmente si ritiene che la meditazione vipassana richieda samatha come presupposto, ma non viceversa[2]. Contemplando l'oggetto della meditazione, il praticante ottiene il sati (consapevolezza) e il samādhi (unione del meditante con l'oggetto), base per l'illuminazione.
Tipo di meditazione | Metodo | Neutralizzazione di | Sviluppo di |
---|---|---|---|
Śamatha (meditazioni della tranquillità) |
anapanasati | distrazione | concentrazione |
mettā bhavana | odio ed attaccamento sentimentale | gentilezza amorevole | |
karuna bhavana | crudeltà, peccato sentimentale ed ansia | compassione | |
mudita bhavana | risentimento e invidia | gioia compartecipe | |
upekkha bhavana | indifferenza e neutralità apatica | equanimità | |
Vipassana (meditazioni dell'intuito) |
contemplazione dell'impermanenza | bramosia | pace interiore, libertà |
pratica dei sei elementi | narcisismo | chiarezza sulla propria natura | |
contemplazione della condizionalità | ignoranza | saggezza, compassione | |
Esistono altri tipi di meditazione, come su temi specifici, o metodi; ad esempio nello Zen/Chán si utilizza la meditazione zhǐguān (giapponese shikan o shikantaza) evolutasi nello zazen (meditazione seduti, concentrati sul respiro e la vacuità); essa è ripresa direttamente dalla Samatha (Zen è la traduzione di dhyāna, gli stati meditativi) e dalla Vipassana (zhi sta per samatha, guan per vipassana). In generale tutte le meditazioni buddiste del Mahayana e del Vajrayana sono evoluzioni di samatha/vipassana praticato oggi nel Theravada, con l'utilizzo aggiuntivo dei mantra o di particolari oggetti di meditazione (es. Yidam).
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