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dirigente sportivo e rugbista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Maurizio Mondelli (Roma, 19 aprile 1935 – Roma, 14 maggio 2011) fu un dirigente sportivo italiano, nonché giocatore (nel ruolo di terza linea ala del Rugby Roma) e successivamente arbitro di rugby a 15 tra gli anni sessanta e settanta del XX secolo. Ingegnere civile di professione, fu anche presidente della Federazione Italiana Rugby per tre mandati consecutivi dal 1984 al 1996
Maurizio Mondelli | |||||||
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Mondelli nel 1990 circa, all'epoca del mandato da presidente della F.I.R. | |||||||
Dati biografici | |||||||
Paese | Italia | ||||||
Rugby a 15 | |||||||
Ruolo | Terza linea ala | ||||||
Ritirato | 1956 | ||||||
Carriera | |||||||
Attività giovanile | |||||||
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Attività di club[1] | |||||||
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Carriera arbitrale | |||||||
Iscrizione | 1966 | ||||||
1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega Il simbolo → indica un trasferimento in prestito | |||||||
Statistiche aggiornate al 1º maggio 2020 | |||||||
Studente al collegio San Raffaele di Roma, si formò rugbisticamente, nel ruolo di terza ala, nel CUS Roma[1] per poi entrare nel Rugby Roma in cui rimase fino al 1956[1] disputandovi 15 incontri[2]. Smesso di giocare a 21 anni, si laureò in ingegneria civile alla "Sapienza" di Roma[1] nel 1960, e a metà decennio riprese contatti con il mondo del rugby, dapprima come tecnico e poi come direttore di gara, incarico che ricoprì fino al 1975[1].
Rimase nell'orbita federale come consigliere della F.I.R. che rappresentò in sede F.I.R.A. (oggi Rugby Europe), la confederazione all'epoca alternativa all'International Rugby Football Board, della quale fu eletto vicepresidente[1]. Il 14 luglio 1984 assurse alla massima carica federale, la presidenza della F.I.R.[3], che mantenne per i successivi due mandati[1]; durante la sua presidenza l'Italia entrò nell'era della Coppa del Mondo e il rugby a 15 passò dal dilettantismo al professionismo. In corso di mandato divenne anche consigliere del CONI[1]. Mondelli fu anche il primo consigliere F.I.R. in seno all'International Rugby Football Board dopo che l'organismo mondiale accettò la domanda d'ammissione dell'Italia tra i propri membri[4].
Un anno prima della fine del suo terzo mandato, il 2 settembre 1995, si dimise[1] in polemica con alcune decisioni del proprio consiglio federale; tuttavia si ripresentò da candidato al congresso straordinario del novembre successivo in cui fu riconfermato presidente fino alla fine del mandato già ricoperto dal 1992[5]; non si ripresentò l'anno successivo, appoggiando la candidatura dell'allora team manager della nazionale Giancarlo Dondi, che il 21 settembre 1996 gli succedette[6] e lo nominò presidente onorario dopo l'entrata in carica; grazie all'opera svolta come consigliere del CONI, lasciò a Dondi una federazione dotata di fondi per finanziare l'attività di alto livello contro le nazionali di prima fascia[4].
Morì il 14 maggio 2011 presso il policlinico Gemelli di Roma, dov'era ricoverato[7]; sei mesi dopo la sua scomparsa, la famiglia donò al museo del rugby di Artena tutta l'oggettistica ricevuta in omaggio da Mondelli durante il suo mandato da presidente della F.I.R.[8].
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